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- Le applicazioni come YOV e Versona permettono di interagire con avatar virtuali, con costi che partono da 19,99 dollari al mese.
- Servizi come Re;Memory offrono videochiamate con avatar dei defunti, con prezzi che vanno da 12.000 a 24.000 dollari e 1.200 dollari per chiamata.
- Preoccupazioni etiche sollevate da esperti, come il rischio di manipolazione emotiva e interferenze nel naturale processo di lutto.
- Il caso del cantante Bao Xiaobo evidenzia i rischi psicologici e di privacy nell'uso di avatar digitali dei defunti.
L’elaborazione del lutto è un processo complesso e doloroso che può diventare un ostacolo insormontabile per molte persone. Negli ultimi anni, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale (IA), sono stati sviluppati strumenti innovativi che offrono un supporto unico per affrontare la perdita di una persona cara. Queste applicazioni basate sull’IA permettono di “tenere in vita” i defunti attraverso la ricostruzione virtuale delle loro caratteristiche, voci e comportamenti, offrendo un nuovo modo di elaborare il lutto.
Applicazioni di Intelligenza Artificiale per l’Elaborazione del Lutto
Le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di ricreare virtualmente le persone decedute, permettendo ai loro cari di continuare a interagire con loro. Tra le più note vi è You, Only Virtual (YOV), creata dal CEO Justin Harrison, che permette di ricostruire l’essenza di una persona attraverso chat, foto e video. La versione avanzata, chiamata Versona, consente di interagire con l’avatar virtuale tramite chat o telefonicamente, al costo di 19,99 dollari al mese.
Un’altra applicazione è Re;Memory, che permette di creare un avatar del defunto attraverso una lunga intervista in videochiamata. Questo servizio, che può costare tra i 12.000 e i 24.000 dollari, offre la possibilità di effettuare videochiamate con l’avatar al costo di 1.200 dollari per chiamata. Per chi cerca una soluzione più economica, HereAfter offre un’app scaricabile sul telefono che raccoglie dati, ricordi, foto e video per creare un avatar della persona scomparsa.
Implicazioni Etiche e Psicologiche
L’uso dell’intelligenza artificiale per creare “defunti digitali” solleva numerose questioni etiche e psicologiche. Secondo uno studio dell’Università di Cambridge, queste tecnologie possono avere implicazioni controverse, come il rischio di manipolazione emotiva e la possibilità di interferire con il naturale processo di elaborazione del lutto. Gli esperti sottolineano la necessità di normare e mitigare i rischi sociali e psicologici dell’immortalità digitale.
Un caso emblematico è quello del cantante taiwanese Bao Xiaobo, che ha utilizzato l’app XEva per “resuscitare” digitalmente la figlia deceduta, mostrando il suo clone digitale in un video pubblicato online. Questo episodio ha evidenziato i potenziali rischi per la salute mentale e la privacy degli utenti, soprattutto per i soggetti più fragili come minori e anziani.
Benefici e Critiche
Nonostante le preoccupazioni, molti esperti riconoscono i potenziali benefici delle tecnologie basate sull’IA per l’elaborazione del lutto. Alcuni studi suggeriscono che mantenere un legame psicologico con la persona defunta può aiutare ad affrontare e superare il dolore della perdita. Tuttavia, esistono anche rischi significativi, come la possibilità di sviluppare dipendenza emotiva dalle conversazioni virtuali e di ostacolare il processo di distacco.
Le aziende che offrono questi servizi spesso operano in un’area grigia legislativa, dove i confini tra app per la salute e il benessere non sono chiaramente definiti. Inoltre, non esistono prove scientifiche definitive sui benefici di queste pratiche, e vi è il timore che possano interferire con i processi psichici naturali dell’elaborazione del lutto.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’uso dell’intelligenza artificiale per l’elaborazione del lutto rappresenta una frontiera innovativa ma complessa. Queste tecnologie offrono un supporto unico per affrontare la perdita di una persona cara, permettendo di mantenere un legame virtuale con i defunti. Tuttavia, è essenziale considerare attentamente le implicazioni etiche e psicologiche di queste pratiche, per garantire che siano utilizzate in modo responsabile e benefico.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’apprendimento automatico (machine learning) è una branca dell’IA che permette ai sistemi di apprendere e migliorare dalle esperienze senza essere esplicitamente programmati. Questo è il principio alla base delle applicazioni che ricreano le persone decedute, utilizzando dati come chat, foto e video per addestrare i modelli linguistici.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: I modelli linguistici di grandi dimensioni (large language models, LLM) sono alla base dei chatbot avanzati utilizzati in queste applicazioni. Questi modelli, come GPT-3, possono generare testo e conversazioni che imitano il linguaggio umano, creando interazioni realistiche con gli avatar dei defunti. Tuttavia, l’uso di LLM solleva questioni etiche significative, poiché possono influenzare profondamente le emozioni e il comportamento degli utenti.
In definitiva, l’intelligenza artificiale offre nuove possibilità per l’elaborazione del lutto, ma è fondamentale affrontare le sfide etiche e psicologiche che queste tecnologie comportano. Riflettere su questi aspetti può aiutare a utilizzare l’IA in modo che rispetti e supporti il benessere emotivo delle persone in lutto.
Per approfondire:
Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
