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Le aziende hi-tech celano l’impatto ambientale dell’AI: ecco i dati svelati

Analizziamo come Amazon, Microsoft e Meta utilizzano i crediti di energia rinnovabile per nascondere le loro reali emissioni di carbonio, e l'effetto su consumi energetici e risorse idriche.
  • Amazon avrebbe 8,5 milioni di tonnellate di CO2 in più senza i REC non raggruppati nel 2022.
  • Microsoft ha utilizzato i REC per il 51% della sua energia rinnovabile nel 2022.
  • Google ha eliminato l'uso dei REC, riconoscendo che non equivalgono a reali riduzioni delle emissioni.
  • Il consumo di acqua di Google è aumentato del 63% dal 2019, raggiungendo oltre 21 milioni di metri cubi nel 2022.
  • La domanda di energia nei data center potrebbe aumentare del 160% entro il 2030 secondo Goldman Sachs.

Le principali aziende tecnologiche, tra cui Amazon, Microsoft e Meta, stanno nascondendo la loro reale impronta di carbonio attraverso l’acquisto di crediti di energia rinnovabile (REC). Questi crediti permettono alle aziende di far sembrare che l’energia consumata, anche se proveniente da centrali a carbone, provenga da fonti rinnovabili come parchi solari. Secondo un’analisi di Bloomberg Green, queste pratiche hanno portato alla cancellazione di milioni di tonnellate di emissioni dai conti di carbonio delle aziende, creando un’immagine fuorviante delle loro effettive emissioni.

Michael Gillenwater, direttore del Greenhouse Gas Management Institute, ha dichiarato che l’idea di un’intelligenza artificiale alimentata esclusivamente da energia pulita è una “realtà fisica inesistente”. Le attuali regole di contabilità del carbonio consentono l’uso di questi crediti per calcolare l’impronta di carbonio, ma studi accademici suggeriscono che queste regole devono essere aggiornate per riflettere le effettive emissioni di gas serra.

Se le aziende non contassero i REC non raggruppati, le emissioni di Amazon nel 2022 sarebbero di 8,5 milioni di tonnellate di CO2 in più rispetto a quanto dichiarato, mentre Microsoft avrebbe 3,3 milioni di tonnellate in più. Meta, che dichiara quasi zero emissioni, potrebbe vedere un aumento fino a 740.000 tonnellate.

Attività di intelligenza artificiale di Google, Amazon, Microsoft e Meta

Non tutte le aziende tecnologiche utilizzano i REC non raggruppati per nascondere le loro crescenti emissioni. Google, ad esempio, ha eliminato l’uso di questi crediti anni fa, riconoscendo che non equivalgono a reali riduzioni delle emissioni. Michael Terrell, direttore senior per l’energia e il clima di Google, ha affermato che studi hanno messo in dubbio l’efficacia dei crediti nel sostituire la generazione da combustibili fossili.

Amazon, invece, ha affidato ai REC non raggruppati il 52% della sua energia rinnovabile nel 2022, mentre Microsoft ha utilizzato questi crediti per il 51% della sua energia rinnovabile. Meta ha utilizzato i REC e l’energia da utilities etichettate come “verdi” per il 18% della sua energia rinnovabile.

Migliaia di aziende utilizzano l’intelligenza artificiale su piattaforme come Amazon, Microsoft e Meta, spesso senza rendersi conto delle emissioni energetiche associate all’uso di questi modelli.

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Il consumo energetico dei data center

L’intelligenza artificiale richiede enormi quantità di energia, principalmente per alimentare i data center che ospitano i server necessari per addestrare ed eseguire complessi modelli di AI. Questi data center, paragonabili a città in miniatura, consumano grandi quantità di energia per elaborare dati e mantenere le temperature corrette attraverso sistemi di raffreddamento ad alta intensità energetica.

Secondo il CEO di Nvidia, Jensen Huang, i data center raddoppieranno in scala nei prossimi cinque anni, presentando nuove sfide significative. Ad esempio, il progetto di Blackstone in Northumberland, Inghilterra, uno dei più grandi campus d’Europa, evidenzia l’enorme appetito per l’AI e la sua fame di risorse.

La ricerca di Goldman Sachs prevede che l’AI porterà a un aumento del 160% della domanda di energia nei data center entro il 2030, nonostante i potenziali progressi nell’efficienza energetica. L’Europa, in particolare, dovrà affrontare una sfida significativa, con i data center europei che avranno bisogno di energia pari al consumo di Portogallo, Paesi Bassi e Grecia combinati.

Il peso dell’AI sull’ambiente

Oltre al consumo energetico, l’intelligenza artificiale ha un impatto significativo sull’uso delle risorse idriche. Google, ad esempio, ha consumato oltre 21 milioni di metri cubi d’acqua nel 2022, un aumento del 63% rispetto al 2019. Questa quantità d’acqua sarebbe sufficiente a dissetare circa 24 milioni di persone per un anno.

L’impronta ecologica dell’intelligenza artificiale non si limita ai data center. La produzione dell’hardware necessario, come le GPU, ha un costo ambientale significativo. L’estrazione di materie prime, la fabbricazione dei componenti e il trasporto dei prodotti finiti richiedono enormi risorse e producono emissioni di gas serra e inquinamento. L’obsolescenza programmata e la rapida evoluzione tecnologica portano a una frequente sostituzione dell’hardware, creando rifiuti elettronici spesso impossibili da riciclare e difficili da smaltire.

Bullet Executive Summary

L’intelligenza artificiale, con il suo potenziale rivoluzionario, porta con sé un’impronta ecologica significativa che minaccia la salute del pianeta. Le aziende tecnologiche, pur dichiarando impegni per ridurre le emissioni, spesso nascondono la realtà attraverso l’uso di crediti di energia rinnovabile. È fondamentale adottare un approccio sostenibile alla gestione delle risorse, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo l’uso di fonti rinnovabili.

Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale (AI) si riferisce alla capacità delle macchine di eseguire compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica e la presa di decisioni.

Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’AI generativa, una sottocategoria dell’AI, utilizza modelli di machine learning per generare nuovi contenuti, come testi, immagini e musica, basandosi su dati di addestramento esistenti. Questo tipo di AI richiede enormi quantità di dati e potenza di calcolo, aumentando significativamente il consumo energetico e l’impatto ambientale.

Riflettendo su questi temi, è evidente che il futuro dell’intelligenza artificiale dipenderà dalla nostra capacità di bilanciare l’innovazione tecnologica con la sostenibilità ambientale. Solo attraverso un impegno collettivo e responsabile possiamo garantire che l’AI continui a portare benefici all’umanità senza compromettere il benessere del nostro pianeta.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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