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- L'incontro tra Joe Biden e Xi Jinping del 14 maggio 2024 segna un momento cruciale nella governance dell'IA.
- Il Chips Act degli Stati Uniti prevede investimenti di 52,7 miliardi di dollari per potenziare la produzione di semiconduttori.
- La Cina adotta la Global AI Governance Initiative, promuovendo un'IA come obiettivo comune per il futuro dell'umanità.
Il 14 maggio 2024, a Ginevra, il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping si sono incontrati per discutere della governance dell’intelligenza artificiale (IA). Questo incontro segna un momento cruciale nella competizione tecnologica tra le due superpotenze, evidenziando la crescente importanza dell’IA nel panorama geopolitico moderno.
Negli Stati Uniti, l’approccio è orientato a lasciare che le imprese competano liberamente, con il governo che funge da facilitatore piuttosto che da regolatore stringente. L’Executive Order di Biden del 30 ottobre 2023 invita le imprese a collaborare per lo sviluppo di un’IA sicura, affidabile e rispettosa della privacy. Tuttavia, il governo americano è consapevole dei rischi e dei benefici connessi all’IA, e commissioni governative stanno approfondendo il funzionamento dei sistemi di IA.
In Cina, l’approccio è diverso. Xi Jinping ha promosso la Global AI Governance Initiative, proponendo una visione di sviluppo dell’IA come obiettivo comune per il futuro dell’umanità. Tuttavia, la Cina adotta misure protezionistiche per garantire la disponibilità delle tecnologie e delle materie prime necessarie. Angela Huyue Zhang, professore dell’Università di Hong Kong, descrive un modello cinese che passa da una fase di libertà iniziale per le imprese, a una regolamentazione rigida, per poi allentare la presa in misura ridotta.
La Corsa agli Armamenti Hi-Tech
La competizione tra Stati Uniti e Cina non si limita al settore civile. L’IA sta diventando una componente fondamentale anche in ambito militare. Il progetto Maven del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, avviato nel 2017, mira a integrare l’IA nelle operazioni militari, utilizzando tecnologie di visione artificiale per identificare e classificare obiettivi da colpire. Il progetto ha visto la collaborazione di Big Tech e start-up, e le soluzioni sviluppate sono state utilizzate in scenari di guerra reali in Yemen, Siria e Iraq.
La Cina, dal canto suo, sta sviluppando sistemi di droni autonomi capaci di raggrupparsi in sciami e completare missioni senza intervento umano. La Strategic Support Force dell’esercito cinese sta preparando le forze armate alla “guerra intelligente”, e il governo cinese sta collaborando con il settore privato per sviluppare ulteriormente queste tecnologie.
Implicazioni Economiche e Tecnologiche
La competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina si estende anche al settore dei semiconduttori, essenziali per lo sviluppo di tecnologie avanzate come l’IA e il quantum computing. La Cina ha sviluppato una presenza significativa in ogni fase della produzione di chip, grazie a decenni di investimenti. Tuttavia, rimane dipendente dalle tecnologie critiche straniere per la produzione di semiconduttori di fascia alta.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno varato il Chips Act, che prevede investimenti pari a 52,7 miliardi di dollari per potenziare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. Questo sforzo è parte di una strategia più ampia per ridurre la dipendenza dalla Cina e rafforzare la capacità innovativa americana.
Questioni Etiche e Regolamentari
L’uso dell’IA in ambito militare solleva importanti questioni etiche. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha emanato linee guida per un’IA “responsabile”, che invitano le forze armate a utilizzare l’IA in modo lecito, affidabile e tracciabile. Tuttavia, critici sostengono che siano necessarie regole più severe per prevenire l’uso indiscriminato di armi autonome letali, come gli sciami di droni.
La NATO ha adottato una strategia simile, riconoscendo l’IA come una delle “tecnologie emergenti e dirompenti”. L’alleanza ha varato un Fondo per l’innovazione con una dotazione iniziale di un miliardo di euro per investire in start-up del settore, promuovendo la cooperazione transatlantica.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la competizione tra Stati Uniti e Cina sull’intelligenza artificiale rappresenta una nuova forma di guerra fredda tecnologica. Entrambi i paesi stanno investendo enormi risorse nello sviluppo di tecnologie avanzate, con implicazioni significative per l’economia, la sicurezza e la governance globale. La scelta tra un modello di sviluppo guidato dal mercato, come negli Stati Uniti, e uno guidato dallo Stato, come in Cina, avrà profonde ripercussioni sul futuro dell’IA.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’IA si basa su algoritmi che analizzano grandi quantità di dati per prendere decisioni o fare previsioni. Questo processo è noto come machine learning.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’IA avanzata, come il deep learning, utilizza reti neurali artificiali per simulare il funzionamento del cervello umano, permettendo di risolvere problemi complessi come il riconoscimento delle immagini e la comprensione del linguaggio naturale.
La riflessione personale che emerge è la necessità di un equilibrio tra innovazione tecnologica e considerazioni etiche. L’IA ha il potenziale di trasformare il mondo in modi che non possiamo ancora immaginare, ma è fondamentale che il suo sviluppo sia guidato da principi di responsabilità e rispetto per i diritti umani.
- Testo completo dell'ordine esecutivo di Biden sulla sicurezza e trasparenza nell'uso dell'intelligenza artificiale
- Dichiarazioni ufficiali della Repubblica Popolare Cinese sull'iniziativa di governance dell'intelligenza artificiale
- Sito ufficiale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, pagina su Project Maven, progetto di intelligenza artificiale militare
- Testo ufficiale dell'Executive Order di Biden sull'intelligenza artificiale, fonte diretta per approfondire le iniziative degli Stati Uniti in materia di IA.
- Informazioni sulla strategia e politiche dell'Intelligenza Artificiale in Cina da parte dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)