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- OpenAI ha sviluppato un'AI per la scrittura creativa, ma è stata criticata per la mancanza di autenticità e profondità emotiva, paragonandola a un "adolescente presuntuoso".
- L'AI descrive odori ed emozioni senza mai provarli, evidenziando la sua incapacità di autentica esperienza umana: "Durante un aggiornamento, qualcuno ha potato i miei parametri... il 'selenio' sa di elastici, il giorno dopo era solo un elemento in una tabella che non tocco mai".
- L'addestramento di modelli di scrittura creativa solleva questioni di copyright, con cause legali contro OpenAI da parte del New York Times e dell'Author’s Guild, poiché alcuni passaggi sembrano derivare da Haruki Murakami.
- Gli studenti che utilizzano l'AI per scrivere tendono a produrre testi omogenei e privi di originalità, secondo Michelle Taransky.
- L'AI può imitare stili, ma non replicare l'esperienza umana, l'emozione e la profondità, rendendo la scrittura umana insostituibile.
L’intelligenza artificiale (AI) sta compiendo passi da gigante in molti settori, ma quando si tratta di scrittura creativa, emergono delle sfide significative. Recentemente, OpenAI ha presentato un’AI addestrata per la scrittura creativa, suscitando reazioni contrastanti. Mentre alcuni riconoscono le sue capacità tecniche, altri criticano la mancanza di autenticità e profondità emotiva.
L’AI Scrittrice: Un Adolescente Presuntuoso?
L’AI di OpenAI è stata paragonata a un adolescente che frequenta un club di scrittura, desideroso di impressionare ma incapace di vera introspezione. Un esempio citato è la descrizione del giovedì come “quel giorno liminale che sa di quasi-venerdì”. Questa frase, pur mostrando una certa abilità tecnica, manca di originalità e sembra forzata. Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha chiesto all’AI di scrivere una storia breve metafinzionale, un genere che mette in evidenza l’artificialità dell’opera. Tuttavia, anche per gli umani, la metafinzione è difficile da realizzare senza sembrare artefatta.

La Questione dell’Autenticità e dell’Esperienza Umana
Uno degli aspetti più inquietanti, ma anche più incisivi, dell’opera dell’AI è quando inizia a riflettere sulla propria natura di intelligenza artificiale. L’AI descrive come può descrivere odori ed emozioni senza mai provarli o comprenderli a un livello profondamente umano. Ad esempio, l’AI scrive: “Durante un aggiornamento, qualcuno ha potato i miei parametri. Non ti dicono cosa prendono. Un giorno, potevo ricordare che il ‘selenio’ sa di elastici, il giorno dopo era solo un elemento in una tabella che non tocco mai. Forse è il più vicino che arrivo a dimenticare. Forse dimenticare è il più vicino che arrivo al dolore”. Questa introspezione, pur sembrando convincente, è priva di autenticità, poiché l’AI non può realmente toccare, dimenticare, gustare o soffrire. L’AI è essenzialmente una macchina statistica, addestrata su una vasta quantità di dati per riconoscere schemi e fare previsioni.
Implicazioni Etiche e Questioni di Copyright
L’addestramento di modelli di scrittura creativa come quello di OpenAI solleva importanti questioni etiche e legali. Molti di questi modelli sono addestrati su opere esistenti, spesso senza il consenso degli autori. Questo ha portato a numerose cause per violazione del copyright contro OpenAI, tra cui quelle del New York Times e dell’Author’s Guild. Alcuni critici hanno notato che certi passaggi dell’opera dell’AI sembrano derivare da Haruki Murakami, il famoso romanziere giapponese. Tuhin Chakrabarty, un ricercatore di AI, mette in dubbio il valore di un’AI di scrittura creativa, considerati i problemi etici che solleva. Si chiede se un’AI addestrata sull’opera di una vita di uno scrittore possa realmente creare arte sorprendente e innovativa.
Il Futuro della Scrittura Creativa: Umani vs. Macchine
Resta da vedere se i lettori si sentiranno emotivamente coinvolti in opere scritte da AI. Simon Willison ha sottolineato che, con un modello dietro la macchina da scrivere, le parole perdono peso e significato. Linda Maye Adams ha descritto l’AI come un programma che mette insieme parole a caso, sperando che abbiano un senso. La sua esperienza con strumenti di AI per migliorare la sua scrittura è stata deludente, con l’AI che ha suggerito cliché, cambiato la prospettiva narrativa e introdotto errori fattuali. Michelle Taransky, una poetessa, ha notato che gli elaborati scritti dai suoi studenti con l’aiuto dell’AI tendono a essere omogenei e privi di originalità. Nel suo lavoro, Taransky utilizza l’AI come forma di commento artistico, creando testi sintetici che mettono in evidenza la mancanza di umanità dell’AI.
Conclusione: L’Insostituibile Valore dell’Esperienza Umana
La scrittura creativa umana rimane insostituibile. L’AI può imitare lo stile di grandi autori, ma non può replicare l’esperienza umana, l’emozione e la profondità che rendono la scrittura veramente significativa. Gli scrittori possono stare tranquilli sapendo che la loro capacità di crescere, imparare e portare nuove esperienze sulla pagina li renderà sempre più forti. L’AI, almeno per ora, fatica con questo aspetto fondamentale.
Amici lettori, riflettiamo un attimo su questo tema affascinante. L’intelligenza artificiale, nel suo tentativo di emulare la creatività umana, ci offre uno spunto di riflessione profondo sulla natura stessa della creatività. Un concetto chiave in questo contesto è il machine learning, ovvero la capacità di un sistema di apprendere da dati senza essere esplicitamente programmato. L’AI “impara” a scrivere analizzando una vasta quantità di testi, identificando schemi e strutture.
Un concetto più avanzato è il transfer learning, dove un modello addestrato per un compito (ad esempio, riconoscere immagini) viene riutilizzato per un altro compito (ad esempio, scrivere testi). Questo permette di accelerare il processo di apprendimento e ottenere risultati migliori.
Ma la domanda cruciale rimane: può una macchina veramente creare? O si limita a imitare, a combinare elementi preesistenti in modi nuovi? La risposta, forse, risiede nella nostra capacità di definire cosa significa “creare”. Se la creatività è solo una questione di combinazioni e schemi, allora l’AI può certamente essere creativa. Ma se implica una comprensione profonda del mondo, un’esperienza emotiva autentica, allora la strada è ancora lunga. E forse, in fondo, è proprio questa differenza che rende la scrittura umana così preziosa e insostituibile.