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L’era di Llama 3: Come Meta sta Rivoluzionando le App Social con l’IA

Da Facebook a WhatsApp: l'intelligenza artificiale entra nella nostra quotidianità
  • L'integrazione di Llama 3 in app come Facebook e WhatsApp segna un avanzamento significativo, con modelli da 8 e 70 miliardi di parametri disponibili gratuitamente.
  • La decisione di Meta di rendere open source parte del codice di Llama 3 potrebbe trasformare il panorama dell'IA, simile a come Internet ha evoluto verso soluzioni open source.
  • Nonostante l'ampia diffusione negli USA e in altri Paesi, l'Europa resta in attesa di una data di lancio, evidenziando una disponibilità limitata geografica.

Mark Zuckerberg ha annunciato il rilascio di Llama 3, la nuova versione della piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Meta. Questa tecnologia, alla base di Meta AI, un assistente virtuale che nel futuro immaginato da Zuckerberg ci accompagnerà nella vita quotidiana, è stata ora integrata in Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp. Gli utenti potranno interagire con l’IA tramite le barre di ricerca presenti nelle app, ricevendo risposte e approfondimenti su vari argomenti, in modo simile a quanto avviene con ChatGPT.

Zuckerberg ha sottolineato come Llama 3 sia attualmente il sistema di intelligenza artificiale più avanzato disponibile gratuitamente. Inoltre, l’interfaccia è progettata per fornire contenuti in diverse modalità, dal testo alle immagini e ai video. Meta ha deciso di rilasciare in modalità aperta i modelli da 8 e 70 miliardi di parametri di Llama 3, mettendoli a disposizione di chiunque voglia sviluppare e sperimentare con l’IA.

Una scelta aperta per lo sviluppo dell’IA

Yann LeCun, il guru dell’IA di Meta, ha spiegato che l’azienda crede che l’intelligenza artificiale seguirà un percorso simile a quello di Internet, passando da software proprietari a soluzioni open source. Meta vuole fare la sua parte per garantire a tutti l’accesso a una tecnologia di alto livello.

Disponibilità limitata e assenza di date per l’Europa

Purtroppo, gli annunci riguardano principalmente gli USA e un ristretto gruppo di altri Paesi, tra cui Australia, Canada, Ghana, Jamaica, Malawi, Nuova Zelanda, Nigeria, Pakistan, Singapore, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe. Per l’Europa non è ancora prevista una data di diffusione e al momento l’unico modo per provare i servizi è utilizzare una VPN con uscita in una delle nazioni già citate.

Altre novità dal mondo dell’IA: Udio e i robot calciatori di Google

Oltre all’annuncio di Meta, la settimana ha visto altre interessanti novità nel campo dell’intelligenza artificiale. Udio, un software in grado di creare un’intera canzone partendo da un prompt di poche righe, ha dimostrato le potenzialità dell’IA applicata alla musica. Google DeepMind, invece, ha mostrato un video impressionante di due piccoli robot umanoidi che giocano a calcio, mettendo in sequenza le mosse grazie a un modello di IA che si adatta a ogni situazione.

Bullet Executive Summary

L’intelligenza artificiale sta rapidamente evolvendo e integrandosi sempre più nella nostra vita quotidiana. L’annuncio di Meta riguardo a Llama 3 e Meta AI dimostra come le grandi aziende tech stiano investendo pesantemente nello sviluppo di assistenti virtuali basati sull’IA, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza utente e offrire nuove funzionalità. Allo stesso tempo, la scelta di Meta di rilasciare parte del codice di Llama 3 in modalità aperta potrebbe favorire una maggiore collaborazione e innovazione nel campo dell’IA.

Questo periodo di rapido progresso solleva anche importanti interrogativi riguardo all’impatto dell’IA sulla società, l’etica e la privacy. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra i benefici offerti da queste tecnologie e la necessità di garantire trasparenza, sicurezza e controllo da parte degli utenti. Solo attraverso un dibattito aperto e una regolamentazione attenta sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’IA, minimizzandone al contempo i rischi.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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