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- Nel 2022, i centri dati, l'intelligenza artificiale e le criptovalute hanno rappresentato quasi il 2% della domanda mondiale di elettricità.
- L'addestramento di un singolo modello di AI può consumare più elettricità di cento case in un anno.
- Il fabbisogno energetico dell'intera industria dell'AI è previsto tra gli 85 e i 134 terawattora all'anno entro il 2027.
Elon Musk e Sam Altman hanno sollevato preoccupazioni sul fabbisogno energetico dell’intelligenza artificiale (AI), sottolineando come il suo sviluppo e funzionamento dipendano fortemente dalla disponibilità di energia elettrica. Musk prevede che l’intelligenza artificiale supererà le capacità umane entro pochi anni, ma ciò richiederà una quantità significativa di energia elettrica, tanto che Altman suggerisce la fusione nucleare come possibile soluzione per sostenere tale consumo.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2022, i centri dati, l’intelligenza artificiale e le criptovalute hanno rappresentato quasi il 2% della domanda mondiale di elettricità, con previsioni di raddoppio entro il 2026. L’addestramento di un singolo modello di AI può consumare più elettricità di cento case in un anno, evidenziando il problema climatico legato all’utilizzo di energia generata da fonti fossili.
La sfida dell’efficienza energetica nell’AI
La ricerca e lo sviluppo nell’ambito dell’intelligenza artificiale stanno cercando di affrontare il problema del consumo energetico. Modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) come GPT-3 richiedono enormi quantità di energia per l’addestramento, con stime che li paragonano al consumo energetico annuale di 130 case americane. Tuttavia, vi è un crescente interesse verso la creazione di LLM più efficienti dal punto di vista energetico e meno “generalisti”.
Il settore dell’AI è consapevole dell’impatto ambientale del suo consumo energetico, con stime che prevedono un fabbisogno energetico dell’intera industria tra gli 85 e i 134 terawattora all’anno entro il 2027. Questo consumo non solo riguarda l’addestramento dei modelli ma anche l’uso quotidiano di AI da parte dei consumatori, come dimostra il consumo energetico significativo richiesto per generare risposte da strumenti come ChatGPT o per la produzione di immagini AI.
Strategie per un’intelligenza artificiale sostenibile
Per affrontare il problema del consumo energetico dell’AI, è necessario agire su più fronti. Le aziende tecnologiche sono invitate a fornire un’etichetta energetica per ogni strumento di AI utilizzato, consentendo ai consumatori di confrontare l’efficienza energetica dei modelli. Inoltre, è fondamentale investire nello sviluppo di algoritmi più efficienti e hardware a basso consumo, oltre a promuovere l’uso di energie rinnovabili.
La consapevolezza degli utenti finali gioca un ruolo cruciale: è importante essere consapevoli dell’energia consumata nell’utilizzo dell’AI e limitarne l’uso a ciò che è strettamente necessario, preferendo strumenti più efficienti dal punto di vista energetico. Infine, la collaborazione tra aziende, ricercatori e responsabili politici è essenziale per promuovere lo sviluppo di un’AI efficiente dal punto di vista energetico, garantendo un equilibrio tra innovazione e sostenibilità.
Bullet Executive Summary
Il dibattito sul consumo energetico dell’intelligenza artificiale evidenzia una sfida cruciale per il futuro della tecnologia: garantire che il suo sviluppo e utilizzo siano sostenibili dal punto di vista energetico. La nozione base di intelligenza artificiale correlata a questo tema è l’efficienza energetica dei modelli di apprendimento automatico, che richiede un’attenzione particolare alla progettazione di algoritmi e hardware capaci di ridurre il consumo energetico senza compromettere le prestazioni.
Una nozione di intelligenza artificiale avanzata applicabile è lo sviluppo di tecniche di addestramento e inferenza efficienti dal punto di vista energetico, che possono ridurre significativamente l’impronta energetica dell’AI. Questo approccio non solo contribuirà a mitigare l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale ma stimolerà anche una riflessione più ampia sull’importanza di integrare considerazioni di sostenibilità nel cuore dell’innovazione tecnologica.
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