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- Il mercato globale dell'IA raggiungerà 738,8 miliardi di dollari entro la fine del decennio.
- Gli Stati Uniti coprono il 36% dei ricavi complessivi dell'IA, mentre l'Italia è all'ottavo posto con solo il 2%.
- Il segmento dell'IA generativa crescerà dal 19% del mercato totale nel 2023 al 28% entro il 2030.
- Il 10,8% dei dipendenti aziendali ha utilizzato ChatGPT per lavoro almeno una volta a giugno 2023.
- Solo il 8% delle imprese UE ha adottato almeno una tecnologia IA, con l'Italia al di sotto della media con il 6%.
L’intelligenza artificiale (IA) è considerata una delle frontiere tecnologiche più strabilianti, offrendo grandi opportunità sia al settore privato che pubblico. Tuttavia, l’Europa e l’Italia sono in ritardo nella corsa alla supremazia tecnologica, rendendo necessaria una strategia concreta per non perdere terreno rispetto ai principali player globali. Gli ambiti applicativi della tecnologia sono innumerevoli, spaziando dalla sanità all’Internet of Things, dal fintech all’insurtech, dalla privacy alla sicurezza informatica. Gli impatti sulle attività delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e sulla vita delle persone sono di estrema importanza.
Questa tematica è stata approfondita nell’ultima versione del Rapporto annuale su reti e servizi di nuova generazione “Il digitale che vogliamo. Le sfide del sistema Paese tra politiche UE e nuove frontiere tecnologiche”, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com). L’implementazione dell’IA generativa sta abilitando capacità sofisticate nelle macchine, e chi dominerà lo sviluppo di questa tecnologia detterà gli standard tecnologici globali dei prossimi anni. Tuttavia, ciò solleva sfide di ordine etico e legale. I contenuti generati dall’intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati per scopi dannosi, come la diffusione di disinformazione e la creazione di deepfake. È fondamentale che gli sviluppatori di piattaforme implementino linee guida e regolamenti etici per evitare l’uso dell’IA per fini malevoli.
Altri rischi riguardano la sicurezza e la privacy, con la mancanza di tutela dei dati degli utenti e il furto di identità. Inoltre, la mancanza di trasparenza dei processi decisionali dell’IA può portare a disuguaglianze nell’accessibilità alle tecnologie. L’IA può avere implicazioni sull’evoluzione del mercato del lavoro, con la crescente automazione di task lavorativi.
Il mercato globale dell’Intelligenza artificiale
Il crescente interesse per l’IA è evidente dai dati sull’aumento dei ricavi globali. Le stime di Statista prevedono che il mercato mondiale dell’intelligenza artificiale toccherà i 241,8 miliardi di dollari entro la fine del 2023 e potrebbe raggiungere i 738,8 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Il mercato dell’IA è dominato dalle due maggiori economie globali, USA e Cina, che si contendono il primato di Paese più avanzato negli investimenti in innovazione. Gli Stati Uniti coprono il 36% dei ricavi complessivi, seguiti dalla Cina (12%), Germania (4%) e Regno Unito (4%). L’Italia non va oltre il 2%, posizionandosi all’ottavo posto pari con l’Australia.
In termini di valori assoluti, prevale la Danimarca, con 39 milioni di dollari ogni 100.000 abitanti, seguita da Finlandia e Irlanda. Gli Stati Uniti sono in quinta posizione, mentre la Cina scende al 25° posto. La Germania è il più grande mercato dell’IA in Europa (10,30 miliardi di dollari nel 2023), posizionandosi all’undicesimo posto nella classifica globale e ottava tra i 20 Stati membri dell’UE, con 12 milioni di dollari per 100.000 abitanti. L’Italia è quindicesima (e dodicesima nell’UE, oltre metà classifica) con circa 8 milioni di dollari per 100.000 abitanti, un valore pari a un quinto di quello danese e meno di un terzo di quello statunitense.
