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Manus ai sotto esame: promesse e limiti dell’ia autonoma cinese

Analizziamo le prime impressioni su Manus AI, la piattaforma cinese che punta a superare ChatGPT, e scopriamo l'alternativa open-source Browser Use per l'automazione web.
  • Manus AI: sovraccarico server e vendite codici accesso in cina.
  • Yichao Ji afferma: Manus AI batte OpenAI nel test Gaia.
  • Abbonamento a Browser Use da 30 dollari per cloud o pc.

L’ascesa di Manus AI: tra aspettative elevate e realtà concrete

Il panorama dell’intelligenza artificiale è stato recentemente scosso dall’emergere di Manus AI, una piattaforma cinese che ambisce a emulare il successo di DeepSeek. Il lancio in versione beta, avvenuto solo una settimana fa, ha generato un’ondata di interesse tale da sovraccaricare i server e spingere la vendita dei codici d’accesso a prezzi esorbitanti. Frutto del lavoro di Monica, una startup fondata da Xiao Hong, che ha conseguito la laurea nel 2015 presso l’Huazhong University of Science and Technology, Manus si presenta come un sistema di ultima generazione, progettato per operare in modo indipendente e per pianificare e portare a termine compiti complessi senza necessità di supervisione continua. L’obiettivo dichiarato è quello di gestire compiti che spaziano dall’acquisto di una casa alla programmazione di un videogioco, adattandosi dinamicamente alle diverse situazioni. Tuttavia, le prime esperienze degli utenti e le analisi dei giornalisti dipingono un quadro meno idilliaco, caratterizzato da errori frequenti, processi bloccati e difficoltà nell’esecuzione di compiti anche semplici.

Manus AI: un collaboratore virtuale autonomo?

Secondo i suoi sviluppatori, l’innovazione di Manus risiede nella sua autonomia operativa. A differenza dei sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT o Claude, che richiedono istruzioni dettagliate per ogni passaggio, Manus sarebbe in grado di completare interi processi di lavoro in modo indipendente, dall’analisi di documenti finanziari alla prenotazione di viaggi, fino alla scrittura di codice funzionante. La piattaforma combina elementi di modelli esistenti, come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba, ottimizzati per eseguire sequenze di operazioni in modo coordinato. Yichao “Peak” Ji, a capo del progetto, afferma che Manus AI supera i concorrenti occidentali, avendo battuto lo strumento “deep research” di OpenAI nel test Gaia, che misura la capacità dei sistemi di intelligenza artificiale di navigare sul web e utilizzare software. Sul sito ufficiale vengono mostrate le sue presunte capacità, come la creazione di percorsi turistici personalizzati e l’analisi dettagliata di azioni in borsa. L’entusiasmo ha contagiato anche esperti del settore, come Victor Mustar di Hugging Face, che l’ha definito “lo strumento di IA più impressionante mai provato”. Vedere un assistente digitale che naviga in rete, compila moduli, redige corrispondenza e decide in modo autonomo è una visione a cui aspirano i creatori di intelligenza artificiale.

Le prime prove sul campo: tra promesse e delusioni

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I test effettuati da utenti e giornalisti hanno rivelato una realtà diversa. Molti si sono imbattuti in avvisi di malfunzionamento e nell’incapacità di portare a termine operazioni che dovrebbero rientrare nelle capacità della piattaforma. Tech Crunch ha evidenziato limiti significativi nella prenotazione di voli e ristoranti, con interruzioni improvvise o fallimenti nell’esecuzione delle operazioni. La stampa cinese ha amplificato il fenomeno Manus AI, con testate come QQ News che l’hanno celebrata come “orgoglio della produzione nazionale”. L’aver adottato una distribuzione riservata, con una quantità limitata di inviti disponibili, ha aumentato l’interesse, fino al punto che in Cina tali codici sono stati venduti a caro prezzo. L’azienda ha risposto alle criticità emerse affermando che la fase sperimentale serve a individuare i punti deboli della piattaforma e che sono in corso interventi per rafforzare le infrastrutture tecniche.

Prompt per l’immagine: Un’immagine iconica che raffigura Manus AI come un cervello umano stilizzato, composto da circuiti dorati e fili di seta colorati, che si estende verso un globo terrestre in stile impressionista, con pennellate di colori caldi e desaturati. Il globo è circondato da icone stilizzate che rappresentano compiti complessi come l’acquisto di una casa, la programmazione di un videogioco e l’analisi di dati finanziari. Lo stile dell’immagine deve richiamare l’arte naturalista e impressionista, con un’attenzione particolare alle metafore visive. L’immagine non deve contenere testo e deve essere semplice e unitaria, facilmente comprensibile.

