E-Mail: [email protected]
- Mustafa Suleyman sostiene che i contenuti sul web siano freeware, utilizzabili liberamente.
- New York Times e Center for Investigative Reporting hanno avviato cause legali contro Microsoft e OpenAI per violazione del diritto d'autore.
- Il principio del fair use è al centro del dibattito, con implicazioni importanti per l'uso dei contenuti online.
Durante l’Aspen Ideas Festival, Mustafa Suleyman, capo dell’IA di Microsoft, ha espresso un’opinione controversa riguardo al diritto d’autore sul web, sollevando un acceso dibattito. Secondo Suleyman, se un contenuto è disponibile liberamente sul web, diventa automaticamente gratuito e chiunque può copiarlo e utilizzarlo liberamente. “Per i contenuti presenti sull’open web,” ha dichiarato Suleyman al giornalista CNBC Andrew Ross Sorkin, “fin dagli anni ’90 è valido il contratto sociale che li rende disponibili come fair use. Chiunque può copiarli, ricrearli, riprodurli. Sono sempre stati ‘freeware’, questo è il patto”.
Il termine “freeware” si riferisce a software distribuito gratuitamente che gli utenti possono utilizzare senza costi, con funzionalità complete e senza limiti di tempo, pur rimanendo protetto da copyright contro modifiche o ridistribuzioni non autorizzate. Suleyman sostiene che i contenuti sull’open web si possano utilizzare senza chiedere permesso, una posizione che ha suscitato critiche e polemiche.
Le Reazioni e le Azioni Legali
Le dichiarazioni di Suleyman hanno scatenato una serie di reazioni, tra cui una causa legale da parte del New York Times contro Microsoft e OpenAI, accusandole di aver utilizzato illegalmente articoli per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Microsoft e OpenAI hanno una partnership strategica, con Microsoft che ha investito oltre 13 miliardi di dollari in OpenAI, ottenendo accesso ai sistemi di intelligenza artificiale avanzati.
Il Center for Investigative Reporting (CIR), che produce Mother Jones e Reveal, ha annunciato di aver avviato una causa legale contro Microsoft e OpenAI per presunta violazione del diritto d’autore. Monika Bauerlein, CEO del CIR, ha dichiarato che le due aziende hanno utilizzato contenuti del CIR per addestrare le loro intelligenze artificiali senza chiedere autorizzazione o offrire compensi, a differenza di altre aziende che hanno stipulato accordi di licenza con il CIR.
Il Principio del Fair Use
Le aziende che sviluppano modelli di IA avanzati, tra cui Microsoft, sostengono che l’utilizzo dei dati necessari all’allenamento e perfezionamento delle IA è regolato dal “fair use”. Il fair use è un principio del diritto d’autore negli Stati Uniti che consente l’utilizzo limitato di materiali protetti da copyright senza il permesso dei titolari dei diritti. Questo principio mira a bilanciare i diritti degli autori con l’interesse pubblico all’accesso a informazioni e idee.
Tuttavia, il fair use è soggetto a restrizioni che tengono conto dello scopo dell’uso (commerciale o non commerciale), della quantità di contenuto originale utilizzata e dell’effetto dell’uso sul contenuto originale, in particolare se diminuisce il valore dell’opera originale. Se l’uso dei contenuti per addestrare l’IA riduce il mercato potenziale o il valore dell’opera originale, è meno probabile che risponda ai princìpi del fair use.
Le Implicazioni per il Futuro
Le parole di Suleyman hanno suscitato polemica. La testata americana The Verge ha scritto: “Il capo dell’intelligenza artificiale di Microsoft ritiene corretto rubare contenuti se sono sul web e accessibili a tutti”. Un utente sul social X ha commentato: “Il fair use è diverso dal riutilizzo di contenuto per fini commerciali. Posso fare una cover di un brano, ma se suono la cover durante un concerto e vengo pagato, possono farmi causa”. Un altro utente ha aggiunto: “Se vogliono utilizzare il contenuto di qualcuno, basta acquistare i diritti per utilizzare quel contenuto. Non è che Microsoft non abbia soldi”.
Dopo la chiamata in giudizio dal New York Times, OpenAI ha stretto accordi con numerose testate, da Le Monde al Financial Times, per utilizzare in licenza i contenuti per l’addestramento di nuovi modelli di intelligenza artificiale. Suleyman ha affermato che per i contenuti pubblicati sul web dai giornali “esiste una categoria separata per un sito, un editore o una testata giornalistica che dice ‘non scansionarmi, non indicizzarmi per altre persone che trovano il contenuto’, penso che riuscirà a farsi strada anche nei tribunali”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la questione del diritto d’autore sul web e il principio del fair use sono al centro di un dibattito acceso e complesso. La posizione di Mustafa Suleyman ha sollevato importanti questioni etiche e legali che potrebbero avere implicazioni significative per il futuro dell’intelligenza artificiale e del giornalismo. La nozione di fair use è fondamentale per comprendere come bilanciare i diritti degli autori con l’accesso pubblico alle informazioni, ma è chiaro che la sua applicazione nel contesto dell’IA richiede una riflessione approfondita e un dialogo continuo tra le parti interessate.
Per chi è interessato all’intelligenza artificiale, è utile conoscere anche il concetto di apprendimento supervisionato, una tecnica in cui un modello di IA viene addestrato su un set di dati etichettati per fare previsioni o classificazioni. Questo metodo è cruciale per lo sviluppo di IA che possono comprendere e generare linguaggio naturale, come ChatGPT e Copilot. Tuttavia, l’uso di dati protetti da copyright per l’addestramento di tali modelli solleva questioni legali ed etiche che richiedono soluzioni innovative e collaborative.