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- Il Disegno di Legge sull'intelligenza artificiale prevede investimenti per 1 miliardo di euro in tecnologie avanzate, ma risulta inferiore rispetto agli investimenti di altri paesi come la Francia con 7 miliardi di euro.
- La normativa propone un sistema di governance "duale" tra l'Acn e l'Agid per garantire l'applicazione delle regole sull'IA, evidenziando l'importanza della collaborazione pubblico-privato.
- Il Ddl sottolinea la necessità di un maggiore impegno nella ricerca scientifica e sanitaria, esentando l'uso di dati dei pazienti per l'allenamento degli algoritmi di IA dal consenso degli interessati, ma lasciando scoperti i privati e le società farmaceutiche.
L’approvazione della bozza di Disegno di Legge (Ddl) recante disposizioni delega al Governo in materia di intelligenza artificiale (la “Legge IA”) segna un passo significativo nel contesto legislativo italiano. Questo Ddl interviene in cinque ambiti principali: strategia nazionale, autorità nazionali, azioni di promozione, tutela del diritto di autore e sanzioni penali. La delega al Governo mira ad adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE, promuovendo l’alfabetizzazione dei cittadini in intelligenza artificiale attraverso percorsi scolastici, universitari e la formazione per professionisti e operatori. Un aspetto critico del Ddl riguarda il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di intelligenza artificiale.
Il Ddl, tuttavia, presenta aree di miglioramento, in particolare nell’ambito sanitario e della ricerca scientifica. La normativa prevede che i trattamenti di dati personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per ricerca e sperimentazione scientifica, siano dichiarati di rilevante interesse pubblico. Questo significa che l’uso di dati dei pazienti per l’allenamento degli algoritmi di IA nell’ambito della ricerca scientifica è esente dal consenso degli interessati. Tuttavia, questa previsione non comprende la ricerca scientifica effettuata da istituti privati e società farmaceutiche, lasciando scoperta una parte rilevante del settore.
Investimenti e sviluppo tecnologico
Un’altra disposizione del Ddl che merita attenzione è relativa agli investimenti per favorire lo sviluppo di tecnologia basata sull’intelligenza artificiale. La norma prevede investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro nei settori dell’intelligenza artificiale, cybersicurezza, quantum computing, telecomunicazioni e tecnologie abilitanti. Questi investimenti saranno effettuati mediante l’istituzione di fondi dedicati e coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr. Tuttavia, la somma stanziata non sembra all’altezza delle aspettative, considerando gli investimenti annunciati da altri Stati UE, USA e Cina.
La Francia, ad esempio, ha annunciato investimenti per circa 7 miliardi di euro, mentre in Germania, Microsoft ha annunciato investimenti nelle infrastrutture per calcolo quantistico per circa 3,2 miliardi di euro. Per competere efficacemente con USA e Cina, oltre a normative comuni, è necessario un piano di investimenti più ambizioso a livello dell’UE.
La governance dell’intelligenza artificiale in Italia
Il governo italiano ha scelto un sistema di governance “duale” per l’applicazione dell’intelligenza artificiale: l’Acn, Agenzia per la cybersicurezza nazionale, e l’Agid, Agenzia per l’Italia digitale. Queste due autorità assicureranno l’applicazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di intelligenza artificiale, garantendo la collaborazione tra pubblico e privato e coordinando azioni e misure incentivi economici allo sviluppo imprenditoriale e industriale.
La strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, aggiornata ogni due anni, mira a garantire una collaborazione efficace tra il settore pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione e le misure di incentivi economici per lo sviluppo imprenditoriale e industriale. Questo approccio dualistico alla governance dell’IA riflette l’importanza di una regolamentazione equilibrata che promuova l’innovazione pur garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali.
Bullet Executive Summary
L’approvazione del Ddl sull’intelligenza artificiale in Italia rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione del settore, affrontando temi cruciali come la strategia nazionale, la governance, la promozione dell’innovazione e la tutela dei diritti. Tuttavia, il Ddl presenta aree di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la ricerca scientifica e l’ambito sanitario, oltre a richiedere un maggiore impegno finanziario per competere a livello internazionale.
Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza dell’etica e della trasparenza nell’utilizzo dei dati per l’allenamento degli algoritmi di IA, soprattutto quando si tratta di dati sensibili come quelli sanitari. Un’ulteriore nozione di intelligenza artificiale avanzata applicabile al tema è l’impiego di tecniche di apprendimento automatico per migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari e di ricerca, garantendo al contempo la protezione dei dati personali e il rispetto dei diritti fondamentali.
L’obiettivo delle conclusioni è stimolare una riflessione personale sui benefici e le sfide poste dall’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato che promuova l’innovazione tecnologica pur garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti umani.
Per approfondire:
Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
