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L’intelligenza artificiale svela l’alfabeto fonetico dei capodogli: ecco cosa abbiamo scoperto

Un nuovo studio del MIT e CETI ha identificato 156 nuovi suoni nei capodogli, rivelando un linguaggio articolato simile all'alfabeto fonetico umano. Scopriamo i dettagli e le implicazioni future.
  • Lo studio ha identificato 156 suoni distinti, otto volte più dei 21 conosciuti in precedenza.
  • Le registrazioni dei capodogli sono state effettuate dal 2005 nei Caraibi orientali.
  • La ricerca ha mostrato che i capodogli possono variare la velocità e la sequenza dei clic, creando una comunicazione articolata.

Un recente studio congiunto del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e della Cetacean Translation Initiative (CETI), pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha rivelato che i capodogli potrebbero esprimersi attraverso un linguaggio articolato simile all’alfabeto fonetico umano. Grazie a 9.000 registrazioni effettuate nei Caraibi orientali dal 2005, gli esperti, guidati dalla dottoressa Pratyusha Sharma, hanno identificato circa 150 suoni e sequenze ritmiche di clic, noti come “codas”, che i cetacei utilizzano per articolare e unire formando fonemi complessi.

David Gruber, fondatore del CETI, ha spiegato: «Siamo ancora al campo base, ma tra qualche anno potremo andare più a fondo nella comunicazione dei capodogli». Questo studio rappresenta un punto di partenza significativo per comprendere meglio il comportamento sociale e la comunicazione di questi affascinanti mammiferi marini.

Il comportamento sociale dei capodogli e la loro comunicazione

I capodogli vivono in famiglie matrilineari composte da circa 10 femmine adulte e i loro cuccioli, mentre i maschi tendono a vagare in solitaria nell’oceano, formando gruppi solo per riprodursi. Questo complesso comportamento sociale, che include la ricerca del cibo e gli spostamenti in mare aperto, richiede una comunicazione articolata. I capodogli devono coordinarsi per difendersi dai predatori e catturare calamari per nutrirsi, adattando le loro abitudini e creando un fronte comune.

Nel 2005, Shane Gero, responsabile della biologia del CETI, ha fondato il Dominica Sperm Whale Project per osservare circa 400 capodogli nei Caraibi orientali. Dopo vent’anni di osservazioni e migliaia di ore di registrazioni, l’intelligenza artificiale ha permesso di fare importanti progressi nella comprensione della comunicazione dei capodogli.

Scoperte sorprendenti grazie all’intelligenza artificiale

I ricercatori del CETI hanno isolato 156 clic, un numero otto volte superiore rispetto ai 21 conosciuti in precedenza. Hanno notato che gli animali sono capaci di concatenare questi clic per formare suoni più articolati, utilizzandoli come un vero e proprio alfabeto fonetico, tipico del linguaggio umano. «Possono variare la velocità dei clic», ha spiegato Sharma alla BBC. «A volte possono aggiungere altri clic al termine del suono, come ornamento alla musica. Queste variazioni sottili potrebbero trasportare una quantità di informazioni molto più ricca rispetto al passato».

L’autrice principale dello studio, Sharma, ha evidenziato che, sebbene non ci siano ancora prove concrete, sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno il linguaggio dei capodogli. Comprenderne il linguaggio potrebbe aiutare a salvarli e proteggerli dalla crisi climatica.

Implicazioni future e potenziali applicazioni

Le implicazioni di queste scoperte sono enormi. Se i capodogli utilizzano un linguaggio articolato, questo potrebbe rivoluzionare il nostro modo di comprendere la comunicazione animale e la cognizione. Potrebbe anche avere implicazioni pratiche per la conservazione di queste specie, fornendo nuovi strumenti per monitorare e proteggere i capodogli in un mondo sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e dall’attività umana.

David Gruber ha sottolineato l’importanza di continuare la ricerca: «Questo è solo l’inizio. Con il progredire della tecnologia e delle nostre capacità di analisi, potremo scoprire molto di più sulla vita e la comunicazione dei capodogli».

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’intelligenza artificiale ha aperto una nuova finestra sulla comprensione della comunicazione dei capodogli, rivelando un potenziale alfabeto fonetico che potrebbe essere paragonato a un linguaggio articolato. Questo studio rappresenta un passo significativo verso una maggiore comprensione della vita marina e delle sue complessità. È affascinante pensare che, con ulteriori ricerche, potremmo un giorno essere in grado di “parlare” con i capodogli e comprendere meglio il loro mondo.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata a questo tema è il machine learning, che consente ai computer di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati. Questo è stato fondamentale per analizzare le migliaia di ore di registrazioni dei capodogli.

Una nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile a questo tema è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali profonde per modellare e comprendere dati complessi. Questo approccio ha permesso di identificare le strutture combinatorie e le modulazioni delle chiamate dei capodogli, rivelando la complessità del loro linguaggio.

Riflettendo su queste scoperte, è evidente come l’intelligenza artificiale stia trasformando il nostro modo di comprendere il mondo naturale, aprendo nuove possibilità per la ricerca e la conservazione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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