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Perché l’Unione Europea deve aumentare gli investimenti in intelligenza artificiale?

La Corte dei conti europea chiede un maggiore impegno economico e un miglior coordinamento per competere con Stati Uniti e Cina nello sviluppo dell'IA.
  • La Commissione europea ha aumentato la spesa del bilancio per i progetti di ricerca sull'IA, ma il cofinanziamento privato non è stato potenziato.
  • L'Unione Europea ha investito solo 1 miliardo di euro all'anno in ricerca sull'IA, rispetto ai 5,1 miliardi degli Stati Uniti e ai 6,8 miliardi della Cina.
  • Il nuovo AI Act entrerà in vigore all'inizio di giugno, promettendo una regolamentazione equilibrata per un'IA affidabile e rispettosa dei diritti dei consumatori.

La Corte dei conti europea ha rilasciato oggi, 29 maggio 2024, una nota che mette in luce la necessità di potenziare gli investimenti e migliorare il coordinamento tra i Paesi dell’Unione Europea per rilanciare i progetti di intelligenza artificiale (IA). Dal 2018, la Commissione europea ha intrapreso azioni per sviluppare l’ecosistema di IA nell’Unione, spaziando dagli investimenti alla regolamentazione fino alla creazione di infrastrutture. Tuttavia, le misure adottate non sono state sufficientemente coordinate con gli Stati membri e il monitoraggio degli investimenti non è stato sistematico.

Per sviluppare l’IA nell’Unione Europea, serviranno più investimenti sia dal settore pubblico che da quello privato. Attualmente, il piano di finanziamento per i progetti di intelligenza artificiale è inferiore a quello dei competitor globali come Stati Uniti e Cina, che possono contare su forti sovvenzioni statali e grandi investimenti nella ricerca da parte dei colossi dell’informatica. L’Unione Europea ha investito meno del previsto, e gli obiettivi di investimento sono considerati troppo vaghi e obsoleti, non essendo stati aggiornati dal 2018.

Nell’ultimo anno, la Commissione europea ha aumentato la spesa del bilancio dell’UE per i progetti di ricerca sull’IA, ma non ha potenziato il cofinanziamento privato. La Commissione deve fare di più per assicurarsi che i risultati dei progetti di ricerca sull’IA finanziati dall’UE siano pienamente commercializzati e sfruttati. Mihails Kozlovs, membro della Corte dei conti europea, ha sottolineato che “investimenti consistenti e mirati nell’intelligenza artificiale costituiscono un fattore cruciale per determinare la velocità di crescita economica dell’UE negli anni a venire.”

Il Ritardo dell’Unione Europea nella Corsa Globale all’IA

L’Unione Europea è in ritardo nella corsa globale allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, nonostante la volontà di anticipare il mondo sulla regolamentazione. Un rapporto presentato da un gruppo di europarlamentari ha lanciato l’allarme sugli sforzi insufficienti dei Ventisette. Dragoş Tudorache, presidente della commissione sull’IA, ha spiegato che l’Unione ha un “interesse geopolitico” a sviluppare approcci antropocentrici per creare standard globali.

Secondo il rapporto, l’UE ha speso solo un miliardo di euro all’anno in ricerca sull’IA, rispetto ai 5,1 miliardi degli Stati Uniti e ai 6,8 miliardi della Cina. L’impatto della Brexit si fa sentire, poiché il Regno Unito era uno dei Paesi europei più attivi nel campo dell’IA. Le frizioni tra Londra e Bruxelles minacciano la futura collaborazione scientifica, e la partecipazione del Regno Unito nel programma Horizon EU non è garantita.

Un altro problema evidenziato è la difficoltà dell’UE nell’attrarre professionisti e neolaureati nel campo dell’IA, a causa dei ventisette regimi legali diversi e dell’incertezza giuridica che rallentano lo sviluppo e l’adozione dei servizi IA nell’Unione. Negli Stati Uniti, la cultura del venture capital e degli investimenti attira imprenditori europei a stabilirsi lì per espandere le loro attività nell’IA.

