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- Distribuzione globale: Google prevede di distribuire le AI Overviews entro la fine del 2024, già disponibili negli Stati Uniti.
- Riduzione della visibilità: La visibilità di alcuni grandi siti di informazione si è ridotta al 75% a causa delle nuove funzionalità di AI.
- Proiezioni future: Gartner prevede che entro il 2026 il volume dei motori di ricerca tradizionali diminuirà del 25%.
Nei prossimi mesi, il modo di cercare informazioni online cambierà radicalmente per miliardi di persone, a seguito di profonde modifiche al sistema di ricerca di Google. La sua pagina dei risultati, punto di partenza di molte esperienze online, mostrerà direttamente risposte ai quesiti con testi generati dai suoi sistemi di intelligenza artificiale (AI). Per Google, questo rappresenta un passo naturale e inevitabile per promuovere nuove evoluzioni delle AI, ma alcuni osservatori esperti segnalano che potrebbe essere un ulteriore passo verso la scomparsa del Web, con grandi implicazioni per il modo in cui scopriamo nuove informazioni.
Durante il Google I/O della scorsa settimana, la società ha presentato l’evoluzione del concetto di riassumere informazioni nelle pagine dei risultati, chiamata “AI Overviews”. Questa funzionalità utilizza Gemini, un sistema di intelligenza artificiale che Google sta integrando in vari servizi, da Gmail a Workspace, una serie di applicazioni per la produttività. Le AI Overviews sono già disponibili negli Stati Uniti e Google prevede di distribuirle nel resto del mondo entro la fine del 2024, con modalità che potrebbero variare a seconda dei paesi.
Le Sfide e i Rischi delle AI Overviews
Il sistema di AI Overviews è stato sperimentato nell’ultimo anno in modalità meno evidenti, nell’ambito di test avviati per rispondere alla concorrenza di OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT e che sta lavorando a un proprio motore di ricerca. Tuttavia, la fase di test è stata caotica, con segnalazioni sulla scarsa affidabilità delle AI Overviews, soprattutto in alcune tipologie di risposte. Il rischio è diventato evidente già durante la presentazione della nuova funzionalità al Google I/O.
In una dimostrazione, una persona ha utilizzato la fotocamera di uno smartphone per inquadrare una macchina fotografica a pellicola, chiedendo all’AI di Google perché non funzionasse la leva per l’avanzamento della pellicola. I consigli forniti dall’AI di aprire la macchina fotografica per verificare se la pellicola fosse inceppata erano rischiosi, poiché in un luogo con molta luce avrebbero potuto rovinare gli scatti effettuati, esponendo la pellicola a un’eccessiva luce.
Le AI spesso hanno problemi nel fornire informazioni affidabili a causa delle cosiddette “allucinazioni”. Le cause possono essere diverse, ma portano al medesimo risultato: le AI forniscono una risposta, anche se non hanno informazioni precise, in alcuni casi confondendo o inventando le informazioni. Il risultato è che si ottengono risposte verosimili che talvolta vengono prese per vere da chi cerca informazioni online, con tutti i rischi che ne conseguono.
Implicazioni per il Web e gli Editori
Ai rischi legati alle allucinazioni si aggiungono le preoccupazioni degli editori dei siti, che temono una riduzione del traffico sulle loro pagine. Se Google offrirà risposte nelle proprie pagine dei risultati, più argomentate e complete, pochissime persone saranno incentivate a cliccare sui link che rimandano verso i loro siti, con una conseguente perdita di lettori e di ricavi dagli annunci pubblicitari.
Liz Reid, responsabile del motore di ricerca, sostiene che con le AI Overviews i clic verso i siti aumenteranno: «In realtà, le persone vogliono cliccare sui contenuti Web, anche se è presente un’AI Overview. Iniziano con l’overview e poi scelgono di approfondire». Reid afferma che l’obiettivo di Google è inviare «il traffico più utile» verso i siti, ma non ha fornito indicazioni su come Google intenda farlo né sui test effettuati per sostenere che le AI Overviews aumentino gli accessi ai siti citati nei testi generati da Gemini.
