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Nuove frontiere e regolamentazioni: il futuro dell’intelligenza artificiale in Italia

Il governo italiano prende posizione sull'intelligenza artificiale con un disegno di legge che mira a regolamentare l'uso dell'IA, garantendo etica e responsabilità umana.
  • Il disegno di legge rappresenta il primo provvedimento sull'IA in Italia dopo l'approvazione dell'AI Act europeo, segnando un importante passo avanti nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale.
  • Nel settore della sanità, l'IA non potrà discriminare o restringere l'accesso alle prestazioni, con la decisione finale che spetterà sempre al medico.
  • Con un investimento complessivo di 1 miliardo di euro, il governo mira a promuovere lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, della cybersicurezza e delle tecnologie abilitanti.

Il 23 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge per l’introduzione di disposizioni e la delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. Il ddl, il primo provvedimento sull’IA dopo l’approvazione dell’AI Act europeo, regola l’utilizzo dell’IA nel settore della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa, dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.

Il testo prevede l’istituzione delle Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, affidando all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) il compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI. Le due agenzie assicureranno anche la gestione congiunta di spazi di sperimentazione per la realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alle normative.

Tra le misure introdotte, si prevede che nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività presso le istituzioni della formazione superiore per acquisire ulteriori competenze. Inoltre, viene sancito che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non potrà in alcun modo selezionare con criteri discriminatori o restringere l’accesso alle prestazioni sanitarie. Si promuove la diffusione dei sistemi di IA finalizzati all’inclusione e al miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità.

Investimenti per 1 miliardo di euro e misure di sostegno

Il ddl prevede investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza, del quantum computing delle telecomunicazioni e delle tecnologie abilitanti. Gli investimenti saranno effettuati anche mediante l’istituzione di fondi dedicati e coinvestimenti gestiti da CDP Venture Capital.

Sono previste anche misure di sostegno ai giovani sull’intelligenza artificiale: tra i requisiti per beneficiare del regime agevolativo per i lavoratori rimpatriati rientrerà l’aver svolto attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di IA.

Norme su pubblica amministrazione, sanità, lavoro e giustizia

Il disegno di legge interviene in diversi ambiti per regolare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale:

– Nella pubblica amministrazione l’IA dovrà garantire il buon andamento e l’efficienza, dando centralità all’autodeterminazione e responsabilità umana.

– In sanità l’uso dell’IA non potrà discriminare o restringere l’accesso alle prestazioni. La decisione finale spetterà sempre al medico.

– Nel mondo del lavoro l’IA potrà essere impiegata per migliorare le condizioni, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori e accrescere qualità e produttività, nel rispetto del diritto UE. Per le professioni intellettuali, il pensiero critico umano dovrà prevalere sull’IA.

– Nell’amministrazione della giustizia l’IA sarà consentita solo per finalità strumentali e di supporto. La decisione sarà sempre riservata al magistrato.

Bullet Executive Summary

Il ddl sull’intelligenza artificiale approvato dal governo rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione di questa tecnologia dirompente. L’IA, basata su algoritmi di apprendimento automatico che consentono di elaborare enormi quantità di dati per prendere decisioni o generare contenuti in autonomia, promette enormi potenzialità in moltissimi campi. Allo stesso tempo, però, pone nuove sfide etiche e giuridiche legate ai rischi di discriminazione, violazione della privacy, diffusione di disinformazione.

Il provvedimento cerca di trovare un equilibrio, favorendo lo sviluppo e l’adozione dell’IA nei settori produttivi e nei servizi pubblici, ma ponendo dei paletti per tutelare i diritti fondamentali dei cittadini. L’approccio è quello di un’IA antropocentrica, in cui la tecnologia deve rimanere sotto il controllo umano, soprattutto quando si tratta di decisioni sensibili che riguardano la vita delle persone.

Guardando al futuro, l’evoluzione dell’IA verso forme sempre più avanzate di intelligenza artificiale generale, in grado di eguagliare e superare le capacità cognitive umane in compiti sempre più ampi e complessi, apre scenari affascinanti ma anche inquietanti. Lo sviluppo di un’IA superintelligente, se non adeguatamente controllata e allineata ai valori umani, potrebbe rappresentare un rischio esistenziale per l’umanità stessa. Ecco perché è fondamentale che il progresso dell’IA venga guidato da un’attenta riflessione etica e da un quadro normativo in grado di indirizzarlo verso il bene comune. Il ddl del governo rappresenta un primo importante tassello in questa direzione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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