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Rivoluzione agroalimentare nel Sud: l’IA e le sfide idriche

Scopri come l'intelligenza artificiale sta trasformando l'agroalimentare nel Mezzogiorno e affronta le sfide idriche. Cosa significa per il futuro del Sud?
  • 8,2% di crescita del valore aggiunto nel 2023 nel Sud, rispetto al 7,6% a livello nazionale.
  • Incrementi significativi in Calabria (+17,6%) e nelle Isole (+11,5%).
  • Il valore di export della Campania ha raggiunto 5,5 miliardi di euro, rappresentando l'8,5% dell'export agroalimentare nazionale.

L’intelligenza artificiale e la sfida dell’acqua: opportunità per il Sud

Intelligenza artificiale. È una frontiera verso la quale l’agroalimentare si sta dirigendo con deciso interesse. Anche il Sud, già primatista, può partecipare con successo alla sfida. Un esempio viene dal Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop nel Mezzogiorno, che ha implementato tecnologie innovative per assicurare la tracciabilità e la sicurezza di questo prodotto d’eccellenza, emblema del Made in Italy a livello internazionale. Tuttavia, il Sud potrebbe incontrare degli ostacoli in questo sviluppo a causa della situazione di arretratezza nel settore idrico.

La questione, che presto diventerà fondamentale, sarà sollevata dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, durante il G7 Agricoltura, che si terrà a Ortigia, Siracusa, in Sicilia, dal 21 al 29 settembre. Durante il vertice tra i ministri dei Paesi più sviluppati, Coldiretti ha programmato un incontro con le organizzazioni agricole di questi Paesi e quelle delle nazioni africane, con cui si stanno implementando nuovi progetti di cooperazione agroalimentare. Innovazione e nuovi rapporti commerciali per far sì che il Mezzogiorno acquisisca un ruolo di crescente rilievo, con numeri significativi.

Sud in primo piano non solo per la bellezza della sua agricoltura e la qualità delle produzioni alimentari, ma anche come fucina di strategie per il futuro. Di fatto, l’agroalimentare è diventato un tema di grande interesse per la Commissione Europea, che intende lanciare un nuovo piano nei primi cento giorni. E per l’Italia, è un trampolino importante proprio nel Meridione.

Cosa ne pensi?
  • 🎉 Un passo avanti per l'agroalimentare del Sud......
  • 🚩 Attenzione ai rischi della dipendenza dall'IA......
  • 💡 E se pensassimo a soluzioni alternative per l'acqua......

I primati del Sud

Alcuni dati confermano la leadership e il potenziale del Sud, anche nei rapporti con i Paesi della sponda opposta del Mediterraneo. Questi elementi rendono il Sud cruciale per un’azione di rinascita. Il valore aggiunto nel 2023, secondo i dati elaborati dal Centro Studi Divulga basandosi sulle statistiche ISTAT, ha registrato una crescita dell’8,2% contro il 7,6% a livello nazionale, con incrementi notevoli in Calabria (+17,6%) e nelle Isole (+11,5%), seguiti da Abruzzo (+6,3%) e Campania (+5,9%). Unica eccezione negativa la Puglia. L’analisi di Divulga sottolinea anche il primato del Mezzogiorno nelle esportazioni.

I primati della Campania La Campania mantiene una posizione di rilievo con un valore di export di 5,5 miliardi di euro, rappresentando l’8,5% dell’export agroalimentare nazionale, e mostrando una crescita del 5,3%. Altre regioni come Basilicata (+22,5%), Calabria (+20,8%) e Puglia (+10%) registrano incrementi a doppia cifra, però con valori assoluti più bassi. Tuttavia, Basilicata, Isole e Campania mostrano tendenze positive nell’occupazione con aumenti significativi rispettivamente del 5,9%, 6,9% e 3,1%, mentre a livello nazionale si osserva una flessione del 3,1% dovuta a eventi meteo avversi che hanno colpito l’agricoltura in questi ultimi anni.

