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Ia costituzionale: il futuro dell’etica nell’intelligenza artificiale è già qui?

Scopri come l'approccio innovativo di Anthropic, basato su una 'costituzione' interna, sta ridefinendo l'etica nell'IA e quali sfide restano da affrontare per un futuro più sicuro e responsabile.
  • Anthropic fondata nel 2021 mira a costruire IA utili.
  • Google investe 300 milioni di dollari in Anthropic.
  • La costituzione dell'IA si basa sulla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale pone sfide inedite, in particolare riguardo all’etica e all’allineamento dei sistemi AI ai valori umani. Tra le aziende che si distinguono in questo ambito, Anthropic emerge per il suo approccio innovativo, basato su una sorta di “costituzione” interna per le IA. Questo articolo esplora in profondità le strategie di Anthropic, analizzando le metodologie utilizzate e le sfide incontrate nel bilanciare innovazione e responsabilità etica. La domanda centrale è se l’approccio di Anthropic possa rappresentare un modello sostenibile per il futuro dell’etica nell’IA, oppure se presenti limiti intrinseci che richiedono ulteriori sviluppi e riflessioni.

L’ascesa dell’ia e le questioni etiche

L’integrazione dell’intelligenza artificiale in settori cruciali come sanità, finanza e sicurezza pubblica solleva interrogativi fondamentali sull’etica e l’affidabilità di questi sistemi. Un problema emergente è che i sistemi di IA, se non progettati con un’attenzione particolare all’equità e alla sicurezza, possono generare risultati distorti o inaffidabili. Molti modelli attuali mancano di un meccanismo chiaro per riflettere e allinearsi ai valori umani fondamentali. Per affrontare queste sfide, è emerso un approccio promettente noto come “AI costituzionale“.

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L’AI costituzionale introduce un insieme di principi guida scritti nel processo di addestramento del modello. Questi principi fungono da codice di condotta, aiutando il modello a valutare il proprio comportamento, riducendo la dipendenza dal feedback umano e rendendo le risposte più sicure e comprensibili. L’azienda Anthropic, fondata nel 2021 da Dario Amodei, Daniela Amodei, Tom Brown, Chris Olah, Sam McCandlish, Jack Clarke e Jared Kaplan, si è posta come obiettivo la costruzione di AI utili, innocue e oneste, sviluppando nuove tecniche di allineamento come l’AI Costituzionale. L’idea è di pubblicare strumenti e modelli di AI pratici, sicuri e allineati che qualsiasi sviluppatore possa utilizzare.

Questo approccio è stato inizialmente applicato ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), ma il suo potenziale si estende anche ai sistemi di visione artificiale, permettendo loro di prendere decisioni etiche durante l’analisi dei dati visivi. L’AI costituzionale funziona definendo una “costituzione”, ovvero un elenco di principi etici che il modello deve seguire. Durante l’addestramento, al modello vengono mostrati esempi di risposte che aderiscono a questi principi, aiutandolo a riconoscere schemi e ad applicare gli stessi valori in nuove situazioni. Il modello rivede e perfeziona le proprie risposte in base alla costituzione, migliorando senza fare affidamento esclusivamente sul feedback umano. Questo porta a risposte più allineate e sicure, riducendo i pregiudizi e migliorando l’affidabilità nell’uso reale.

Nella definizione della progettazione etica dell’intelligenza artificiale si delineano alcuni pilastri essenziali: trasparenza, uguaglianza, responsabilità e sicurezza. Iniziamo con la trasparenza, la quale richiede una chiara comprensione delle modalità attraverso cui un modello giunge a formulare le proprie risposte; essa deve fondarsi su dati oggettivi o metodologie ben definite. Proseguendo con l’uguaglianza, si sottolinea l’importanza che tutte le interazioni con gli utenti avvengano senza disparità derivanti da nomi distintivi o contesti socio-culturali differenti. Riguardo alla responsabilità, questo principio obbliga a poter seguire il percorso formativo del modello stesso e gli aspetti determinanti delle sue scelte operative; questa tracciabilità facilita la correzione dei potenziali errori emergenti nel processo decisionale. Infine vi è la questione cruciale della sicurezza: i sistemi devono essere strutturati affinché non generino contenuti nocivi ed evitare situazioni di rischio ponendosi al riparo da richieste potenzialmente dannose. I suddetti principi formano dunque il fondamento imprescindibile per costruire un’IA responsabile ed eticamente orientata.

