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Come l’Italia sta guidando l’innovazione nell’intelligenza artificiale?

Scopri come il large language model italiano di iGenius e il supercomputer Leonardo stanno trasformando il panorama dell'AI in Europa.
  • iGenius ha sviluppato un large language model italiano, addestrato su un dataset composto per il 90% da informazioni in lingua italiana.
  • Il supercomputer Leonardo, gestito dal Cineca, è capace di compiere 250 milioni di miliardi di operazioni in un secondo.
  • iGenius ha raccolto 650 milioni di euro in nuovi fondi, raggiungendo una valutazione post-money superiore a un miliardo di dollari.

Abituati a scenari di grandi accelerazioni e narrazioni sull’evoluzione tecnologica costruite oltreoceano, spesso dimentichiamo che una via italiana ed europea all’intelligenza artificiale è possibile ed esiste. La conferma arriva dall’Italia con il large language model (Llm) sviluppato da iGenius, addestrato sul supercomputer Leonardo, gestito dal Cineca, su un dataset composto per il 90% da informazioni in lingua italiana. Questo progetto ambizioso proietta l’Italia nel panorama degli unicorni, società innovative che raggiungono una valutazione di mercato di un miliardo di euro.

Il modello Llm esemplifica le potenzialità dei player italiani ed europei di giocare un ruolo di primo piano in relazione alle nuove domande del mercato. Ospite al Wired Next Fest 2024 di Milano, Uljan Sharka, fondatore e amministratore delegato di iGenius, ha raccontato le specificità del modello italiano: “Siamo partiti nel 2016 con il sogno dell’unicorno, un obiettivo difficile da raggiungere ma simbolico. Abbiamo trasformato l’essere italiani in un vantaggio competitivo, trasferendo il DNA italiano nella tecnologia e creando un nuovo modo di fare AI.”

Il grande modello di linguaggio è un file che codifica una quantità immensa di parole. Non è possibile creare grandi modelli di linguaggio in una lingua diversa dall’inglese senza conseguenze pesanti per le sfumature. La collaborazione con Cineca, per il primo large language model in italiano 100% open source, è stata fondamentale. Il consorzio interuniversitario italiano, casa del supercomputer Leonardo, rappresenta un osservatorio privilegiato sull’evoluzione dello scenario dell’intelligenza artificiale. Francesco Ubertini, presidente di Cineca, conferma che la fase attuale presenta caratteri inediti: “Modelli come Italia e ChatGpt hanno bisogno di un’infrastruttura potente. Leonardo compie 250 milioni di miliardi di operazioni in un secondo. Lo sviluppo dell’AI generativa sta esprimendo una domanda inaspettata e le attuali infrastrutture di supercalcolo sono utilizzate costantemente.”

Il Ruolo dell’Unione Europea

Per trainare questa nuova fase, la Commissione europea ha lanciato un pacchetto di misure per supportare startup e PMI nello sviluppo di intelligenza artificiale affidabile. L’Europa ha deciso di lanciare un’azione chiamata “Fabbriche di intelligenza artificiale” per potenziare le infrastrutture e investire nello sviluppo di un ecosistema dell’innovazione. L’Italia si candida ad ospitare la prima factory europea, come aggiunge Ubertini: “L’Italia è pronta a ospitare la prima factory europea di intelligenza artificiale.”

Sharka non ha dubbi che questa nuova fase regalerà opportunità alle aziende europee, offrendo una chance per una svolta profonda rispetto al modello americano su vari livelli. Il vantaggio competitivo innato degli italiani e degli europei consente di portare un nuovo approccio che mette al centro le persone e sfrutta il rinascimento digitale per dare vita a un ciclo di 20 anni. “L’AI non invade, ma aiuta a elevarci come società e a chiudere il gap delle competenze,” sottolinea Sharka.

Consapevole delle differenze di carriera tra Apple e la Silicon Valley, lasciata per fondare la startup nel 2016 con sede a Milano, Sharka evidenzia: “Abbiamo una grande opportunità per recuperare il vantaggio competitivo perso negli ultimi 20 anni e lavorare sul mercato interno. Vogliamo creare big tech che non siano copie di altri ecosistemi.”

Il Contributo delle Università Italiane

Un apporto fondamentale arriva dalle giuste competenze, come quelle degli studenti del Politecnico di Milano. Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano, ospite del Wired Next Fest, ricorda che i corsi sull’AI sono presenti all’interno dell’ingegneria informatica da 50 anni. “L’AI è presente in tutti i corsi, con un approccio trasversale, come strumento che rappresenta un’opportunità per lavorare meglio. L’approccio è a tutto campo, anche nel dottorato. Abbiamo scelto di inserire tra le materie la filosofia della scienza e l’etica della tecnologia. Progettiamo e inseriamo software senza pregiudizi, è fondamentale che lo sviluppo della tecnologia sia il più inclusivo possibile.”

