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- Un sofisticato attacco di cybercriminali ha utilizzato la tecnologia deepfake per clonare la voce del CEO della Ferrari.
- Il tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza di spirito del dirigente che ha riconosciuto una leggera intonazione meccanica nella voce clonata.
- Un precedente attacco a marzo ha visto i truffatori ricostruire la voce e i movimenti labiali di Piero Ferrari in un finto colloquio.
- Un caso simile ha colpito una multinazionale di Hong Kong, causando una perdita di quasi 24 milioni di euro.
Il 28 luglio 2024, un tentativo di truffa sofisticata ha colpito la Ferrari, una delle aziende automobilistiche più prestigiose al mondo. Utilizzando tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, i cybercriminali hanno cercato di impersonare il CEO Benedetto Vigna, clonandone la voce per ottenere informazioni riservate e denaro. Questo episodio mette in luce i pericoli crescenti legati all’uso del deepfake nel contesto aziendale.
Il Tentativo di Truffa
Il tentativo di truffa è iniziato con una serie di messaggi su WhatsApp inviati a un dirigente della Ferrari da un numero sconosciuto. I messaggi, apparentemente provenienti dal CEO Benedetto Vigna, parlavano di una “grande acquisizione” in corso e richiedevano la firma di un accordo di non divulgazione. Nonostante l’immagine del profilo mostrasse Vigna davanti al logo della Ferrari, il dirigente ha notato che il numero non corrispondeva a quello del CEO.
Poco dopo, il dirigente ha ricevuto una chiamata vocale dallo stesso numero. La voce, convincente e con un accento simile a quello di Vigna, parlava di un progetto top secret e della necessità di misure straordinarie di sicurezza. Tuttavia, il dirigente ha percepito una leggera intonazione meccanica nella voce e ha deciso di verificare l’identità del chiamante chiedendo il titolo di un libro che Vigna gli aveva consigliato giorni prima. La chiamata è stata immediatamente interrotta, confermando i sospetti del dirigente.
Il Contesto e le Conseguenze
Questo non è il primo tentativo di truffa che coinvolge la Ferrari. A marzo scorso, un altro attacco aveva visto i cybercriminali ricostruire la voce e i movimenti labiali di Piero Ferrari, fingendo che stesse parlando in un’intervista con Fabio Fazio di un investimento ad alto rischio. Anche in quel caso, la truffa è stata scoperta e bloccata.
La Ferrari ha avviato un’indagine interna per risalire ai responsabili dell’attacco. Tuttavia, identificare i cybercriminali si presenta come un compito arduo, data l’abilità e la sofisticazione delle tecniche utilizzate. L’azienda non ha rilasciato comunicazioni ufficiali sull’accaduto e ha rifiutato di commentare ulteriormente.
Un Fenomeno in Crescita
L’uso del deepfake per scopi fraudolenti sta diventando sempre più comune. A febbraio scorso, una grande multinazionale di Hong Kong ha perso l’equivalente di quasi 24 milioni di euro in una truffa simile. I truffatori avevano organizzato una videochiamata, fingendo di essere importanti dipendenti dell’azienda, tra cui il direttore finanziario, e avevano convinto un collega a versare la cifra richiesta.
La vicenda della Ferrari dimostra come l’intelligenza artificiale generativa possa essere uno strumento insidioso nelle mani dei cybercriminali. Nonostante l’accuratezza delle imitazioni, la prontezza di spirito del dirigente della Ferrari ha permesso di sventare la truffa. Tuttavia, è chiaro che le aziende devono adottare misure di sicurezza sempre più sofisticate per proteggersi da questi attacchi.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’attacco alla Ferrari evidenzia i rischi crescenti legati all’uso del deepfake e dell’intelligenza artificiale nel contesto aziendale. La prontezza di spirito del dirigente ha permesso di sventare la truffa, ma l’episodio sottolinea la necessità di adottare misure di sicurezza sempre più sofisticate.
Nozione base di intelligenza artificiale: Il deepfake è una tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale per creare video, audio o immagini falsi che sembrano reali. Questa tecnologia può essere utilizzata per scopi legittimi, come la creazione di effetti speciali nei film, ma anche per scopi fraudolenti, come nel caso della truffa alla Ferrari.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Il riconoscimento vocale avanzato e la sintesi vocale sono componenti chiave del deepfake. Questi sistemi utilizzano reti neurali profonde per analizzare e replicare le caratteristiche vocali di una persona, creando imitazioni estremamente realistiche. Tuttavia, la stessa tecnologia può essere utilizzata per sviluppare strumenti di rilevamento del deepfake, migliorando la sicurezza e la protezione contro le frodi.
La vicenda della Ferrari ci invita a riflettere su quanto sia importante rimanere vigili e aggiornati sulle nuove tecnologie, non solo per sfruttarne i benefici, ma anche per proteggersi dai rischi associati.