Il traino dell’IA generativa
Negli ultimi anni, il mercato dell’IA è stato trainato dall’IA generativa, un nuovo campo di ricerca che utilizza tecniche di Machine Learning e Deep Learning per generare dati, immagini, musica e testo. L’IA generativa rappresenta una fetta rilevante del mercato IA: nel 2023 copre il 19% del mercato totale e le stime prevedono che arriverà al 28% entro il 2030. Il segmento dell’IA generativa è destinato a esplodere, partendo da una dimensione di mercato di 40 miliardi di dollari di ricavi nel 2022 a 1,3 trilioni nei prossimi 10 anni, con un tasso di crescita annuo (CAGR 2022-2032) del 42%.
Tra gli Stati membri, la Germania è il più grande mercato dell’IA generativa, coprendo il 22% del mercato totale europeo, seguita da Francia (14%) e Italia (10%). Infine, lo sviluppo di questa tecnologia richiede un volume significativo di risorse. Gli Stati Uniti primeggiano a livello globale, essendo il paese leader negli investimenti in venture capital nell’IA. Nel 2023, 67,7 miliardi di dollari sono stati investiti negli USA, cinque volte l’importo investito in Cina (13,5 miliardi di dollari) e undici volte l’importo investito nell’UE (6,1 miliardi di dollari).
L’IA nelle imprese
Le applicazioni business dell’intelligenza artificiale stanno crescendo rapidamente. Secondo una survey di McKinsey, l’adozione dell’IA da parte delle imprese è raddoppiata in sei anni. Nel 2017, il 20% delle organizzazioni riferiva di adottare applicazioni IA in un’area di business, mentre nel 2022 la percentuale è salita al 50%. Alcune applicazioni, come la generazione del linguaggio naturale, il riconoscimento delle immagini, i sistemi di supporto alle decisioni, il machine learning e la robotica, hanno raggiunto la maturità e sono applicate a prodotti e servizi di largo consumo.
Secondo lo studio di McKinsey, il numero medio di funzionalità di intelligenza artificiale utilizzate dalle organizzazioni, come la generazione del linguaggio naturale e la visione artificiale, è raddoppiato, passando da 1,9 nel 2018 a 3,8 nel 2022. L’automazione robotica dei processi e la visione artificiale sono le funzionalità IA maggiormente implementate. Il 39% degli intervistati ha dichiarato di ricorrere a sistemi di automazione dei processi, mentre il 34% utilizza la visione artificiale. Altre funzionalità IA di uso comune includono la comprensione del linguaggio naturale, gli agenti virtuali e il deep learning.
L’IA generativa sta riscuotendo un crescente interesse tra le imprese di tutto il mondo. L’ultimo aggiornamento dei dati di Statista conferma l’aumento del numero di dipendenti aziendali a livello mondiale che utilizzano ChatGPT – l’applicazione simbolo dell’IA generativa in ambito lavorativo. A giugno 2023, il 10,8% dei dipendenti aziendali ha utilizzato ChatGPT per lavoro almeno una volta, un dato in aumento di oltre 5 punti percentuali rispetto a tre mesi prima.
L’uso di applicazioni IA generativa sta crescendo in tutti i settori economici. Un sondaggio di McKinsey evidenzia che il 33% degli intervistati del settore tecnologico, media e telecomunicazioni utilizza regolarmente l’IA generativa per lavoro o fuori lavoro, mentre il 37% degli intervistati dello stesso settore ha dichiarato di aver utilizzato la tecnologia almeno una volta. Altri settori che utilizzano l’IA generativa sono i servizi finanziari e i servizi aziendali, legali e professionali, con quasi un quarto degli intervistati che utilizza regolarmente l’IA generativa.
Per quanto riguarda l’adozione dell’intelligenza artificiale nell’UE, solo l’8% delle imprese UE ha adottato almeno una tecnologia IA. Il tasso di adozione più elevato si registra in Danimarca, dove circa un’impresa su quattro ha fatto uso di almeno una tra le tecnologie intelligenti comuni. In fondo alla classifica si trova la Romania, con il livello più basso di adozione IA, con solo l’1,5% delle imprese che ha utilizzato almeno una tecnologia. L’Italia si colloca al di sotto della media UE, con circa il 6% delle imprese che ha adottato almeno una tra le tecnologie IA.
