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La trasformazione degli studi professionali italiani grazie all’AI: ecco cosa cambia

Scopri come la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il mondo delle professioni in Italia, tra sfide normative e opportunità di efficienza.
  • Il 70% dei professionisti italiani ha avviato iniziative legate all’Intelligenza Artificiale, con un 30% già in fase di utilizzo.
  • Il disegno di legge sull'AI, composto da 26 articoli, prevede una dotazione di spesa di un miliardo di euro.
  • Il 44% degli studi professionali esprime preoccupazioni legate alla tutela della privacy nell'uso dell'AI.

Il mondo delle professioni in Italia sta attraversando una trasformazione epocale grazie alla digitalizzazione e all’Intelligenza Artificiale (AI). Un recente studio condotto da TeamSystem in collaborazione con The European House Ambrosetti ha evidenziato cambiamenti che stanno rivoluzionando il modo in cui gli studi professionali operano e interagiscono con la tecnologia. Il rapporto sottolinea come la digitalizzazione abbia permeato tutti gli aspetti delle attività professionali, portando con sé nuove sfide e opportunità.

Gli scenari economici, tecnologici e sociali stanno spingendo la business community ad adottare soluzioni innovative per migliorare l’efficienza e la competitività. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale emerge come una chiave di volta, promettendo di rivoluzionare le pratiche quotidiane degli studi professionali. Il 70% dei professionisti italiani ha avviato iniziative legate all’Intelligenza Artificiale, con differenze significative nei tempi e nei modi di attuazione. Attualmente, il 30% degli studi utilizza soluzioni di AI, riportando vantaggi tangibili in termini di tempo e produttività. Un altro 40% degli studi è nella fase preliminare di studio e pianificazione dell’adozione della tecnologia, mentre il restante 30% non ha ancora sviluppato un piano operativo per l’implementazione dell’AI.

Il Quadro Normativo e le Sfide dell’Implementazione

Sulla scia dell’Unione Europea, l’Italia si appresta a definire un quadro normativo per l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, stabilendo i primi punti e modalità per inserire l’AI negli studi professionali e nell’attività giuridica. Il 20 maggio scorso ha preso il via l’iter di approvazione del disegno di legge dedicato all’AI, ottenendo il via libera dal Consiglio dei Ministri il 23 aprile (A. S. 1146). Il testo, composto da 26 articoli, tocca aree critiche come la sanità, il lavoro e lo sviluppo economico, e prevede investimenti nel settore con una dotazione di spesa di un miliardo di euro.

L’obiettivo è regolare la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo, l’adozione e l’applicazione di sistemi e modelli di Intelligenza Artificiale per un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, con una dimensione antropocentrica finalizzata a coglierne le opportunità. Il quadro normativo dedica uno spazio specifico agli avvocati e a coloro che svolgono professioni intellettuali, prevedendo l’impiego di nuove tecnologie nell’attività giuridica. L’articolo 12 permette di prevedere come l’Intelligenza Artificiale entrerà nella routine degli avvocati e degli studi legali.

Il Disegno di Legge definisce i primi pilastri per l’utilizzo dell’AI: essa sarà utilizzata solo per attività strumentali di supporto, mentre dovrà prevalere la prestazione intellettuale. Sarà obbligatorio fornire ai clienti informazioni con un linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo sui sistemi adottati. Le novità introdotte si armonizzeranno con la disciplina nel codice civile, negli articoli dal 2229 al 2238.

L’Impatto della Digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale

Il mondo delle professioni sta vivendo un importante percorso di cambiamento, che coinvolge diversi ambiti di attività. Gli scenari economici, tecnologici e sociali pongono la business community di fronte a nuove sfide e opportunità interessanti. TeamSystem, leader in Italia nei software gestionali e nei servizi di formazione per imprese e professionisti, ha condotto una ricerca di mercato con The European House Ambrosetti per fare il punto sull’evoluzione del ruolo dei professionisti all’interno del processo di digitalizzazione del Paese.

