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- Nel 2020, il Vaticano ha firmato la Rome Call for AI Ethics con Microsoft, IBM, FAO e il Dipartimento italiano dell’innovazione tecnologica.
- I sei principi fondamentali della lettera includono trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità e sicurezza della privacy.
- L'arcivescovo Vincenzo Paglia ha sottolineato l'importanza della collaborazione interreligiosa per lo sviluppo tecnologico etico e sostenibile.
Fra i principali attori coinvolti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, emerge con forza il ruolo del Vaticano. Già nel 2020, anticipando il boom degli strumenti di AI generativa come ChatGPT, il Vaticano, tramite la Pontificia Accademia per la Vita, ha siglato la lettera d’intenti “Rome Call for AI Ethics”, insieme a Microsoft, IBM, la FAO e il Dipartimento italiano dell’innovazione tecnologica. Questo documento stabilisce regole etiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ponendo le basi per un futuro tecnologico che rispetti la dignità umana.
La Rome Call for AI Ethics: Principi e Collaborazioni
La “Rome Call for AI Ethics” si concentra su tre aree fondamentali: etica, educazione e diritti. In termini di etica, la Chiesa sottolinea che gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti, un principio che deve riflettersi nello sviluppo e nell’uso dell’AI. L’educazione è vista come un mezzo per costruire un futuro sostenibile attraverso l’innovazione, coinvolgendo le giovani generazioni. I diritti devono essere protetti da regolamentazioni che salvaguardino le persone, i vulnerabili e l’ambiente.
I sei principi fondamentali della lettera sono trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità e sicurezza della privacy. La Chiesa ritiene essenziale che la nuova tecnologia sia comprensibile, non discriminatoria, responsabile, libera da pregiudizi, affidabile e sicura, rispettando la privacy degli utenti.
Il Ruolo del Vaticano nel Dialogo Interreligioso e le Prospettive Future
Il Vaticano ha promosso incontri interreligiosi sui temi dell’AI, discutendo questioni cruciali come la necessità di novità che rispettino la dignità e i diritti umani, garantendo trasparenza e comprensibilità delle tecnologie. L’attenzione è rivolta alla protezione della privacy e alla prevenzione delle disuguaglianze. La fraternità tra tutti è vista come presupposto per garantire uno sviluppo tecnologico al servizio della giustizia e della pace nel mondo.
L’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance, ha dichiarato: “La riflessione e il dialogo sui temi dello sviluppo tecnologico incontrano in uno spirito di fraternità, rendendo possibile trovare percorsi condivisi e soluzioni efficaci per costruire pace e bene comune”. Le applicazioni dell’AI possono affrontare problemi globali come la povertà, l’accesso all’istruzione e alla sanità, e la sostenibilità ambientale. La Chiesa incoraggia un approccio collaborativo e inclusivo, affinché nazioni e comunità lavorino insieme per garantire che l’AI benefici tutti, senza lasciare indietro nessuno.
Il Vaticano e la Regolamentazione Etica dell’Intelligenza Artificiale
Il documento “Intelligenza artificiale: distingue frequenter”, presentato dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, e dal cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Cultura e dell’Educazione, rifiuta visioni apocalittiche e promuove una visione critica e sorvegliata dell’AI. Il documento sottolinea la necessità di una critica fondata e di un’adesione sorvegliata, evitando sia la degenerazione che l’adorazione idolatrica della tecnologia.
Il giurista Giovanni Maria Flick ha evidenziato i rischi dell’IA nel controllo del comportamento umano, sottolineando la necessità di mantenere il controllo umano e di non delegare eccessivamente alla tecnologia. Laura Palazzani, bioeticista e docente di Filosofia del diritto alla Lumsa di Roma, ha sottolineato la sfida di rispondere alla nuova ondata tecnologica, evidenziando che la tecnologia deve essere per l’uomo e con l’uomo, collaborando con esso.
Bullet Executive Summary
In sintesi, il Vaticano ha dimostrato un impegno significativo nel garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia guidato da principi etici e umanistici. La “Rome Call for AI Ethics” rappresenta un passo importante in questa direzione, stabilendo un quadro etico che può influenzare positivamente l’evoluzione dell’AI a livello globale. La collaborazione interreligiosa e il dialogo continuo sono fondamentali per affrontare le sfide etiche e sociali poste dall’AI.
La nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è l’algoritmo etico, o “algoretica”, che si riferisce allo sviluppo etico degli algoritmi. Un’ulteriore nozione avanzata è il machine learning, che rappresenta la capacità delle macchine di apprendere autonomamente dai dati, sollevando questioni etiche e tecniche complesse.
In conclusione, il coinvolgimento del Vaticano nel dibattito sull’intelligenza artificiale non è solo un esercizio retorico, ma un richiamo alla responsabilità collettiva. La tecnologia deve servire l’umanità, migliorando la vita delle persone e promuovendo la giustizia e la pace. Questo richiede un equilibrio tra progresso tecnologico e sviluppo etico, un compito che spetta a tutti noi, indipendentemente dalla nostra fede o posizione sociale.