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- L'intelligenza artificiale ha permesso di scoprire 303 nuove Linee di Nazca in soli 6 mesi.
- Il 81,6% dei nuovi geoglifi tridimensionali rappresenta animali domestici o teste umane decapitate.
- Il 60% dei geoglifi lineari rappresenta animali selvatici come uccelli, scimmie e felini.
Scoperta di 303 Nuove Linee di Nazca Grazie all’Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale ha recentemente portato alla luce 303 nuove Linee di Nazca in Perù, un risultato straordinario che ha richiesto solo sei mesi di lavoro. Questo traguardo è stato ottenuto da un team di studiosi giapponesi della Yamagata University, in collaborazione con IBM e l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Le Linee di Nazca, antichi geoglifi tracciati nel terreno circa 2.000 anni fa, furono documentate per la prima volta nel XVI secolo dagli esploratori spagnoli. Questi disegni, visibili solo dall’alto, sono stati analizzati per decenni tramite fotografie aeree, riprese con droni, immagini satellitari e scansioni Lidar.
Per ottimizzare l’analisi delle immagini ad alta risoluzione dell’intera regione di Nazca, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo di apprendimento automatico. Questo algoritmo è stato addestrato a riconoscere i geoglifi e ha permesso di individuare 303 nuovi disegni, che si aggiungono ai 430 già noti. L’intelligenza artificiale ha mostrato una notevole abilità nell’identificare i geoglifi in rilievo, più piccoli e difficili da individuare rispetto ai grandi geoglifi lineari.
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Dettagli delle Nuove Scoperte
Tra i geoglifi tridimensionali scoperti, l’81,6% rappresenta animali domestici o teste umane decapitate, mentre il 64% dei geoglifi lineari raffigura animali selvaggi. I geoglifi in rilievo sono stati disegnati a una distanza media di 43 metri dai percorsi pedonali, suggerendo che avessero lo scopo di comunicare concetti culturali relativi agli animali domestici e ai sacrifici umani a chi percorreva quei sentieri. Invece, i geoglifi lineari sembrano esprimere attività rituali praticate dalla comunità.
L’archeologo Masato Sakai dell’Università di Yamagata ha spiegato come il programma di intelligenza artificiale sia stato addestrato per identificare geoglifi in rilievo nelle immagini ad alta risoluzione scattate da droni. Il programma ha rilevato 1309 possibili geoglifi, e tra essi 303 sono stati confermati dopo ulteriori indagini sul campo.
Implicazioni e Significato delle Scoperte
Le Linee di Nazca, riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, risalgono a circa 2.000 anni fa e sono visibili solo dal cielo. Prima di questa ricerca, la scoperta dei geoglifi noti ha richiesto quasi un secolo. Il risultato ottenuto documenta che una significativa quantità dei nuovi disegni raffigurava esseri umanoidi, teste mozzate e domestici come i lama. La maggior parte dei disegni in rilievo è stata rinvenuta vicino ai percorsi pedonali, suggerendo che servissero a comunicare attività quotidiane. Circa il 60% dei disegni lineari, invece, rappresenta animali selvatici come uccelli, scimmie e felini, e sono collegati a percorsi cerimoniali e vie di pellegrinaggio.
Nonostante queste scoperte, il significato esatto di molti di questi disegni rimane un enigma. Tuttavia, l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a risolverlo, accelerando i tempi di studio e di analisi dei dati.
Bullet Executive Summary
L’uso dell’intelligenza artificiale ha rivoluzionato la ricerca archeologica, permettendo di scoprire 303 nuove Linee di Nazca in soli sei mesi. Questi geoglifi, risalenti a circa 2.000 anni fa, sono stati individuati grazie a un algoritmo di apprendimento automatico sviluppato dai ricercatori giapponesi. La maggior parte dei nuovi disegni raffigura animali domestici e selvatici, nonché figure umanoidi, e sono stati trovati vicino a sentieri pedonali e percorsi cerimoniali. Sebbene il significato di questi disegni rimanga in parte sconosciuto, l’intelligenza artificiale ha dimostrato di poter accelerare significativamente la ricerca e l’analisi.
L’intelligenza artificiale, nella sua essenza, si basa su algoritmi di apprendimento automatico che permettono alle macchine di riconoscere schemi e fare previsioni. In questo caso, l’IA ha dimostrato la sua capacità di analizzare grandi quantità di dati visivi per scoprire nuovi geoglifi. Un concetto avanzato correlato è il deep learning, una sottocategoria dell’apprendimento automatico che utilizza reti neurali profonde per migliorare ulteriormente la capacità di riconoscimento e analisi. Questo approccio potrebbe portare a scoperte ancora più sorprendenti in futuro, non solo nel campo dell’archeologia, ma in molte altre discipline.