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- Presentato il Google Pixel 9 con Gemini Live, un assistente vocale che conversa in modo naturale.
- OpenAI ha lanciato il modello GPT-4o a maggio, capace di parlare credibilmente con gli utenti.
- Apple lancerà una versione evoluta di Siri con iOS 18 e Apple Intelligence a settembre.
Joanna Stern, giornalista del Wall Street Journal, ha recentemente intervistato Rick Osterloh, Senior VP Platform e Device di Google, durante la presentazione del nuovo Google Pixel 9. La domanda di Stern, che ha evocato il film “Her”, ha messo in luce una questione cruciale: l’ossessione della Silicon Valley di creare intelligenze artificiali che possano interagire con gli esseri umani in modo sempre più naturale e credibile. Osterloh ha risposto con imbarazzo, sottolineando che l’obiettivo di Google è rendere l’intelligenza artificiale più utile per gli esseri umani, non creare relazioni emotive con essa.
Gemini Live e l’evoluzione dell’assistente vocale
Durante l’evento #MadeByGoogle ’24, Google ha presentato il suo nuovo smartphone di punta, il Google Pixel 9, dotato di una serie di funzionalità avanzate di intelligenza artificiale. Tra queste, spicca Gemini Live, un assistente vocale progettato per conversare in modo naturale con l’utente. La voce di Gemini Live è stata migliorata per essere più credibile, modulando il tono e l’intonazione per avvicinarsi al parlato umano. Questa innovazione rappresenta una vittoria per Google, che è la prima grande azienda a lanciare un assistente vocale di questo tipo.
Anche OpenAI e Apple stanno lavorando su tecnologie simili. OpenAI ha presentato a maggio il suo nuovo modello GPT-4o, capace di parlare in modo credibile con gli utenti. Apple, dal canto suo, dovrebbe lanciare una versione evoluta del suo assistente vocale Siri con iOS 18 e Apple Intelligence a settembre. La direzione intrapresa dalla Silicon Valley è chiara: il futuro prossimo dell’intelligenza artificiale è la voce, un assistente utile e piacevole con cui parlare.
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Il rischio dell’attaccamento emotivo
Il film “Her” di Spike Jonze, che racconta la storia d’amore tra un uomo e un assistente vocale, mette in luce un rischio reale: le persone potrebbero sviluppare un attaccamento emotivo verso l’intelligenza artificiale. OpenAI, in un recente rapporto sulla sicurezza, ha ammesso che la voce potrebbe spingere gli utenti a sviluppare legami emotivi con il chatbot. Questo fenomeno è noto come effetto ELIZA, una tendenza delle persone a dare significato emotivo alle risposte fornite da programmi informatici.
Secondo il Massachusetts Institute of Technology, ci troviamo di fronte a un enorme esperimento sociale, senza sapere quale sarà l’impatto di questi chatbot IA su individui e società. L’obiettivo della Silicon Valley sembra essere quello di costruire una relazione con l’utente, rendendo l’IA una parte integrante delle nostre giornate. Tuttavia, questo modello presenta dei rischi, soprattutto se consideriamo che molte persone potrebbero sviluppare un attaccamento emotivo verso un’entità non umana.
La visione di Sundar Pichai
Sundar Pichai, CEO di Alphabet e Google, ha recentemente discusso la possibilità che le persone possano innamorarsi di un’intelligenza artificiale. Durante la conferenza Google I/O a Mountain View, Pichai ha sottolineato che l’IA offre molteplici casi d’uso, tra cui la possibilità di conversare con gli utenti e preservare i ricordi dei propri cari. Pichai ha raccontato di essersi innamorato professionalmente dell’intelligenza artificiale quando ha visto per la prima volta una demo del team Google Brain, che è diventato Google DeepMind.
Pichai ha evidenziato il potenziale dell’IA di cambiare le cose, paragonandolo all’impatto di Internet. Ha sottolineato che l’IA potrebbe fornire a più persone l’accesso a insegnanti privati o medici personali, riducendo le disuguaglianze. Tuttavia, ha anche riconosciuto la necessità di affrontare l’intelligenza artificiale in modo responsabile, mitigando gli aspetti negativi della tecnologia.
Bullet Executive Summary
L’evoluzione dell’intelligenza artificiale vocale rappresenta una svolta significativa nel panorama tecnologico moderno. Le innovazioni presentate da Google, OpenAI e Apple indicano una chiara direzione verso assistenti vocali sempre più credibili e utili. Tuttavia, il rischio di sviluppare un attaccamento emotivo verso queste entità non umane è reale e richiede una riflessione approfondita.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’effetto ELIZA è un fenomeno psicologico in cui le persone attribuiscono significato emotivo alle risposte fornite da programmi informatici, come chatbot e assistenti vocali.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Le reti neurali profonde, come quelle utilizzate da Google DeepMind, sono modelli di apprendimento automatico che imitano il funzionamento del cervello umano per riconoscere modelli complessi e fare previsioni accurate.
In conclusione, mentre l’intelligenza artificiale continua a evolversi e a integrarsi nelle nostre vite quotidiane, è essenziale considerare sia le opportunità che i rischi associati. La tecnologia ha il potenziale di migliorare la nostra vita in molti modi, ma dobbiamo anche essere consapevoli delle implicazioni emotive e sociali che essa comporta. La riflessione personale e collettiva su questi temi è fondamentale per garantire un futuro in cui l’IA sia utilizzata in modo responsabile e benefico per tutti.
- Approfondisci sulle novità del Google Pixel 9, presentato alla conferenza #MadeByGoogle '24, e sulle funzionalità avanzate dell'assistente vocale Gemini Live.
- Comunicato stampa ufficiale di Apple sulla presentazione di iOS 18 e le nuove funzionalità di Siri
- Sito ufficiale di Google per approfondire sul nuovo assistente vocale Gemini Live e sulla sua evoluzione nell'ambito dell'intelligenza artificiale