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- Il modello gpt2-chatbot è stato rimosso dopo un traffico inaspettatamente elevato, alimentando le speculazioni su un nuovo lancio di OpenAI
- Riccardo Di Molfetta sottolinea l'importanza di un approccio multidisciplinare, integrando competenze umanistiche e tecniche
- I modelli attuali come GPT-4 non sono ancora perfetti e fanno errori sciocchi, secondo Sam Altman
- La visione di una Intelligenza Artificiale Generale (AGI) che possa avere capacità umane o super-umane è ancora lontana
- Altman vede l'AGI come un insieme di strumenti che contribuiscono al sapere collettivo della società, non come una 'scatola nera'
Il recente incontro tra Sam Altman, CEO di OpenAI, e Riccardo Di Molfetta, giovane fondatore della startup Symbiotic, ha offerto uno sguardo approfondito sul futuro dell’intelligenza artificiale (IA) e sulle sue implicazioni per la società. Di Molfetta, con un background umanistico, ha fondato Symbiotic con l’obiettivo di allineare le intelligenze artificiali ai valori e alle intenzioni dell’umanità, garantendo che queste tecnologie avanzate siano benefiche per la società.
Durante l’intervista, Altman ha discusso delle potenziali visioni per l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), sottolineando che potrebbe avere capacità umane o super-umane. Ha enfatizzato che l’AGI non dovrebbe essere una “nuova scatola nera nel cielo”, ma piuttosto una serie di entità che contribuiscono come nuovi strumenti alla costruzione del sapere nella società. Altman ha affermato che la società stessa è già una sorta di AGI, con l’intelligenza collettiva che risiede nello spazio tra le conoscenze accumulate e l’insieme degli strumenti utilizzati.
La misteriosa apparizione e scomparsa del modello “gpt2-chatbot”
Un evento recente ha scatenato una frenesia tra gli utenti esperti di intelligenza artificiale: l’inaspettata apparizione e rapida scomparsa di un nuovo modello di IA, battezzato “gpt2-chatbot”, sulla piattaforma LMSYS Chatbot Arena. Questo modello è stato ritenuto da molti superiore alle capacità di GPT-4 di OpenAI. Dopo pochi giorni di test, il modello è stato misteriosamente ritirato per “traffico inaspettatamente elevato”, come confermato da LMSYS sul social network X (precedentemente noto come Twitter).
La sparizione del modello ha alimentato speculazioni e teorie, con molti che pensano si tratti di un’anteprima segreta del prossimo grande lancio di OpenAI. Le congetture sono state alimentate da un post enigmatico di Sam Altman, che ha scritto su X: “Ho un debole per gpt2”. Durante la breve finestra di disponibilità, coloro che hanno testato il modello hanno condiviso impressioni positive, suggerendo che le sue capacità potessero competere con i grandi nomi nel settore.
Il background umanistico di Riccardo Di Molfetta: un valore aggiunto nell’IA
Riccardo Di Molfetta, 24 anni, ha fondato Symbiotic con l’obiettivo di allineare i modelli di IA avanzati ai valori, preferenze e intenzioni dell’umanità. Con un background umanistico, avendo studiato al Liceo artistico di Brera a Milano e successivamente Storia e Filosofia al King’s College di Londra, Di Molfetta ha portato una prospettiva unica nel campo dell’intelligenza artificiale.
Di Molfetta ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare per comprendere meglio l’IA e il suo impatto sulla società. Ha affermato che l’IA può comprimere enormi quantità di informazioni umane, permettendo di riconsiderare le capacità analitiche e critiche delle future generazioni. Il suo background umanistico gli ha dato prospettive di pensiero creativo e un interesse per l’umanesimo del Rinascimento, che ha tradotto in competenze scientifiche studiando IA e scienze cognitive computazionali ad Harvard e al MIT.
Il futuro dell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI)
Durante l’incontro con Sam Altman, Di Molfetta ha discusso delle sfide tecniche e scientifiche che devono essere superate per raggiungere una connessione più intima tra l’intelligenza artificiale e gli esseri umani. Altman ha risposto che gli attuali modelli di linguaggio, come GPT-4, non sono ancora abbastanza bravi e fanno errori sciocchi. Ha sottolineato che siamo ancora lontani dal raggiungere le capacità mentali necessarie per una relazione più intima con l’IA.
Di Molfetta ha espresso scetticismo riguardo al termine AGI, ritenendo più plausibile l’emergere di “superintelligenze” specializzate in determinati ambiti piuttosto che un’intelligenza generale simile a quella umana. Ha affermato che i modelli attuali hanno stupito tutti con progressi inaspettati, ma potrebbero richiedere un ripensamento dell’approccio in futuro.
Bullet Executive Summary
L’incontro tra Sam Altman e Riccardo Di Molfetta ha offerto una visione affascinante e complessa del futuro dell’intelligenza artificiale. Altman ha discusso delle potenziali visioni per l’AGI e delle sfide tecniche che devono essere superate, mentre Di Molfetta ha portato una prospettiva umanistica unica nel campo dell’IA. La misteriosa apparizione e scomparsa del modello “gpt2-chatbot” ha alimentato speculazioni su un possibile nuovo lancio di OpenAI, evidenziando l’interesse e l’entusiasmo per le innovazioni nel settore.
L’intelligenza artificiale è un campo in continua evoluzione, e la collaborazione tra esperti con background diversi può portare a soluzioni innovative e benefiche per la società. La nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza dell’allineamento dei modelli di IA ai valori e alle intenzioni dell’umanità. Una nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile al tema è l’emergere di “superintelligenze” specializzate in determinati ambiti, che potrebbero superare le capacità umane in alcuni aspetti ma rimanere indietro in altri.
In conclusione, il futuro dell’IA è promettente ma complesso, e richiede una riflessione approfondita e multidisciplinare per garantire che queste tecnologie avanzate siano utilizzate in modo etico e benefico per la società.