Tra le tecnologie IA, l’Italia presenta una performance migliore nella robotica di servizio, collocandosi al di sopra della media UE, con oltre il 4% delle imprese che ha adottato robot di servizio. Gli ultimi dati dell’IFR (la Federazione Internazionale di Robotica) confermano il boom delle installazioni di robot di servizio nel nostro Paese, soprattutto nel settore dell’hospitality (ristoranti, hotel e l’industria del turismo), con un aumento del 125% nell’utilizzo dei robot destinati ai servizi professionali, con circa 24.500 unità vendute nel 2022.
Nonostante il largo impiego delle tecnologie IA nelle imprese, permangono timori e percezioni di rischi legati a questa tecnologia. Secondo i dati rilevati da McKinsey in una survey del 2023, i principali rischi relativi all’IA generativa sono legati all’inesattezza/imprecisione delle tecnologie (56%), alla sicurezza informatica (53%) e alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale (46%). Si aggiungono timori relativi alla privacy e alla sicurezza dei dati personali, al ricollocamento della forza lavoro e ai rischi reputazionali.
L’Intelligenza artificiale nell’ottica dei consumatori
Per comprendere l’interesse dei consumatori nei confronti dell’intelligenza artificiale, in particolare dell’IA generativa, I-Com ha realizzato un’indagine con Bytek, valutando la dinamica del volume delle ricerche effettuate sul motore di ricerca di Google riguardo all’uso, ai rischi e alle opportunità collegati a questa tecnologia. L’analisi copre il periodo tra settembre 2020 e agosto 2023 in cinque Paesi (Italia, Stati Uniti, Francia, Germania e Spagna).
L’obiettivo dell’indagine è comprendere l’attuale tema dell’intelligenza artificiale in un momento storico di profonda trasformazione, con il lancio di ChatGPT e Google Bard che ha acceso i riflettori su questa nuova frontiera tecnologica. Il primo dato interessante che emerge dall’analisi è relativo al numero totale di ricerche effettuate in rete sull’intelligenza artificiale, con un’impennata in tutti i Paesi oggetto dell’analisi (eccetto la Germania) tra il terzo e il quarto trimestre del 2022, periodo coincidente con l’arrivo di ChatGPT.
Gli Stati Uniti guidano la classifica con il maggior numero di ricerche per popolazione (primo semestre 2023), con oltre 60 mila ricerche ogni 100.000 abitanti. Seguono Francia e Italia con 51.506 e 33.950 ricerche pro-capite nel primo semestre. L’interesse per l’intelligenza artificiale sta aumentando grazie all’avvento dell’IA generativa, influenzando vari settori. È sorprendente l’interesse verso questa tecnologia negli USA, con le ricerche online del termine “generative AI” cresciute esponenzialmente da ottobre 2022, confermando la leadership tecnologica statunitense. In Italia, Spagna e Francia l’interesse è meno diffuso, ma la tendenza a ricercare informazioni online sull’IA generativa è in aumento, specie nel nostro Paese.
Passando all’analisi del numero di ricerche online relative alle finalità dell’intelligenza artificiale, emerge che l’interesse maggiore è rivolto alla ricerca di app IA per foto/immagini, nel caso dell’Italia pari al 55%. Altri utilizzi di interesse, in Italia, sono le chat IA oppure le applicazioni per modificare o creare contenuti testuali.
Altro aspetto interessante dall’analisi delle ricerche sul web riguarda la formazione. In tutti i Paesi, dal secondo trimestre del 2022, si registra un aumento delle ricerche online relative a corsi di formazione (inclusi quelli universitari) sull’IA. Gli Stati Uniti guidano la classifica, mentre la Francia mostra un interesse significativo per la formazione in IA con 7 ricerche online ogni 100.000 abitanti in età lavorativa.
L’interesse per la formazione in IA è correlato alle opportunità lavorative offerte da questa nuova frontiera tecnologica e alla necessità di adeguare le competenze per non rimanere indietro. Il numero di ricerche online relative alle informazioni sulle opportunità legate all’intelligenza artificiale è in crescita in tutti i Paesi analizzati. In Italia, Spagna, Francia e Germania la maggioranza delle ricerche sulle opportunità IA riguarda il mondo del lavoro e le possibilità di impiego nel settore dell’IA. Negli Stati Uniti, invece, le ricerche si concentrano maggiormente sulle informazioni relative alle opportunità di investimento nel settore dell’IA.