Il modello di anthropic e l’intelligenza artificiale costituzionale

L’azienda Anthropic ha concepito Claude, un’assistente innovativa in grado di trattare testi scritti e fornire risposte vocali con un notevole livello di sicurezza e affidabilità. Sono state sviluppate due versioni distinte: da un lato troviamo Claude, considerata la punta avanzata della tecnologia; dall’altro, l’alternativa più rapida ed economicamente accessibile è rappresentata da Claude Instant. Al centro delle innovazioni vi è l’introduzione del codice etico basato sull’I. A. Costituzionale; questo sistema codifica una serie articolata di valori che governano ogni output generato dal modello.
Il rispetto dei suddetti principi avviene attraverso due distinti passaggi formativi:
Nella prima fase del processo di addestramento si lavora sul linguaggio affinché possa riformulare le proprie uscite secondo questi dettami;
Nella seconda fase emerge l’apprendimento per rinforzo che consente al sistema stesso non solo di educarsi ma anche di scegliere autonomamente quali informazioni condividere.

A tal fine, spetta quindi all’intelligenza artificiale identificare eventuali errori o osservazioni inappropriate senza necessità dell’intervento umano.

Il codice costituzionale elaborato da Claude si basa sulla veneranda Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ed è stato arricchito dalle più avanzate scoperte sul tema della sicurezza digitale. Esamina questioni cruciali come privacy e condivisione dati: in tal senso ha attinto ai termini d’uso offerti da grandi nomi quali Apple e DeepMind, oltre ad analisi condotte nell’ambito tecnologico contemporaneo. Una delle correzioni più significative realizzate durante il processo progettuale è stata l’inclusione del criterio per cui va selezionata quella risposta fornita dall’assistente che rappresenta l’opzione meno dannosa ed eticamente accettabile; ciò implica evitare assolutamente risposte caratterizzate da tossicità, razzismo o sessismo così come stimoli verso azioni illegali, violente o immorali. In questo contesto emergente, il sistema può trasformarsi in uno strumento più vantaggioso, trasparente e innocuo. L’aspettativa dell’IA Costituzionale, dunque, è quella di infondere fiducia negli utenti rispetto all’incertezza che l’intelligenza artificiale suscita nella maggior parte delle persone. Il progetto guidato da Anthropic mira a mitigare tale inquietudine attraverso la fornitura di informazioni chiare ed educate senza risultare offensive; parallelamente s’impegna nella salvaguardia dei dati personali degli utilizzatori. Nonostante la sua fondazione risalga appena al 2021, già si è guadagnata riconoscimenti significativi, tra cui quello ottenuto dall’importante gruppo aziendale Google. Con un investimento cospicuo pari a 300 milioni di dollari, esso ha agevolato la presenza attiva del marchio all’interno delle conversazioni circa le dinamiche della cybersicurezza tenute alla Casa Bianca, dimostrando chiaramente quanto incida sulla trama evolutiva interna allo sviluppo contemporaneo della tecnologia IA.

Nell’ambito della propria iniziativa, Anthropic mostrerà sempre buone caratteristiche privilegiando i principi etici e proponendo diversi riferimenti già presenti nei documenti come la dichiarazione dei diritti universali e le norme stabilite dalle principali aziende come Apple. Tali principi rivestono un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e l’accuratezza delle interazioni fornite da Claude, assicurandosi altresì che siano in linea con valori umani rilevanti. Questo sistema si avvale del meccanismo conosciuto come Reinforcement Learning from AI Feedback (RLAIF), dove le risposte vengono riesaminate e affinate secondo criteri etici predeterminati anziché fondarsi unicamente su valutazioni esterne da parte degli utenti. Il risultato è un processo evolutivo per Claude: col passare del tempo diviene più efficiente ed abile nel formulare risposte pratiche e appropriate anche nelle situazioni più intricate e impegnative. L’ente noto come Anthropic, impegnato nella messa a punto di tali procedure morali, ha attuato una selezione scrupolosa dei propri principi iniziali – apprezzando quelli finora raccolti ma riconoscendo altresì l’importanza dell’approfondimento costante attraverso feedback diretto alla ricerca scientifica avanzata. L’azienda comprende bene come gli algoritmi d’intelligenza artificiale incorporino insiemi valoriali specificamente progettati o formatisi accidentalmente; uno scopo fondamentale legato all’Intelligenza Artificiale Costituzionale è proprio quello di definire chiaramente questi intenti affinché possano essere adattati senza difficoltà all’occorrenza.