L’AI Act: Un Passo Verso un’IA Affidabile

L’AI Act dell’Unione Europea, una normativa che mira a garantire un’intelligenza artificiale affidabile e incentrata sull’individuo, è a un passo dal diventare realtà. La regolamentazione, che entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale all’inizio di giugno, è progettata per bilanciare l’incoraggiamento del progresso tecnologico con la protezione dei diritti dei consumatori europei.

Il Commissario per il Mercato Interno, Thierry Breton, ha affermato che la legge sull’IA sarà un trampolino di lancio per le startup dell’UE, guidando la corsa globale a un’IA affidabile e beneficiando le piccole e medie imprese. L’AI Act riguarda sviluppatori di strumenti di intelligenza artificiale e distributori di sistemi IA ad alto rischio, applicandosi a organizzazioni pubbliche e private sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea, a condizione che i sistemi siano utilizzati o venduti nel mercato europeo o riguardino cittadini europei.

Salvo eccezioni, l’AI Act si applicherà in tutti gli Stati membri dell’UE entro 24 mesi dall’entrata in vigore, con alcune regole che vietano determinate pratiche. I regolamenti sui modelli di intelligenza artificiale di uso generale e le sanzioni inizieranno 12 mesi dopo l’entrata in vigore della normativa, mentre i requisiti per i sistemi ad alto rischio inizieranno 36 mesi dopo.

Un’Intelligenza Artificiale a Misura di Democrazia

L’8 dicembre, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sull’AI Act, che entrerà gradualmente in vigore nei prossimi due anni in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Questo pacchetto di regole rappresenta la prima legge che affronta le sfide derivanti dallo sviluppo delle applicazioni dell’intelligenza artificiale.

Brando Benifei, eurodeputato e co-relatore dell’AI Act al Parlamento europeo, ha spiegato che l’esigenza di costruire una legislazione ad hoc sull’intelligenza artificiale nasce dalla crescente importanza di questi sistemi nella vita dei cittadini. L’AI Act distingue i sistemi di intelligenza artificiale in diverse categorie di rischio: basso rischio, rischio limitato, alto rischio e rischio inaccettabile. I sistemi ad alto rischio dovranno superare un conformity assessment prima dell’immissione nel mercato, per verificare che non presentino rischi significativi per le persone.

Il regolamento vieta alcune pratiche, come il riconoscimento biometrico in tempo reale negli spazi pubblici, che potrebbe diventare uno strumento di sorveglianza di massa pericoloso. Inoltre, l’AI Act prevede misure ad hoc per i sistemi di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e Midjourney, includendo obblighi di trasparenza rafforzata e watermarking dei contenuti.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’Unione Europea si trova a un bivio cruciale nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Nonostante gli sforzi compiuti dal 2018, è evidente che l’UE deve intensificare gli investimenti e migliorare il coordinamento tra i Paesi membri per competere con giganti come Stati Uniti e Cina. L’AI Act rappresenta un passo significativo verso un’IA affidabile e incentrata sull’individuo, ma è essenziale che l’implementazione sia efficace e che le aziende siano pronte ad adattarsi alle nuove normative.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema è il machine learning, che permette ai sistemi di IA di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo. Una nozione avanzata è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali complesse per analizzare grandi quantità di dati e riconoscere pattern complessi.

Riflettendo su questi sviluppi, è importante considerare come l’IA possa essere utilizzata in modo etico e responsabile, garantendo che i benefici tecnologici siano accessibili a tutti e che i rischi siano adeguatamente mitigati. L’AI Act è un passo nella giusta direzione, ma richiede un impegno continuo da parte di tutte le parti coinvolte per costruire un futuro in cui l’IA possa prosperare in armonia con i valori democratici e i diritti fondamentali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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