La formazione dovrà tenere conto di altre variabili, come la fuga dei cervelli all’estero e l’inverno demografico, sottolinea l’accademica. Le basse paghe e le prospettive di crescita inferiori rischiano di essere un deterrente a investire in Italia nelle competenze. Tuttavia, i tre esperti concordano che l’AI non è una minaccia, ma un’opportunità per tutti, anche in termini lavorativi, lasciando da parte i rumori di fondo che disegnano scenari preoccupanti e lontani.

Uljan Sharka: Un Percorso di Successo

Uljan Sharka, classe 1992, ha sposato le massime di Steve Jobs, secondo cui “tutti devono imparare a programmare”. Nato in Albania e giunto in Italia a 16 anni, deve la sua formazione alla passione per l’informatica e alla determinazione da autodidatta. L’approdo in Silicon Valley dal 2012 al 2015 ha rappresentato una svolta: “Negli Usa mi ha colpito la capacità di realizzare cose che sembravano impossibili, una cultura che non apparteneva alla tecnologia vista come fine e non come mezzo.”

Sharka è tornato in Italia con il sogno di creare tecnologia. Partito dalla ricerca di fondi con business angel, ha finanziato la fase di avviamento e ha realizzato un anno di crescita dimensionale di iGenius, raccogliendo più di 40 milioni di euro in vari round di finanziamenti. “È difficile posizionare il made in Italy tecnologico all’estero,” afferma Sharka, sottolineando che la sfida ha richiesto una dimostrazione pratica di poter fare la differenza in un settore non tradizionalmente associato all’Italia.

Sharka è favorevole all’AI Act: “I diritti umani non sono negoziabili. Partire dai diritti per rendere la tecnologia sicura è nell’interesse dell’umanità, non dei profitti di singole persone. La regolamentazione è un punto di forza dell’Europa e una sua peculiarità. La strategia europea di sviluppo dell’intelligenza artificiale è sganciata dall’idea del modello Silicon Valley, grazie a regole chiare. Questa certezza normativa attirerà investimenti e favorirà un ecosistema di aziende e sviluppatori all’avanguardia nell’AI etica.”

iGenius: Il Primo Unicorno Italiano nell’IA

iGenius ha raccolto 650 milioni di euro in nuovi fondi, raggiungendo una valutazione post-money superiore a un miliardo di dollari, diventando così il primo unicorno italiano nell’intelligenza artificiale. I primi investitori includono Angel Capital Management (family office di Angelo Moratti) e Eurizon Asset Management, il risparmio gestito di Intesa Sanpaolo. Sono in corso ulteriori trattative con potenziali investitori.

Il completamento del round di finanziamenti a valutazione da unicorno permetterà all’azienda di entrare nell’élite delle startup europee dell’intelligenza artificiale, che include la francese Mistral AI e la tedesca DeepL. iGenius è conosciuta per i suoi modelli di intelligenza artificiale all’avanguardia, con priorità all’affidabilità e alla sicurezza dei dati. Ha lanciato Italia, un Large Language Model (Llm) open-source per aziende nei settori Finanza e Pubblica Amministrazione, simile a ChatGpt sviluppato da OpenAI.

Grazie all’aumento di capitale, iGenius farà un grande passo avanti per guidare i progressi nell’AI per settori regolamentati. L’obiettivo è rendere i dati umani, ridefinire il futuro del lavoro e colmare il divario di competenze, permettendo a individui e imprese di raggiungere nuove vette. iGenius sta collaborando con diverse aziende, tra cui colossi come Allianz, Aon, Intesa Sanpaolo ed Enel. L’obiettivo è raggiungere 20 milioni di euro di ricavi ricorrenti annui entro la fine del 2024.

Bullet Executive Summary

La creazione di un large language model italiano da parte di iGenius, addestrato sul supercomputer Leonardo del Cineca, rappresenta un passo significativo per l’Italia e l’Europa nel panorama dell’intelligenza artificiale. Questo progetto non solo dimostra le capacità tecniche e innovative dei player italiani, ma anche la possibilità di sviluppare un modello di AI che rispetti le peculiarità linguistiche e culturali del nostro paese. La collaborazione con istituzioni accademiche e il supporto dell’Unione Europea sono fondamentali per garantire un ecosistema di innovazione sostenibile e inclusivo.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di supervised learning, ovvero l’apprendimento supervisionato, in cui un modello viene addestrato su un dataset etichettato per fare previsioni o classificazioni. In questo caso, il large language model è stato addestrato su un vasto dataset di informazioni in lingua italiana per comprendere e generare testo in modo accurato.

Una nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile al tema dell’articolo è il transfer learning, una tecnica in cui un modello pre-addestrato su un grande dataset viene riutilizzato e adattato per un compito specifico con un dataset più piccolo. Questo approccio è particolarmente utile per sviluppare modelli di linguaggio in lingue diverse dall’inglese, come dimostrato dal modello Italia di iGenius.

In conclusione, il successo di iGenius e il supporto delle istituzioni europee e italiane mostrano che è possibile creare un’AI che rispetti le specificità culturali e linguistiche, offrendo nuove opportunità per l’innovazione e la crescita economica. La sfida ora è continuare a investire in competenze e infrastrutture per mantenere questo vantaggio competitivo e garantire un futuro inclusivo e sostenibile per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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