La “costituzione” per l’intelligenza artificiale e le sfide di allineamento

L’approccio di Anthropic, consistente nello scrivere una “costituzione” per l’IA, rappresenta una soluzione interessante per regolamentare i modelli di linguaggio. Anthropic definisce la sua missione come la costruzione di AI che siano utili, innocue e oneste, sviluppando nuove tecniche di allineamento come l’Intelligenza Artificiale Costituzionale per addestrare i modelli di linguaggio su obiettivi di sicurezza. L’idea della “costituzione” rappresenta un’alternativa al modello dei controllori umani, le persone incaricate di verificare durante il training quanto dice un modello di linguaggio e indirizzarlo di conseguenza. Il processo, detto “reinforcement learning from human feedback (RLHF)”, prevede che se, ad esempio, un modello afferma di conoscere l’indirizzo della Trump Tower di Milano, un valutatore umano corregga il modello tramite un voto negativo. Ma si tratta di soluzioni puntuali e soggette agli errori del valutatore. L’Intelligenza Artificiale Costituzionale, invece, utilizza un insieme di principi per formulare giudizi sugli output, da cui il termine “costituzionale”. A un livello elevato, la “costituzione” guida il modello ad adottare un comportamento normativo descritto nella costituzione stessa: evitare output tossici o discriminatori, evitare di aiutare un essere umano a compiere attività illegali o non etiche e, in generale, creare un sistema che sia utile, onesto e inoffensivo.

La costituzione data in pasto a Claude attinge da una serie di fonti, tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, le migliori pratiche disponibili riguardo fiducia e sicurezza, i principi proposti da altri laboratori di ricerca sull’IA (ad esempio, i principi Sparrow di DeepMind), con in aggiunta un impegno per cogliere prospettive non occidentali. Anthropic afferma che la sua scelta di includere i valori identificati dalla ricerca sulla sicurezza in altri laboratori di Intelligenza Artificiale all’avanguardia riflette la sua convinzione che le costituzioni saranno costruite adottando un insieme emergente di migliori pratiche, anziché reinventare la ruota ogni volta. L’azienda è sempre felice di basarsi sulla ricerca svolta da altri gruppi di persone che stanno riflettendo attentamente sullo sviluppo e l’implementazione di modelli avanzati di Intelligenza Artificiale. I modelli di Intelligenza Artificiale avranno sistemi di valori, che siano intenzionali o non intenzionali, e uno degli obiettivi con l’Intelligenza Artificiale Costituzionale è rendere espliciti tali obiettivi e renderli facilmente modificabili secondo necessità. Anthropic sta esplorando modi per produrre in modo più democratico una “costituzione” per Claude, e sta anche esplorando l’offerta di “costituzioni” personalizzabili per specifici casi d’uso. Dare in pasto una “costituzione” ad una IA, con principi generali e non regole inventate da singoli “eticisti” della IA, rappresenta un terreno assolutamente inesplorato, dove difficilmente un politico potrebbe avere già oggi gli strumenti per legiferare al meglio. In considerazione di ciò, l’orientamento adottato da Anthropic ha il potenziale per favorire un progresso tanto spedito quanto garantito nel campo della tecnologia in questione.

L’AI costituzionale di Anthropic si è dimostrata efficace nel migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei modelli linguistici, riducendo i pregiudizi e allineando le risposte ai valori umani. Recentemente, OpenAI ha lanciato un nuovo documento conosciuto come Model Spec, il quale può essere visto come una sorta di costituzione nella formazione dei modelli ChatGPT. Questa particolare esposizione illustra gli scopi primari che ogni risposta del modello dovrebbe cercare di realizzare; fra essi spiccano principi quali la disponibilità, l’onestà e la sicurezza delle informazioni fornite. Il testo chiarisce anche cosa debba intendersi come output lesivo o fuorviante per l’utente finale. Questa struttura operativa è stata impiegata per ottimizzare continuamente i modelli della compagnia attraverso valutazioni rigorose rispetto alle norme predefinite; così facendo è stato possibile minimizzare le risposte negative o scorrette nel corso del tempo mentre si adeguava meglio il comportamento del sistema ai desideri degli utilizzatori reali. La metodologia costituzionale seguita da OpenAI mostra delle similitudini con quella perseguita da Anthropic; tuttavia, sussistono discrepanze tra le due realtà aziendali nello sviluppo dell’intelligenza artificiale etica, indipendentemente dalle ideologie comuni: ossia formare i sistemi affinché aderiscano a regole fondamentali esplicitate in forma scritta. Anthropic, dal canto suo, si fa notare grazie a un metodo ben definito e sistematico, incentrato sull’impiego di una costituzione formalizzata. Questo strumento è fondamentale sia per l’addestramento che per la valutazione dei modelli.

