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5 modi in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le aziende italiane

Scopri come l'IA sta trasformando il business in Italia, dagli assistenti vocali alle nuove strategie di gestione delle risorse umane.
  • Il 52% delle aziende italiane ha iniziato a implementare procedure basate sull'intelligenza artificiale.
  • Manca la competenza: per 1 su 5 aziende, le competenze sono un limite allo sviluppo dell'IA.
  • Il 65% delle società non possiede infrastrutture adeguate per l’IA, rallentando l'adozione e l'innovazione.

L’Intelligenza Artificiale (IA) rappresenta un ramo dell’informatica dedicato alla creazione di sistemi in grado di svolgere compiti che richiedono l’intelligenza umana. Questi compiti includono il riconoscimento visivo, la comprensione del linguaggio naturale, la presa di decisioni e la traduzione tra lingue. L’IA combina tecnologie come l’apprendimento automatico, il deep learning, l’elaborazione del linguaggio naturale e la visione artificiale per sviluppare queste capacità.

Il concetto di macchine intelligenti risale a secoli fa, ma la nascita ufficiale dell’IA è datata al 1956, durante la conferenza di Dartmouth, dove il termine “intelligenza artificiale” fu coniato da John McCarthy. Questa conferenza segnò l’inizio della ricerca nell’IA, con figure di spicco come Marvin Minsky, Nathaniel Rochester e Claude Shannon.

Tipi di Intelligenza Artificiale

L’IA può essere suddivisa in diverse categorie, ciascuna con caratteristiche e applicazioni specifiche:

AI Debole (Narrow AI): Progettata per svolgere compiti specifici. Esempi includono assistenti vocali come Siri e Alexa, e sistemi di raccomandazione come quelli di Netflix e Amazon.

AI Forte (General AI): Un sistema ipotetico in grado di eseguire qualsiasi compito intellettuale umano. Attualmente, questa tecnologia non esiste.

Superintelligenza: Un concetto futuristico di AI che supera l’intelligenza umana. È oggetto di ricerca e speculazione.

La Situazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia

L’intelligenza artificiale sta cambiando il panorama aziendale, ma molte imprese italiane non riescono a sfruttarne appieno il potenziale. Questo è il messaggio emerso dalla presentazione del rapporto “Intelligenza Artificiale in Italia – La rivoluzione che sta cambiando il business”, presentato a Roma il 17 maggio. Lo studio, realizzato da Minsait (gruppo Indra) in collaborazione con il Centro di ricerca in Leadership, Innovazione e Organizzazione (Clio) dell’Università Luiss Guido Carli, ha coinvolto 500 aziende italiane.

Secondo il rapporto, il 52% delle aziende intervistate ha introdotto procedimenti con l’AI, ma per 1 su 5 le competenze rappresentano un limite allo sviluppo, e il 65% delle società non possiede infrastrutture adeguate per l’AI. La maggior parte delle aziende è interessata a utilizzare l’AI, ma poche la usano e pochissime hanno maturità sufficiente per comprenderne l’utilizzo.

Roberto Carrozzo, Head of Intelligence & Data di Minsait, ha sottolineato che l’AI deve essere utilizzata non solo per rendere efficienti i processi, ma anche per trasformare i servizi. Tuttavia, manca una visione comune e un piano strategico d’insieme. Gli ostacoli principali sono due: la carenza di competenze e di infrastrutture adeguate, oltre all’incertezza giuridica e alla debolezza della normativa attuale nell’uso dei dati.

Il Futuro del Lavoro e l’Intelligenza Artificiale

Paola Nicastro, presidente di Sviluppo Lavoro Italia, ha dichiarato che l’intelligenza artificiale rappresenta il prossimo grande impatto dopo l’innovazione tecnologica vissuta in passato. Nicastro ha sottolineato che non crede che i posti di lavoro spariranno, ma cambieranno le competenze richieste. È necessario investire nel capitale umano per aggiornare le competenze delle persone e governare il cambiamento al passo con l’evoluzione tecnologica.

Nicastro ha aggiunto che Sviluppo Lavoro Italia lavorerà al fianco del governo, del ministro del Lavoro e delle regioni per l’attuazione della formazione necessaria. È fondamentale intercettare i fabbisogni delle imprese e costruire una formazione adeguata.

Regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale

Al Festival del Lavoro di Firenze, è emerso che l’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro deve essere modulato e regolato secondo le norme esistenti, utilizzando lo strumento della contrattazione. Fabrizio Di Modica, presidente del comitato tecnico-scientifico del Centro studi, ha citato lo Statuto dei lavoratori, il Jobs Act, il GDPR e il decreto Trasparenza come basi normative per la regolamentazione dell’AI.

Antonino Alessi, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Palermo, ha citato il sistema tedesco come una buona pratica, evidenziando l’approccio dialogico tra imprese e lavoratori per la gestione dell’intelligenza artificiale. Questo approccio coinvolge tutte le parti per trovare soluzioni condivise.

Tiziana Orrù, presidente della sezione lavoro del Tribunale di Roma, ha analizzato i limiti dello Statuto dei lavoratori e del GDPR, mentre Giuseppe Tango, magistrato della sezione lavoro del Tribunale di Palermo, si è soffermato sul caso degli algoritmi dei rider. Le conclusioni sono state affidate ad Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di Confsal, che ha sottolineato la necessità di una regolamentazione di qualità attraverso la contrattazione.

Bullet Executive Summary

L’intelligenza artificiale è una forza potente e in rapida evoluzione che sta trasformando ogni aspetto della nostra vita. Comprendere le basi dell’AI è essenziale per navigare nel mondo moderno e sfruttare le opportunità che questa tecnologia offre.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il machine learning, che permette ai computer di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo. Un esempio avanzato è il deep learning, che utilizza reti neurali profonde per analizzare grandi quantità di dati e fare previsioni accurate.

In conclusione, mentre l’AI continua a evolversi, è fondamentale che le aziende investano non solo in tecnologia, ma anche nelle competenze delle persone. La collaborazione tra imprese, università e istituzioni è cruciale per garantire un’implementazione etica ed efficiente dell’AI. La regolamentazione attraverso la contrattazione può aiutare a gestire l’impatto dell’AI nel mondo del lavoro, assicurando che i benefici siano equamente distribuiti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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