Proprio a partire da queste emergenze, Prandini illustra la direzione futura del settore agroalimentare Made in Italy. Il futuro sarà strettamente connesso con le nuove tecnologie e le infrastrutture. «Occorre affrontare i problemi del clima—spiega il presidente della Coldiretti—che incidono sulla tenuta delle nostre imprese in un’ottica di lungo periodo.» Prandini denuncia inoltre la mancanza di audacia nell’affrontare tali questioni negli ultimi trent’anni, anche da parte dell’Unione Europea. Il messaggio che trasmetterà agli agricoltori del G7 e africani sarà di avviare un dialogo ampio per formulare risposte immediate e consentire alle imprese di competere efficacemente.

Serve maggiore attenzione alle dinamiche delle filiere produttive, enfatizzando la necessità di garantire la redditività delle aziende. Prandini attacca il mercato privo di regole che ha accresciuto le disuguaglianze, consolidando la ricchezza nelle mani di pochi e indebolendo le basi della produzione agricola, favorendo invece chi opera nella commercializzazione.

La portualità

La questione delle infrastrutture, in particolare la portualità, è considerata una priorità, specialmente nel Sud Italia, dove il Paese sconta un deficit significativo rispetto ad altre nazioni sia dell’UE che non. Viene anche evidenziata la necessità di potenziare la rete nelle aree interne. Tuttavia, il punto principale dell’attenzione della Coldiretti sarà sull’Intelligenza Artificiale.

Il dibattito sulle nuove tecnologie è molto animato, disquisendo sulle normative e sui rischi che queste possono comportare, incluso il loro potenziale di marginalizzare l’essere umano. Prandini sottolinea un’altra questione importante: il gigantesco quantitativo di acqua richiesto dall’IA, con un fabbisogno stimato di migliaia di litri pro capite al giorno. Le infrastrutture IA necessitano infatti di elevate quantità di energia e acqua per il raffreddamento. Per un’area come il Sud, già carente di risorse idriche, questo significherebbe creare un ulteriore divario infrastrutturale.

Mentre il settore agroalimentare è pronto a investire in applicazioni IA per migliorare la tracciabilità e garantire massima sicurezza ai consumatori, queste stesse tecnologie possono essere uno strumento potente per difendere il vero Made in Italy dal fenomeno dilagante dell’Italian sounding, che ha oggi un valore di oltre 120 miliardi di euro, doppio rispetto all’export di autentico cibo italiano.

Intelligenza artificiale e infrastrutture idriche sono due argomenti fortemente collegati. Prandini mette in luce la prudenza di Coldiretti, che già anni fa aveva promosso un progetto per la creazione di bacini, che però non è ancora decollato. È un grave problema per un Paese che raccoglie solo l’11% dell’acqua piovana e disperde oltre l’80% delle risorse idriche a causa di reti obsolete. Abbandonare o ritardare questo progetto è quindi una grande perdita.

Senza sufficiente acqua, l’IA non può funzionare al massimo delle proprie potenzialità. Eppure proprio le tecnologie avanzate potrebbero dare una spinta alla crescita del fatturato agroalimentare nel Sud. La sfida sarà proposta in un contesto internazionale, poiché le risorse ambientali e la tecnologia sono questioni cruciali non solo per l’Italia, ma anche per le aree più sviluppate del mondo. Tuttavia, diventano una questione emergenziale per le regioni africane, che cercano una nuova dimensione agricola.

Trasformazione del servizio idrico integrato: con l’AI si può

Il servizio idrico integrato sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Lo stato critico delle infrastrutture è dovuto ai limitati investimenti nel settore. L’Italia è uno dei Paesi con la rete idrica più complessa e estesa in Europa: i suoi 480.000 km di rete, di cui il 60% ha più di trent’anni, e il 25% oltre cinquanta, sarebbero sufficienti a coprire la distanza dalla Terra alla Luna. Diviene perciò cruciale preservare questa risorsa attraverso un sostanziale aggiornamento delle infrastrutture, considerando che l’Italia è tra i primi Paesi in Europa per qualità e quantità delle fonti, con l’85% dell’acqua che proviene dal sottosuolo.

Le necessità di modernizzazione della rete Purtroppo, la significativa dispersione della risorsa idrica e l’obsolescenza delle infrastrutture ci pongono tra i Paesi più arretrati a livello europeo. Il nostro sistema idrico presenta frammentazioni nella gestione e carenze infrastrutturali. Servirebbero ingenti investimenti per rendere efficiente la rete, ottimizzarne la gestione e colmare il divario tra i servizi del Nord e quelli del Sud del Paese. Si stima che per aggiornare la rete idrica con oltre 30 anni di vetustà, mantenendo gli attuali tassi di sostituzione, ci vorranno più di 250 anni.