Un punto cardine della survey è il ruolo dell’Intelligenza Artificiale all’interno degli studi professionali, giudicata uno strumento di efficientamento operativo con vantaggi nell’ottimizzazione del tempo e della produttività. Il 70% dei professionisti ha approcciato iniziative legate all’implementazione dell’AI, con differenze nei tempi e nei modi di attivazione: il 30% sta utilizzando soluzioni di Intelligenza Artificiale, il 27% ha adottato strumenti di AI riscontrando importanti vantaggi in termini di tempo e produttività, mentre il 40% degli studi è in fase preliminare di studio e pianificazione della tecnologia AI. Tuttavia, il 30% degli studi non ha ancora un piano operativo di implementazione della tecnologia AI.

Accomuna tutti i professionisti (80%) la fiducia nei contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale, soprattutto per l’automazione di task routinarie e la raccolta di dati complessi. Le preoccupazioni sono limitate e legate principalmente alla tutela della privacy. A livello europeo, l’Italia presenta un forte gap da riempire per quanto riguarda gli investimenti in AI, contribuendo solo per il 7% degli investimenti annuali globali in queste tecnologie (USA e Cina insieme arrivano all’80%).

Benefici e Preoccupazioni dell’Intelligenza Artificiale

Gli studi professionali italiani sono affascinati dalle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, ma anche preoccupati. La velocità di diffusione dell’Intelligenza Artificiale viaggia a ritmi senza precedenti. Per raggiungere 100 milioni di utenti mensili globali, il telefono cellulare è stato 80 volte più lento di ChatGPT. Il ritmo del mercato dell’AI è previsto in crescita esponenziale, con tassi annui vicini al 40% fino al 2030.

Nel 2022, prima del lancio di ChatGPT, l’Italia mostrava un limitato ricorso alle soluzioni di Intelligenza Artificiale, con le Piccole e Medie Imprese posizionate al 12° posto in Europa e le grandi imprese ferme in 14a posizione. Tuttavia, il 70% degli studi professionali ha implementato l’Intelligenza Artificiale, una dinamica destinata a cambiare radicalmente.

Dalla ricerca emerge che il 76,7% dei professionisti è consapevole del ruolo trasformativo dell’AI e l’80% è fiducioso della qualità dei contenuti generati dall’AI. Il livello complessivo di fiducia nei confronti dell’AI è elevato (82,1%). Per il 47,8%, la fiducia si basa sull’utilizzo dell’AI per il supporto durante attività e mansioni routinarie, mentre il 18,7% individua un possibile contributo dell’AI nella trasformazione delle attività svolte e il 18% dichiara di puntare sull’AI per lo sviluppo di nuovi servizi.

I benefici riscontrati dal ricorso a soluzioni AI includono l’efficientamento dei processi (63,2%), la raccolta, gestione e analisi di elevate quantità di dati (58,7%) e l’aumento dell’efficienza con riduzione degli errori nelle attività a minor valore aggiunto (58,4%). Tuttavia, non mancano le preoccupazioni legate all’implementazione dell’AI. Per il 44% degli studi professionali, queste preoccupazioni sono legate alla tutela della privacy e alle possibili distorsioni nelle informazioni durante il processo decisionale (44,2%).

Bullet Executive Summary

In sintesi, l’Intelligenza Artificiale sta trasformando radicalmente gli studi professionali italiani, portando con sé numerosi benefici in termini di efficienza e produttività. Tuttavia, la sua implementazione non è priva di sfide, in particolare per quanto riguarda la tutela della privacy e la gestione delle informazioni. La fiducia nei confronti dell’AI è elevata, e molti professionisti vedono in essa un’opportunità di trasformazione senza precedenti.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il machine learning, che permette ai sistemi di AI di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati. Una nozione avanzata è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali profonde per analizzare grandi quantità di dati e riconoscere pattern complessi, rendendo possibile l’automazione di compiti altamente sofisticati.

In conclusione, l’Intelligenza Artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per gli studi professionali italiani, ma richiede una gestione consapevole e strategica per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi. La riflessione personale che emerge è che, mentre abbracciamo queste nuove tecnologie, dobbiamo anche essere vigili e responsabili, assicurandoci che l’innovazione tecnologica vada di pari passo con la tutela dei diritti e della privacy dei cittadini.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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