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Come l’intelligenza artificiale può ridurre le disuguaglianze sociali: scopri le nuove strategie

Un convegno a Milano esplora come l'IA può migliorare la qualità della vita lavorativa e affrontare le sfide demografiche, ma avverte sui rischi di un uso non etico.
  • 14% dei posti di lavoro potrebbe essere sostituito dall'automazione entro il 2030, secondo uno studio del Politecnico di Milano.
  • Il mismatch delle competenze riguarda 5,6 milioni di posizioni, di cui 3,8 milioni automatizzati e 1,8 milioni in obsolescenza.
  • Il calo della popolazione in età lavorativa sarà di 3 milioni nei prossimi 20 anni, aumentando la necessità di flussi migratori o automazione.

Il dibattito sull’impatto delle tecnologie e dei meccanismi della mente umana sul mondo del lavoro è acceso e polarizzato tra apocalittici ed entusiasti. Governare il cambiamento con un approccio basato su valori etici è l’unica via d’uscita per evitare pericolosi stravolgimenti. Il gruppo Inaz, specializzato in software per Risorse Umane, ha promosso un convegno dedicato al tema presso la Fondazione Rovati di Milano, intitolato “Lavorare con intelligenza. Dal fattore umano all’IA, crisi dei salari a demografica, quattro traiettorie per il futuro”.

Robot e super-computer possono promuovere la crescita delle retribuzioni e la riduzione delle disuguaglianze, affrontando le sfide demografiche e recuperando il tempo che la macchina libera, senza perdere l’umanità. Usare questo tempo per riattivarci, essere creativi e fare cose nuove può portare a una crescita personale e spirituale. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, può liberare da compiti ripetitivi e monotoni, migliorando la qualità della vita lavorativa. Linda Gilli, presidente di Inaz, ha sottolineato che l’IA può ottimizzare i processi aziendali, riducendo errori e aumentando l’efficienza, fornendo analisi dati avanzate per aiutare i manager a prendere decisioni informate.

Le Sfide Demografiche e il Mismatch delle Competenze

Secondo uno studio dell’Osservatorio delle Competenze Digitali del Politecnico di Milano, il 14% dei posti di lavoro potrebbe essere sostituito dall’automazione entro il 2030. Ludovica Busnach, direttore di Inaz, ha parlato di un mismatch di 5,6 milioni di posizioni: 3,8 milioni automatizzati e altri 1,8 milioni che andranno incontro all’obsolescenza. «Si tratta della rivoluzione industriale più veloce con un raggio d’azione di vent’anni, secondo gli esperti. Cinque anni sono già passati», ha affermato Busnach.

È fondamentale colmare il digital divide, in particolare per la componente femminile, con formazione dalle prime classi di scuola. L’IA può facilitare tutti i processi dal recruiting alla valutazione dei curriculum in modo oggettivo. Il professor Gian Carlo Blangiardo, ex presidente Istat, ha sottolineato che, a fronte di un calo della popolazione in età da lavoro di 3 milioni nei prossimi 20 anni e un progressivo invecchiamento, per i giovani trovare un’occupazione non sarà un problema. Daniele La Rocca, consulente del lavoro, ha aggiunto che la crisi demografica comporterà una mancanza di lavoratori, che potrà essere sopperita con un aumento dei flussi migratori o con l’automatizzazione dei processi.

Intelligenza Artificiale e Disuguaglianze Sociali

Il rapporto annuale di AI Now Institute ha posto l’attenzione sugli utilizzi degli algoritmi che consentono alle macchine di prendere decisioni sulla forza lavoro umana, sulla definizione di benefici e servizi sociali, e sulla sorveglianza e monitoraggio degli immigrati e rifugiati. Pubblicato nel 2020, il rapporto ha evidenziato come i sistemi di intelligenza artificiale siano stati adottati rapidamente in settori di notevole rilevanza sociale senza adeguate garanzie.

Il rapporto ha sottolineato che l’IA potrebbe allargare le disuguaglianze sociali, inserendo informazioni e controllo nelle mani di coloro che hanno capacità di potere, rispetto a chi non ne ha. L’obiettivo del rapporto è raccogliere indicazioni su cosa tecnici, aziende e politici possono fare per affrontare questo squilibrio. Tra i punti chiave, il rapporto ha evidenziato l’attenzione agli algoritmi utilizzati sul posto di lavoro che potrebbero aumentare l’asimmetria tra lavoratori e datori di lavoro, soprattutto se ottimizzati per produrre benefici per l’azienda.

Benefici e Rischi dell’Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale può significare una migliore assistenza sanitaria, automobili e sistemi di trasporto più sicuri, prodotti e servizi su misura, economici e resistenti. Può facilitare l’accesso all’informazione, all’istruzione e alla formazione. Con l’epidemia di COVID-19, l’apprendimento a distanza è diventato una necessità. L’IA può aiutare a mantenere il posto di lavoro sicuro, demandando il lavoro pericoloso ai robot e offrendo nuovi posti di lavoro alla crescita delle industrie dell’intelligenza artificiale.

Tuttavia, l’uso crescente di sistemi IA comporta rischi. L’abuso e il sottoutilizzo dell’intelligenza artificiale possono portare a scarsa attuazione di programmi importanti, perdita del vantaggio competitivo e meno opportunità per tutti. La responsabilità civile dell’intelligenza artificiale è una sfida importante: di chi è la colpa per i danni causati da un dispositivo o servizio azionato dall’IA? Norme severe potrebbero soffocare i tentativi di innovazione, mentre la mancanza di responsabilità potrebbe ridurre la fiducia del pubblico nella tecnologia.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta un potente strumento per ridurre le disuguaglianze globali, ma richiede un utilizzo etico e consapevole. L’IA può liberare da compiti ripetitivi e migliorare la qualità della vita lavorativa, ma è fondamentale colmare il digital divide e garantire pari opportunità per tutti. La responsabilità civile e l’uso etico dell’IA sono cruciali per evitare abusi e garantire un futuro più equo e inclusivo.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il machine learning, che consente ai sistemi di IA di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati. Un’applicazione avanzata di intelligenza artificiale è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali per analizzare grandi quantità di dati e riconoscere schemi complessi, come il riconoscimento facciale e la traduzione automatica.

Queste tecnologie, se utilizzate correttamente, possono contribuire significativamente alla riduzione delle disuguaglianze e alla promozione di un futuro più inclusivo e sostenibile. Tuttavia, è essenziale che tutti gli stakeholder – dai governi alle aziende, dai ricercatori ai cittadini – lavorino insieme per garantire che l’IA sia sviluppata e implementata in modo etico e responsabile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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