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- 1 su 3 studenti teme che l'IA possa precludere opportunità lavorative
- 40% dei maschi si sente sfiduciato riguardo alle prospettive lavorative contro il 33% delle ragazze
- 46% degli studenti provenienti da famiglie agiate si sta formando sull'IA, rispetto al 30% di quelli da contesti umili
Una recente ricerca condotta da Skuola.net in collaborazione con ELIS, una realtà no profit che si occupa di formare persone al lavoro, ha rivelato che *uno studente delle scuole superiori su tre teme che l’intelligenza artificiale (IA) possa precludergli opportunità lavorative. Questo studio, che ha coinvolto un campione di 2.500 alunni, è stato presentato in occasione dell’ELIS Open Week, un evento che mira ad avvicinare gli studenti alle aziende leader nei settori tecnico-tecnologici.
Il timore verso l’IA è particolarmente diffuso tra i maschi, che sono più orientati verso settori tecnici. Tra questi, il 40% si dichiara sfiduciato o parzialmente sfiduciato riguardo alle proprie prospettive occupazionali, mentre tra le ragazze la percentuale scende al 33%. La preoccupazione non riguarda solo le prospettive individuali, ma si estende all’intero sistema produttivo: un intervistato su quattro ritiene che ogni settore sia a forte rischio a causa dell’IA.
La Percezione della Manodopera Straniera
Contrariamente alle preoccupazioni degli adulti, solo uno studente su dieci percepisce la presenza di forza lavoro straniera come una minaccia. La maggioranza degli intervistati (48%) ritiene che, indipendentemente dalla presenza di manodopera straniera, con costanza e impegno si possa sempre trovare un buon lavoro. Solo il 12% pensa che l’afflusso di manodopera d’importazione possa tradursi in minori offerte di lavoro, stipendi più bassi e peggiori condizioni di lavoro.
Per oltre sette intervistati su dieci, la manodopera straniera può contribuire all’intera economia, portando arricchimento in termini di visione e modalità operative. Per il 16%, queste persone sono una necessità, svolgendo quei lavori che gli italiani non vogliono più fare.
La Preparazione degli Studenti all’IA
Nonostante le preoccupazioni, solo una minoranza degli studenti si sta formando per essere pronta alla sfida dell’IA. Un terzo degli studenti (34%) utilizza spesso strumenti di intelligenza artificiale generativa, come Chat GPT, mentre uno su quattro non li ha mai provati. Tra coloro che si informano sui progressi del machine learning, il 37% sono ragazzi, contro il 22% delle ragazze.
Il contesto familiare gioca un ruolo significativo: il 46% degli studenti provenienti da famiglie agiate si sta formando su prompt e affini, contro il 30% di quelli provenienti da contesti più umili. Questo indica una disparità nell’accesso alle risorse educative e alle opportunità di formazione.
La Necessità di un Orientamento Efficace
Per affrontare le sfide poste dall’IA, è fondamentale che gli studenti acquisiscano competenze adeguate fin dai banchi di scuola. Tuttavia, solo uno studente su cinque si sente pienamente orientato su cosa fare dopo il diploma. Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS, osserva che “il timore davanti alla trasformazione tecnologica come l’Intelligenza Artificiale è alimentato dalla mancanza di competenze”. La formazione dei giovani spesso riguarda nozioni del passato, mentre l’orientamento verso il futuro soffre di un sistema dell’istruzione che fatica a dialogare con il mondo esterno in rapida evoluzione.
Potenziare le attività di orientamento e la formazione sulle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) sono obiettivi fondamentali su cui continuare a lavorare per preparare i giovani alle sfide future.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la ricerca evidenzia che le preoccupazioni degli studenti riguardo all’intelligenza artificiale sono significative, ma solo una minoranza si sta preparando adeguatamente per affrontare queste sfide. La percezione della manodopera straniera è meno preoccupante per i giovani rispetto agli adulti, e c’è un riconoscimento diffuso del valore che la diversità culturale può portare all’economia.
Per stimolare una riflessione personale, è utile considerare una nozione base di intelligenza artificiale: il machine learning, una tecnologia che permette ai computer di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati. Una nozione avanzata correlata è l’apprendimento profondo (deep learning), una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali per analizzare grandi quantità di dati e riconoscere modelli complessi.
Riflettendo su queste tecnologie*, è evidente che la preparazione e l’educazione sono fondamentali per affrontare un futuro in cui l’IA giocherà un ruolo sempre più centrale. Investire in competenze STEM e in un orientamento efficace può fare la differenza per le nuove generazioni, permettendo loro di vedere l’innovazione non come un nemico, ma come un’opportunità.