Una strategia volta a rendere più efficaci e mirati gli interventi di aggiornamento può passare attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate, la rivalutazione dei processi operativi, e un’attenzione maggiore alla valorizzazione delle risorse umane, coinvolgendo enti pubblici e utilities. L’Intelligenza Artificiale e le piattaforme digitali possono offrire oggi soluzioni per una pianificazione operativa e strategica efficiente del sistema idrico. Tuttavia, l’applicazione delle nuove tecnologie comporta anche rischi in termini di sicurezza. Sebbene l’IA possa essere immensamente vantaggiosa per i principali attori del settore, comporta anch’essa nuove sfide e rischi nel suo utilizzo. Per la trasformazione digitale del settore, è imprescindibile progettare sistemi che siano sicuri, affidabili e rispettosi di principi e valori etici.

Una perdita pari al 42,4% di acqua potabile nelle reti idriche Attualmente, nelle reti idriche italiane si perde il 42,4% dell’acqua potabile—una quantità che soddisferebbe il fabbisogno di 43,4 milioni di persone per un intero anno (75% della popolazione italiana)—mentre solo il 4% delle acque riutilizzabili viene effettivamente recuperato. La disparità territoriale è evidente, con il Centro e il Mezzogiorno che registra le perdite idriche più gravi, fino al 50%, rispetto al 30% nel Nord.

Il digitale come acceleratore

Secondo Intellera Consulting, seguendo una logica basata sulla priorità di intervento e verificando criteri come impatto ambientale, pressione territoriale e impatto socioeconomico, insieme a criteri di equità per l’accesso alle risorse idriche, richiederebbero circa 5 miliardi di euro all’anno per un decennio per ammodernare le parti più obsolete della rete, con focus particolare sul Centro e Sud Italia.

Per ottimizzare gli interventi e determinare dove agire prioritariamente, l’intelligenza artificiale offre un enorme vantaggio. L’IA può migliorare la gestione delle operazioni quotidiane, consentendo una gestione più efficiente delle reti, dei flussi di dati e delle risorse attraverso l’analisi dei dati raccolti dai dispositivi di campo.

Attraverso l’automazione dei processi, l’intelligenza artificiale è in grado di diminuire gli errori umani e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, potenziando l’efficacia complessiva delle operazioni. I modelli di IA, analizzando i dati riguardanti approvvigionamento, consumi e condizioni ambientali, possono anche migliorare la gestione dell’acqua e ridurne la dispersione.

I sistemi IA ad alto rischio devono essere dotati di resilienza contro tentativi di sfruttare le loro debolezze. Tale resilienza si ottiene mediante soluzioni tecniche mirate a potenziare la sicurezza informatica delle soluzioni stesse, come suggerito dai principali standard internazionali del settore. Metodi statistici, formali ed empirici offrono varie metriche di robustezza e benchmarking per rafforzare i sistemi e mitigare i rischi connessi. Il nuovo AI Act europeo raccomanda soluzioni per affrontare specifiche vulnerabilità dell’IA con misure per prevenire, rilevare, rispondere e mitigare attacchi come il “data poisoning” e gli “adversarial attacks”.

Risorse e competenze per digitalizzare le Utilities La modernizzazione del servizio idrico integrato presenta due sfide principali. Da una parte, la gestione frammentata—circa l’85% dei servizi è gestito in economia, in violazione delle norme, il che limita fortemente la capacità di investimento. Dall’altra, il processo di riorganizzazione, in particolare tra operatori unici e gestori industriali, che resta incompleto.

Per integrare servizi innovativi, adottare tecnologie digitali e ridisegnare nuovi processi operativi, è cruciale utilizzare efficacemente i fondi resi disponibili dal PNRR e ReactEU per il settore, ammontanti a 6,5 miliardi di euro.

Sono necessarie nuove competenze, professionalità e una visione chiara. Soltanto con adeguati partner, le utility possono sfruttare al meglio le risorse europee, utilizzando strumenti addizionali come il project financing. In questo modo, si può usare in modo ottimale il finanziamento previsto dal PNRR e ReactEU per il settore idrico, sostenuto da due riforme strutturali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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