Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione della pubblica amministrazione italiana

L’Italia si trova di fronte a una sfida epocale: trasformare la propria pubblica amministrazione (PA) in un sistema snello e innovativo, capace di rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione. Questo obiettivo è strettamente legato all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che richiede un significativo investimento in personale qualificato e tecnologie avanzate. Secondo l’ultima previsione a medio termine del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, presentata al Meeting di Rimini dal segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, l’intelligenza artificiale (AI) e la digitalizzazione dei servizi sono strumenti chiave per accelerare il processo di innovazione della macchina pubblica.

“L’intelligenza artificiale e le frontiere digitali sono essenziali per rendere efficiente la pubblica amministrazione, ridurre tempi e costi e semplificare le procedure,” ha affermato Tripoli. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di investire maggiormente nel personale della PA, un settore che ha visto alcuni progressi negli ultimi anni.

Il Fabbisogno di Personale nella Pubblica Amministrazione

Tra il 2024 e il 2028, il fabbisogno complessivo di personale pubblico è stimato in 846mila unità, con il 91% destinato alla sostituzione di personale, coinvolgendo quasi 774mila dipendenti nel quinquennio, con una media di 155mila unità all’anno. Questo porterà a un aumento dello stock di dipendenti pubblici di 73mila unità rispetto al 2023. L’espansione occupazionale prevista interesserà diversi comparti, con il 40% delle nuove assunzioni atteso nel comparto dei servizi generali e dell’assistenza sociale obbligatoria, con un incremento di più di 29mila unità. I comparti sanitario e dell’istruzione contribuiranno per il 30% dell’aumento, con quasi 22mila nuove assunzioni.

L’analisi dei fabbisogni dei dipendenti pubblici evidenzia una prevalente richiesta di figure qualificate e ad elevata specializzazione, che rappresentano il 37% del fabbisogno del settore pubblico per il periodo 2024-2028. Seguono le figure tecniche e gli impiegati, entrambi con un peso del 22%. Circa 646mila dipendenti pubblici in ingresso avranno una formazione terziaria (il 76% del totale), mentre 159mila profili avranno una formazione secondaria di secondo grado tecnico-professionale e 41mila unità saranno diplomati liceali.

Factorial: Un Nuovo Unicorno Europeo

Nel panorama delle startup europee, Factorial ha recentemente raggiunto un traguardo significativo, diventando un nuovo unicorno grazie a un round di finanziamento da 123 milioni di dollari. Questa piattaforma per la gestione automatizzata delle risorse umane ha superato la valutazione di un miliardo di dollari, facendo balzare il Vecchio Continente al 19% del marketshare mondiale, superando per la prima volta l’Asia.

Questo risultato non solo rappresenta un successo per Factorial, ma evidenzia anche il crescente ruolo dell’Europa nel settore delle tecnologie digitali e dell’innovazione. La capacità di attrarre investimenti significativi e di sviluppare soluzioni avanzate per la gestione delle risorse umane è un segnale positivo per l’intero ecosistema delle startup europee.

Le Sfide della Digitalizzazione e della Privacy

Parallelamente ai progressi tecnologici, emergono anche nuove sfide legate alla privacy e alla protezione dei dati. Recentemente, il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto un blocco temporaneo alla pubblicazione di chat tra studenti e dirigenti scolastici, evidenziando la necessità di bilanciare l’innovazione digitale con la tutela della privacy.

Inoltre, le autorità europee per la privacy hanno espresso perplessità riguardo all’applicazione della proposta di Data Services Act, sollevando questioni relative alla protezione dei dati personali e alla sicurezza delle informazioni. Questi sviluppi sottolineano l’importanza di un approccio equilibrato che consenta di sfruttare i benefici della digitalizzazione senza compromettere i diritti fondamentali dei cittadini.

Bullet Executive Summary

L’adozione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione italiana rappresenta una svolta cruciale per migliorare l’efficienza e la produttività del settore pubblico. Tuttavia, questo processo richiede un significativo investimento in personale qualificato e tecnologie avanzate. La recente crescita di Factorial come nuovo unicorno europeo evidenzia il potenziale dell’Europa nel settore delle tecnologie digitali, ma solleva anche nuove sfide legate alla privacy e alla protezione dei dati.

In conclusione, è fondamentale comprendere che l’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia, ma un insieme di strumenti che possono trasformare radicalmente il modo in cui operiamo e interagiamo con i servizi pubblici. La nozione base di intelligenza artificiale correlata a questo tema è il machine learning, che consente ai sistemi di apprendere e migliorare dalle esperienze passate senza essere esplicitamente programmati. Una nozione più avanzata è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali per analizzare dati complessi e prendere decisioni autonome.

Riflettendo su questi concetti, emerge l’importanza di un approccio equilibrato che valorizzi l’innovazione tecnologica senza trascurare la formazione del personale e la tutela dei diritti fondamentali. Solo così potremo costruire una pubblica amministrazione veramente efficiente e al servizio dei cittadini.