Il dibattito sull’intelligenza artificiale non si ferma solo alle opportunità, ma analizza anche i rischi associati, che potrebbero essere alla base di un sentimento di paura nei confronti delle tecnologie IA. Dall’analisi delle ricerche online emerge che le ricerche correlate alla paura dell’IA sono in aumento in tutti i Paesi analizzati, sebbene si mantengano a un livello basso. Negli Stati Uniti, 27 ricerche su 100.000 abitanti riguardano la paura legata al fenomeno IA. Seguono Francia e Spagna con 20 ricerche correlate alla paura dell’IA ogni 100.000 abitanti. In Italia, le ricerche sulla paura sono 17 ogni 100.000 abitanti. Nel nostro Paese, il 34% delle ricerche relative alla paura dell’IA riguarda il rischio di perdere il posto di lavoro a causa delle tecnologie intelligenti, una percentuale seconda solo a quella tedesca. In Francia e negli Stati Uniti, invece, i timori riguardano in maggioranza (94% e 96%) altri tipi di rischio, dai futuribili di estinzione ai legati alla disinformazione, alla privacy e alla cybersecurity.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’intelligenza artificiale sta diventando centrale nelle decisioni di investimento delle imprese e nell’ottica dei consumatori, ma preoccupa il ritardo dell’Unione Europea rispetto a questa nuova frontiera tecnologica, presidiata dagli Stati Uniti e dalla Cina, oltre che da Paesi extra-UE come il Canada, il Regno Unito e Israele. I due pilastri della strategia UE del 2018, investimenti e regole, sono proceduti con decisione sul secondo fronte, ma il primo, nonostante incrementi, ha segnato il passo rispetto alle enormi risorse stanziate dagli USA. Contrariamente alla maggioranza degli Stati membri dell’UE, l’Italia non è dotata di una strategia IA, e deve disporre di un adeguato orizzonte temporale e spaziale, risorse proprie e un meccanismo di governance che monitori l’attuazione. Nulla si può ascrivere al Piano strategico licenziato alla fine del 2021 dal Governo Draghi.
Vista la portata potenzialmente rivoluzionaria della diffusione di soluzioni tecnologiche di intelligenza artificiale, e le opportunità e i rischi connessi, è necessario che le Istituzioni europee e nazionali si impegnino per rimediare a queste problematiche, che rischiano di frenare lo sviluppo dell’ecosistema innovativo all’interno dell’Unione e di minare la competitività delle aziende UE e italiane rispetto ai competitor globali, lasciando che la partita per la supremazia tecnologica si svolga esclusivamente sulle due sponde del Pacifico, marginalizzando il vecchio continente a un ruolo di mero spettatore.
Notazione base di intelligenza artificiale: L’IA generativa è una sottocategoria dell’intelligenza artificiale che utilizza algoritmi di machine learning per creare nuovi contenuti, come testi, immagini o musica, basati su dati di addestramento esistenti. Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare numerosi settori, dalla produzione di contenuti creativi alla medicina, ma solleva anche questioni etiche e legali significative.
Notazione avanzata di intelligenza artificiale: Il Deep Learning, una branca del machine learning, è alla base di molte applicazioni di IA generativa. Utilizza reti neurali profonde, composte da molti strati di nodi interconnessi, per elaborare grandi quantità di dati e riconoscere modelli complessi. Questa tecnologia è fondamentale per lo sviluppo di modelli di IA avanzati, come quelli utilizzati per il riconoscimento delle immagini e la generazione del linguaggio naturale.
- Pubblicazioni dell'Istituto per la Competitività, come ad esempio il rapporto 'Artificial Intelligence: opportunities, risks and regulations'
- Sito ufficiale della Commissione Europea sull'Intelligenza Artificiale, con informazioni sulla strategia e le iniziative dell'UE in materia di IA
- Sito ufficiale dell'Unione Europea sulla strategia europea per l'intelligenza artificiale