Secondo esperti dell’ottimizzazione dei contenuti dei siti (SEO), è probabile che la presenza nelle prime posizioni della pagina dei risultati del motore di ricerca sia preparata per l’avvento delle nuove funzionalità di intelligenza artificiale. Analisi dalla fine dell’estate 2023 mostrano che la visibilità nelle pagine dei risultati di alcuni grandi siti di informazione si è ridotta al 75 per cento. Google non commenta le modifiche agli algoritmi, ma l’ipotesi condivisa è che la società abbia iniziato a rendere meno evidenti alcuni contenuti prodotti dai siti per dare maggiore evidenza alle risposte generate dalle AI.
Il Futuro della Ricerca Online
La nuova versione di Google Search basata sull’AI mette in secondo piano i tradizionali link blu nelle pagine dei risultati. Annunci e riquadri informativi avranno priorità nella parte superiore delle pagine di Google, e ora le AI Overviews e le categorie generate dall’intelligenza artificiale occuperanno una fetta significativa dello spazio. Gli editori e i creatori di contenuti guardano a questi cambiamenti con nervosismo. All’inizio dell’anno, la società di ricerca Gartner ha previsto che entro il 2026 il volume dei motori di ricerca tradizionali diminuirà del 25% a causa della prevalenza di un approccio alla ricerca guidato da “agenti”, che vedrà i modelli di AI recuperare e generare risposte più dirette.
“Le soluzioni di AI generativa stanno diventando motori di ricerca sostitutivi, rimpiazzando le query degli utenti che in passato venivano eseguite dai motori di ricerca tradizionali”, ha spiegato l’analista di Gartner Alan Antin in una dichiarazione nel rapporto. Questo costringerà le aziende a ripensare la loro strategia di marketing.
Google ha dichiarato che darà priorità al traffico verso i siti web, i creatori di contenuti e i commercianti anche durante la fase di implementazione delle novità, senza però spiegare come intenda farlo. In un incontro con la stampa prima del Google I/O, è stato chiesto a Reid se Google ritiene che gli utenti continueranno a cliccare sui link anche dopo aver letto i riepiloghi dell’AI. In risposta, la responsabile delle ricerche ha evidenziato che l’azienda ha osservato che con le novità le persone “scavano più a fondo, iniziando con l’AI Overview per poi cliccare su altri siti web”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’introduzione delle AI Overviews rappresenta un cambiamento epocale per il modo in cui cerchiamo informazioni online. Google, con il suo sistema di intelligenza artificiale Gemini, sta cercando di semplificare e velocizzare le ricerche, ma questo comporta rischi significativi legati alle “allucinazioni” delle AI e alle implicazioni per gli editori di contenuti. La nuova versione di Google Search potrebbe rivoluzionare il panorama della ricerca online, ma è fondamentale che l’azienda trovi un equilibrio tra innovazione e affidabilità delle informazioni.
Nozione base di intelligenza artificiale: Le “allucinazioni” delle AI si verificano quando un modello di intelligenza artificiale genera risposte che sembrano plausibili ma sono in realtà errate o inventate. Questo è un problema comune nei modelli di linguaggio di grandi dimensioni e rappresenta una sfida significativa per la loro affidabilità.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale generativa, come quella utilizzata da Google con Gemini, è in grado di creare contenuti nuovi e originali basati su enormi quantità di dati. Tuttavia, la sua capacità di discernere tra informazioni accurate e inesatte è ancora limitata, il che rende cruciale lo sviluppo di algoritmi più sofisticati per migliorare la precisione delle risposte generate.
La riflessione personale che emerge è che, mentre la tecnologia avanza a passi da gigante, è essenziale mantenere un approccio critico e consapevole nell’utilizzo delle nuove funzionalità di intelligenza artificiale, bilanciando l’innovazione con la necessità di informazioni accurate e affidabili.