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Perché il Blackout di ChatGPT e Altri Chatbot AI Preoccupa Così Tanto?

Scopri le cause del blackout simultaneo di ChatGPT, Claude e Perplexity e le conseguenze per milioni di utenti in tutto il mondo.
  • Il blackout ha colpito ChatGPT per diverse ore, mentre Claude e Perplexity hanno riscontrato problemi tecnici risolti più velocemente.
  • Il servizio di ChatGPT ha ripreso a funzionare solo dopo le 19:00, mentre Claude e Perplexity sono stati ripristinati alle 18:10.
  • Le cause del disservizio sono ancora sotto indagine, ma si sospetta un sovraccarico di traffico derivante dal blackout di ChatGPT.

Martedì mattina, il mondo dell’intelligenza artificiale è stato scosso da un evento insolito: tre importanti chatbot conversazionali, ChatGPT di OpenAI, Claude di Anthropic e Perplexity, sono stati colpiti da blackout simultanei. Il più duramente colpito è stato ChatGPT, offline per diverse ore, ma anche Claude e Perplexity hanno riscontrato problemi tecnici, risolti in tempi rapidi. Google Gemini, sebbene meno colpito, ha registrato alcune segnalazioni di problematiche di connessione.

Le cause di questi disservizi sono ancora oggetto di indagine. Una delle ipotesi più accreditate è che si tratti di un problema infrastrutturale più ampio o di un inconveniente di rete internet, simile a quelli che hanno colpito diversi social network contemporaneamente in passato. Un’altra ipotesi, più probabile, è che i problemi di Claude e Perplexity non siano dovuti a bug o malfunzionamenti interni, ma a un semplice sovraccarico di traffico derivante dal blackout di ChatGPT. Perplexity ha mostrato un messaggio di sovraccarico, condiviso da molti utenti su X, comunicando la problematica e invitandoli a riprovare più tardi. Il servizio è stato ripristinato nello stesso momento di Claude, alle 18:10, ma ha subito ulteriori interruzioni sporadiche. ChatGPT ha ripreso a funzionare normalmente solo dopo le 19.

Le aziende coinvolte non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle cause dei blackout, ma l’evento ha scatenato reazioni preoccupate sui social network, con un grande numero di utenti che si sono domandati se si trattasse di un semplice inconveniente tecnico o del segnale di qualcosa di più serio. Una cosa è certa: l’accaduto evidenzia la crescente importanza dell’intelligenza artificiale e la necessità di garantire stabilità e affidabilità di questi servizi.

Le Conseguenze del Blackout

Il disservizio prolungato di ChatGPT ha prodotto conseguenze di vasta portata, esattamente come se ad interrompersi fosse stata la fornitura elettrica di tutto il mondo o la rete internet. Questo evento ha dimostrato quanto ormai le AI siano diventate vitali per la vita e la produttività di tutti i giorni. La giornata nera dell’intelligenza artificiale, come segnalano diversi utenti sui social, non ha riguardato soltanto ChatGPT ma anche altre piattaforme di AI concorrenti come Gemini, Claude e Perplexity.

Dalle 8 del mattino di martedì 4 giugno, la chatbot di OpenAI ha iniziato a rispondere a rilento alle istanze inviate dagli utenti di tutto il mondo. Il malfunzionamento ha perdurato per tutta la mattinata, cominciando a essere risolto solo verso l’ora di pranzo. A quel punto, chi non può fare a meno dell’intelligenza artificiale ha tirato un sospiro di sollievo, ma il peggio doveva ancora arrivare. Nel pomeriggio, infatti, si sono ripresentati gli stessi problemi, che hanno gettato molti nello sconforto.

Le Reazioni degli Utenti e i Messaggi di Errore

“La tua richiesta più recente non è andata a buon fine. Riprova”. Questo è il messaggio che in tutto il globo gli utenti si sono visti arrivare, quale che fosse la domanda inoltrata alla chatbot. Le segnalazioni da ogni latitudine del malfunzionamento hanno fatto comprendere rapidamente che il problema fosse globale. Per molti, inoltre, la schermata iniziale di ChatGPT non veniva nemmeno mostrata, cercando di caricarsi all’infinito.

Non è la prima volta che i servizi di ChatGPT mostrano problemi di questa portata: era già accaduto a novembre 2023, un malfunzionamento che era stato attribuito a un attacco informatico di tipo DDoS. DDoS sta per “Distributed Denial of Service”, e in parole povere è come se il server venisse bersagliato a oltranza con numerosissime richieste di un sito, fino a costringerlo ad alzare bandiera bianca, o compromettere seriamente le sue capacità di rispondere, se non in tempi “biblici”. In Italia, inoltre, per un periodo il servizio era stato temporaneamente bloccato dal Garante della Privacy in attesa che OpenAI fornisse rassicurazioni sull’utilizzo dei dati personali degli utenti.

Problemi Tecnici e Sovraccarico di Traffico

Il malfunzionamento dei tre diversi chatbot AI sembra essere collegato. Secondo esperti del settore, è probabile che l’interruzione di Claude e Perplexity non sia dovuta a bug o ad altri problemi tecnici, ma all’aumento repentino del traffico, dovuto al malfunzionamento di ChatGPT. A partire dalle 7 del mattino di ieri, gli utenti hanno cominciato a non riuscire a inviare messaggi all’AI di ChatGPT. Il problema è durato per circa tre ore, prima che il chatbot avvertisse che era al limite della capacità, rilasciando una notifica quando è tornato online.

Claude ha accolto gli utenti con un messaggio che li invitava a collegarsi al sito più tardi, “si è verificato un errore nel rendering dei componenti del server”. Stessa situazione anche per Perplexity. “Stiamo ricevendo molte richieste e abbiamo raggiunto la nostra capacità – scriveva il chatbot in un messaggio di avviso. Vi preghiamo di tornare presto”. Lentamente, i chatbot hanno ricominciato a funzionare, ma ChatGPT ha avuto problemi per l’intera giornata, con un funzionamento altalenante per ore.

Bullet Executive Summary

L’evento di martedì ha evidenziato la crescente importanza dell’intelligenza artificiale nella nostra vita quotidiana e la necessità di garantire la stabilità e l’affidabilità di questi servizi. Il blackout simultaneo di ChatGPT, Claude e Perplexity ha mostrato quanto siamo ormai dipendenti da queste tecnologie per la produttività e la comunicazione. È fondamentale che le aziende sviluppatrici di AI investano in infrastrutture più robuste e resilienti per evitare che simili disservizi possano ripetersi in futuro.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di machine learning, che permette ai chatbot di apprendere dai dati e migliorare le loro risposte nel tempo. Un’ulteriore nozione avanzata è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali per analizzare dati complessi e prendere decisioni autonome.

In conclusione, mentre riflettiamo su quanto accaduto, è importante considerare non solo le implicazioni tecniche ma anche quelle sociali ed economiche di una dipendenza crescente dalle intelligenze artificiali. La resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture tecnologiche devono diventare una priorità per garantire che questi strumenti possano continuare a supportare la nostra vita quotidiana senza interruzioni.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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