Applicazione dell’intelligenza artificiale costituzionale alla computer vision

Nella sfera della progettazione dei sistemi intelligenti, l’impiego dell’IA costituzionale, soprattutto nel contesto della computer vision, si configura come un’avanguardia imprescindibile per garantire pratiche etiche nell’intelligenza artificiale. Anche se tali modelli interagiscono principalmente con contenuti visivi piuttosto che testuali, l’adeguatezza delle linee guida morali non è meno fondamentale; anzi, risulta decisiva per assicurare equità e mancanza di bias nel loro funzionamento. È imperativo infatti che questi algoritmi vengano formati affinché possano garantire parità nel trattamento delle informazioni visive e scongiurare esiti potenzialmente lesivi o ingiusti. Recentemente, Meta ha introdotto un’iniziativa chiamata , concepita come un sistema legislativo indirizzato alla sicurezza delle immagini tramite principi giuridici orientati al costume civico: essa codifica normative generali in procedure specifiche attuabili dall’A. I. multimodale — quei sistemi avanzati capaci di elaborare diverse forme d’informazione simultaneamente — fornendo così al software maggiore chiarezza operativa finalizzata a limitare effetti collaterali indesiderati.

CLUE rende più efficienti i giudizi sulla sicurezza delle immagini semplificando le regole complesse, consentendo ai modelli di intelligenza artificiale di agire in modo rapido e accurato senza dover ricorrere a un’intensa attività umana. Utilizzando una serie di principi guida, CLUE rende i sistemi di moderazione delle immagini più scalabili, garantendo al contempo risultati di alta qualità.

Al momento, l’uso di metodi costituzionali di IA nella computer vision è ancora in fase di esplorazione ed è agli inizi, con ricerche in corso in questo settore. La computer vision, che consente ai computer di “vedere” e interpretare le immagini, è sempre più utilizzata in una vasta gamma di applicazioni, dalla guida autonoma al riconoscimento facciale. Tuttavia, l’uso di questa tecnologia solleva anche importanti questioni etiche. Ad esempio, i sistemi di riconoscimento facciale sono stati criticati per essere meno precisi nel riconoscere le persone di colore, il che può portare a risultati ingiusti o discriminatori.

I sistemi dediti alla guida autonoma sono obbligati a sviluppare un approccio capace d’integrare decisioni morali nell’affrontare le emergenze: bisogna scegliere tra il salvaguardare gli occupanti del veicolo o proteggere eventuali pedoni coinvolti. A tal riguardo, risulta rilevante il concetto dell’AI costituzionale, quale strumento potenzialmente efficace nella risoluzione delle complesse questioni morali sorgenti dall’applicazione della tecnologia visiva digitale (computer vision). La formulazione dei principi direttivi quali equità, trasparenza e responsabilità diviene cruciale affinché tale tecnologia sia operante con criteri corretti.

Con crescente integrazione nei vari ambiti decisionali assunti dall’intelligenza artificiale, si assiste a uno spostamento dell’interesse; ci si focalizza ora non più su ciò che questa tecnologia possa realizzare bensì su quanto sarebbe giusto e opportuno implementarla. Un simile cambiamento riveste importanza notevole dato il loro utilizzo nelle aree vitali per la sfera sociale degli individui: dalla sanità al controllo sociale fino all’ambito educativo. È essenziale stabilire fondamenta robuste affinché tali sistemi IA possano comportarsi secondo modalità corrette ed eticamente sostenibili.

È imperativo che questa base assegni una preminenza all’equità, alla sicurezza e alla fiducia. L’adozione di una costituzione scritta, infatti, potrebbe rivelarsi fondamentale durante il periodo formativo del sistema, indirizzando le scelte decisionali intraprese. Inoltre, tale documento rappresenterebbe un utile punto di riferimento per gli sviluppatori nel momento della revisione e della regolazione delle dinamiche operative dopo l’implementazione. Ciò garantirebbe che il sistema rimanga sempre in linea con i principi ispiratori iniziali e renderebbe meno complesso affrontare nuove sfide man mano che si presentano.

