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Primo trattato globale sull’IA firmato: cosa cambia per te

Scopri come la Convenzione sull'Intelligenza Artificiale proteggerà i tuoi diritti e promuoverà uno sviluppo tecnologico etico.
  • Il trattato è stato firmato da 57 paesi tra cui Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito.
  • La Convenzione copre l'intero ciclo di vita dei sistemi di IA, dalla sviluppo all'uso.
  • Critiche evidenziano la mancanza di certezza giuridica e l'applicabilità delle norme.

Il 5 settembre 2024 segna una data storica per il panorama tecnologico e legale globale. È stata aperta alla firma la Convenzione sull’Intelligenza Artificiale, il primo trattato internazionale legalmente vincolante che mira a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) in modo da proteggere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Questo trattato è il risultato di anni di negoziati tra 57 paesi, inclusi i membri dell’Unione Europea, gli Stati Uniti e il Regno Unito, sotto l’egida del Consiglio d’Europa.

Un Quadro Giuridico per l’Innovazione Responsabile

La Convenzione sull’Intelligenza Artificiale rappresenta un tentativo ambizioso di creare un quadro giuridico che copra l’intero ciclo di vita dei sistemi di IA. Questo include lo sviluppo, l’implementazione e l’uso di tali sistemi, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione responsabile. Il trattato si concentra principalmente sulla protezione dei diritti umani delle persone interessate dai sistemi di IA, distinguendosi dall’AI Act dell’UE, entrato in vigore il mese scorso, che regola specificamente il mercato interno dell’Unione.

Secondo il ministro della Giustizia britannico, Shabana Mahmood, “Questa Convenzione è un passo importante per garantire che queste nuove tecnologie possano essere sfruttate senza erodere i nostri valori più antichi, come i diritti umani e lo stato di diritto”. Il trattato è stato approvato nel mese di maggio a seguito di confronti tra 57 nazioni e mira a mitigare i rischi potenziali derivanti dall’intelligenza artificiale, sostenendo allo stesso tempo uno sviluppo tecnologico etico.

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Le Criticità e le Sfide del Trattato

Nonostante l’entusiasmo generale, la Convenzione non è esente da critiche. Francesca Fanucci, esperta legale presso l’European Center for Not-for-Profit Law Stichting, ha espresso preoccupazioni riguardo alla formulazione dei principi e degli obblighi del trattato, definendoli “così ampi e pieni di avvertenze da sollevare seri dubbi sulla loro certezza giuridica e sulla loro effettiva applicabilità”. Fanucci ha inoltre segnalato i sistemi di IA destinati a fini di sicurezza nazionale e il controllo relativamente allentato che le aziende private esercitano rispetto al settore pubblico, descrivendo questa disparità come “deludente”.

La Convenzione contempla la possibilità per i firmatari di decidere se adottare o mantenere in vigore misure legislative, amministrative o di altra natura per conformarsi alle disposizioni.

Un Trattato di Portata Globale

La Convenzione sull’Intelligenza Artificiale è stata firmata da numerosi paesi, tra cui Andorra, Georgia, Islanda, Norvegia, Repubblica di Moldova, San Marino, Israele, Stati Uniti e Unione Europea. La vicepresidente della Commissione europea, Věra Jourová, ha sottolineato l’importanza del trattato, affermando che “La legge europea sull’intelligenza artificiale diventa globale”. La Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha espresso la speranza che il trattato venga rapidamente ratificato, in modo da entrare in vigore il prima possibile.

Il trattato sarà operativo dal primo giorno del mese successivo al termine di un periodo di tre mesi, a partire dalla data in cui almeno cinque firmatari, tra cui non meno di tre Stati membri del Consiglio d’Europa, lo avranno ratificato. Questo processo di ratifica è cruciale per garantire che il trattato diventi operativo e possa iniziare a influenzare positivamente l’uso dell’IA a livello globale.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la firma della Convenzione sull’Intelligenza Artificiale rappresenta un momento storico per la regolamentazione delle nuove tecnologie. Questo trattato, il primo del suo genere, mira a garantire che l’IA possa essere utilizzata in modo responsabile, senza compromettere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Tuttavia, le critiche riguardanti la certezza giuridica e l’applicabilità delle norme sollevano importanti questioni che dovranno essere affrontate nei prossimi mesi.

La nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è l’approccio basato sul rischio. Questo approccio implica che i sistemi di IA siano valutati e regolamentati in base al livello di rischio che rappresentano per i diritti umani e la sicurezza.

Una nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile al tema dell’articolo è il controllo etico e trasparente dei sistemi di IA. Questo concetto prevede che i sistemi di IA siano progettati e utilizzati in modo trasparente, con chiari meccanismi di responsabilità e controllo per garantire che rispettino i principi etici e legali.

In definitiva, il trattato rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui l’IA può essere utilizzata per il bene comune, ma richiede un impegno continuo da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire che le sue promesse si realizzino.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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