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- Il 7 maggio si terrà un evento cruciale per il futuro dell'intelligenza artificiale e del suo rapporto con il diritto, organizzato dal Criad.
- Il Parlamento europeo ha recentemente approvato un regolamento sull'IA che segna un passo importante verso una regolamentazione comprensiva delle nuove sfide poste dall'intelligenza artificiale.
- La necessità di un Statuto dell'IA per delineare chiaramente gli ambiti di rischio permesso e i limiti entro cui l'IA può operare è stata sottolineata come cruciale per un'integrazione sicura e etica nell'società.
Il prossimo 7 maggio si terrà un evento di rilevanza cruciale per il futuro dell’intelligenza artificiale (IA) e del suo rapporto con il diritto. Stefano Preziosi, professore ordinario di Diritto penale presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e coordinatore scientifico del Centro di ricerca su intelligenza artificiale e diritto (Criad), sarà tra i protagonisti del convegno intitolato “Intelligenza artificiale e responsabilità umana. Uno spazio non libero dal diritto. Nuova disciplina europea e ordinamento interno”. Questo evento, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza di Tor Vergata in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Roma e la Cassa Forense, si focalizzerà sul complesso rapporto tra diritto e IA.
Il Criad, istituito all’inizio del 2024 grazie all’iniziativa di quattordici professori ordinari del Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tor Vergata, rappresenta un’avanguardia nel dibattito giuridico relativo all’intelligenza artificiale. Il consiglio scientifico del centro, composto da esperti di tutte le branche del diritto, garantisce una competenza multidisciplinare essenziale per affrontare le sfide poste dalla crescente autonomia decisionale dei sistemi di IA.
La premessa fondamentale del convegno, come sottolineato da Preziosi, è che la regolamentazione dell’IA deve accettare l’impossibilità di mantenere un’esclusività del dominio umano sulla macchina. Questo implica una riflessione profonda sulle modalità di attribuzione della responsabilità legale, in un contesto in cui le decisioni sono sempre più spesso il risultato dell’apprendimento autonomo delle macchine.
Implicazioni Politiche e Filosofiche dell’IA
Il convegno non si limiterà a esplorare le questioni giuridiche, ma aprirà anche a riflessioni di carattere politico e filosofico. La potenziale capacità dell’IA di manipolare il consenso e di sostituirsi ai decisori politici solleva interrogativi fondamentali sulla tenuta dei sistemi democratici. In questo contesto, Preziosi invita a una riflessione sul destino dell’uomo nell’era dell’intelligenza artificiale, interrogandosi sulla possibilità che la centralità dell’essere umano possa essere messa in crisi da sistemi capaci di superare le limitazioni del pensiero e dell’agire umani.
Queste considerazioni si inseriscono in un momento storico particolarmente propizio per il dibattito sull’IA. Il Parlamento europeo ha recentemente approvato un regolamento sull’IA che nei prossimi mesi dovrebbe essere varato definitivamente, segnando un passo importante verso una regolamentazione comprensiva delle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale.
La Regolamentazione Europea sull’Intelligenza Artificiale
Il regolamento europeo sull’IA, attualmente in fase di approvazione definitiva, imporrà sistemi di compliance e impegnerà imprese, enti e operatori del diritto a confrontarsi con nuove regole. Queste includeranno disposizioni su usi vietati, controlli, valutazione prognostica dei rischi e la riserva di umanità nella programmazione algoritmica. L’obiettivo è di stabilire un quadro normativo che possa garantire lo sviluppo sicuro e etico dell’intelligenza artificiale, preservando al contempo le garanzie individuali e i diritti fondamentali.
La necessità di una regolamentazione adeguata è resa ancora più urgente dalla difficoltà di discernere, in molti casi, tra le scelte dettate dalla volontà del programmatore e quelle autonomamente generate dai sistemi di IA. Questo rende fondamentale la definizione di “Statuto dell’IA”, come proposto da Preziosi, per delineare chiaramente gli ambiti di rischio permesso e i limiti entro cui l’IA può operare.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’evento organizzato dal Criad rappresenta un’importante occasione di riflessione sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale e sulle sue implicazioni giuridiche, politiche e filosofiche. La regolamentazione dell’IA è un tema di cruciale importanza per garantire che lo sviluppo tecnologico proceda in modo etico e sicuro, senza compromettere i diritti e le libertà fondamentali. La nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è la necessità di un equilibrio tra l’autonomia decisionale delle macchine e la responsabilità umana. Una nozione avanzata di IA, applicabile al contesto, è l’elaborazione di un “Statuto dell’IA” che definisca i limiti e le condizioni sotto cui l’intelligenza artificiale può operare, garantendo così un’integrazione sicura e etica dell’IA nella società.
- Relazione dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) sulla relazione tra intelligenza artificiale e diritti fondamentali nell'UE.
- Analisi equilibrata delle sfide, opportunità e rischi legati all'integrazione dell'IA in vari settori.
- Analisi dei nuovi diritti correlati all'IA, inclusi il diritto alla conoscenza della natura artificiale di un sistema, il diritto alla spiegazione degli output degli algoritmi e il diritto al controllo umano sulle tecnologie intelligenti.
- Analisi del ruolo dell'intelligenza artificiale, con considerazioni etiche e sociali.
- Introduzione della Valutazione d'Impatto sui Diritti Fondamentali (FRIA) nell'AI Act e l'attenzione verso gli impatti dell'IA sulla protezione dei diritti umani.