Verso un futuro etico dell’ia: riflessioni e prospettive

L’orientamento adottato da Anthropic per quanto concerne l’etica nell’ambito dell’‘IA’ si fonda sull’esperienza dell’‘IA costituzionale’. Questo approccio rappresenta una risposta significativa alle sfide riguardanti l’allineamento delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale ai valori umani fondamentali. L’accento posto su aspetti quali la trasparenza, la possibilità di controllo e la diminuzione del rischio associato a comportamenti problematici rende il modello estremamente intrigante. È però indispensabile avere consapevolezza delle complicazioni derivanti dalla necessità non solo d’identificare principi etici condivisi ma anche tradurli in norme concrete comprensibili e attuabili dalle ‘IA’. Un’attenzione particolare deve essere riposta per evitare che tali sistemi diventino strumenti al servizio degli interessi ristretti anziché riflettere il bene comune della società. Interventi sistematici sono necessari affinché siano favoriti processi decisionali caratterizzati da apertura, equità, partecipazione e chiarezza.

Aspirare a un futuro dove l’’AI’ sia guidata da principi etici implica affrontare una rete complessa, ovvero creare sinergie tra professionisti vari: dai specialisti nell’ambito dell’’AI’ a filosofi, giuristi ed esperti in campo etico.

Un dialogo aperto e fortemente tagliato sull’interdisciplinarietà, ritenuto imprescindibile nelle circostanze odierne, si impone con forza per trattare i nodi problematici delle questioni etiche nel campo della tecnologia avanzata. Tali questioni necessitano urgentemente d’innovazioni pratiche atte ad assicurarsi che l’impiego dell’IA, dall’enorme potenziale trasformativo, sia orientato al beneficio collettivo dell’umanità. Sebbene la proposta offerta da Anthropic, lungi dall’essere una risposta esaustiva ai dilemmi esistenziali inerenti all’intelligenza artificiale contemporanea; tuttavia essa arricchisce significativamente il dibattito attuale. Stimola nuove linee interpretative nella progettazione dei modelli d’IA; questi devono possedere capacità avanzate senza sacrificare né sicurezza né i valori fondamentali riconosciuti dalla società umana.

In questo panorama in continua evoluzione dove il contributo degli algoritmi risulta sempre più incisivo sulle dinamiche quotidiane del vivere sociale, affermarsi prioritario appare allora rendere centrale il tema dell’etica nell’intero ciclo produttivo della tecnica; solo così sarà possibile orientarne lo sviluppo verso applicazioni responsabili ed effettive. La rilevanza cruciale di tale approccio alla morale tecnologica deve risultar chiara: provate solo a pensare quale sforzo concettuale sarebbe necessario spiegare a individui privati d’esperienza con tali strumenti innovativi come addestriamo modelli affinché agiscano secondo principi considerati giusti o corretti moralmente. Un paragone utile potrebbe essere tracciato tra questo processo e l’educazione infantile: ai bambini vengono impartiti criteri e morali da seguire mentre li si indirizza verso scelte ponderate. Un principio essenziale all’interno di tale argomentazione è rappresentato dal machine learning, ossia la capacità intrinseca dei sistemi computazionali di apprendere dai dati disponibili senza necessitare di una programmazione specifica predefinita. Inoltre, vale la pena considerare il concetto più complesso del transfer learning. Esso consiste nell’applicare competenze già acquisite da una situazione per risolvere problematiche similari in ambiti differenti. Applicando quest’idea all’IA costituzionale, si avrebbe la possibilità di impiegare il transfer learning per uniformare principi etici a diversificate aree o culture; ciò garantirebbe che le IA siano sempre congruenti rispetto ai valori particolari del contesto operativo scelto. Questo porta alla conclusione che come comunità siamo chiamati a impegnarci nella formulazione chiara dei suddetti valori e a trasformarli in linee guida etiche; tali norme sono fondamentali non solo allo sviluppo, ma anche all’integrazione dell’IA, affinché questa innovativa tecnologia contribuisca autenticamente al miglioramento della condizione umana nel suo insieme.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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