Browser Use: l’alternativa open-source a Operator di OpenAI

Gli agenti AI capaci di navigare sul web e svolgere compiti in autonomia, come Operator di OpenAI, rappresentano una frontiera promettente. Tuttavia, il costo di 200 dollari al mese per l’abbonamento a ChatGPT Pro può essere proibitivo. Un’alternativa open-source, altrettanto potente e più economica, è Browser Use. A differenza dei sistemi tradizionali, Operator prende il controllo del browser, muovendo il cursore, cliccando sui pulsanti e scorrendo le pagine. Browser Use, sviluppato da Magnus Muller e Gregor Zunic, mira a colmare il divario tra gli agenti AI e i siti web. Questa libreria open source basata su Python consente alle intelligenze artificiali di interagire con i siti web in modo dinamico, emulando il comportamento umano grazie alla sua integrazione con Playwright. Browser Use offre integrazione con i principali modelli di linguaggio, gestione di sessioni di navigazione persistenti, interazione intelligente con il DOM delle pagine web e supporto a workflow complessi grazie a LangChain. Le applicazioni sono infinite: dalla ricerca automatica di offerte di lavoro al confronto dei prezzi online, dalla prenotazione di viaggi al tracciamento di spedizioni. Browser Use offre un abbonamento da 30 dollari per l’esecuzione sul cloud o l’installazione locale sul PC, con pagamento solo per l’uso delle API. Per iniziare, sono necessari Python 3.11 e l’accesso alle API di OpenAI. Una delle funzionalità più interessanti è la possibilità di collegarlo al proprio browser principale, permettendo all’agente AI di inserire dati in un foglio di Google o incollare riassunti di Yahoo News in un documento di Google. Nonostante alcuni limiti, come la difficoltà nel cercare voli su Skyscanner, Browser Use è un progetto aperto e collaborativo, con una community vivace e in crescita su GitHub.

Oltre l’hype: verso un’intelligenza artificiale realmente autonoma

L’entusiasmo suscitato da Manus AI e la comparsa di alternative come Browser Use sollevano interrogativi cruciali sul futuro dell’intelligenza artificiale. È fondamentale distinguere tra le promesse roboanti e le reali capacità di questi sistemi. L’autonomia operativa, la capacità di pianificare ed eseguire compiti complessi senza supervisione umana, rappresenta un obiettivo ambizioso, ma ancora lontano dalla piena realizzazione. Le prime prove sul campo evidenziano limiti significativi e la necessità di ulteriori sviluppi. Tuttavia, l’interesse crescente e la nascita di progetti open-source come Browser Use testimoniano un fermento creativo che potrebbe portare a progressi significativi nel prossimo futuro.

Intelligenza Artificiale: tra Realtà e Potenziale

Amici lettori, in questo viaggio nel mondo dell’intelligenza artificiale, abbiamo esplorato le promesse e le sfide di sistemi come Manus AI e Browser Use. Ma cosa si cela dietro queste tecnologie? Una nozione base da tenere a mente è il concetto di “apprendimento automatico” (Machine Learning). Immaginate di insegnare a un bambino a riconoscere un gatto: gli mostrate tante foto di gatti diversi, e lui, a poco a poco, impara a distinguerli da altri animali. L’apprendimento automatico funziona in modo simile: i sistemi vengono “addestrati” con una grande quantità di dati, e imparano a riconoscere schemi e a fare previsioni.

Ma l’intelligenza artificiale non si ferma qui. Un concetto più avanzato è quello di “Reinforcement Learning”, ovvero l’apprendimento per rinforzo. In questo caso, il sistema impara interagendo con l’ambiente e ricevendo “ricompense” o “punizioni” in base alle sue azioni. Pensate a un cane che impara a sedersi: se si siede quando glielo chiedete, riceve un biscotto (ricompensa), altrimenti no. Con il tempo, il cane impara a sedersi per ottenere il biscotto. Allo stesso modo, un sistema di Reinforcement Learning impara a prendere decisioni ottimali per massimizzare le sue ricompense.

Questi concetti, seppur complessi, ci aiutano a comprendere meglio il potenziale e i limiti delle tecnologie che stiamo esplorando. Manus AI e Browser Use, ad esempio, utilizzano tecniche di apprendimento automatico per analizzare dati e interagire con il web. Ma la strada verso un’intelligenza artificiale realmente autonoma è ancora lunga, e richiede un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo. Riflettiamo, quindi, su come queste tecnologie possono migliorare la nostra vita, senza dimenticare l’importanza di un approccio critico e consapevole.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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Luca

Mah, a me sembra la solita storia: troppe promesse e poca sostanza. Tanto fumo negli occhi, soprattutto se è made in China…

Claudia

Finalmente un’alternativa open source a OpenAI! Browser Use sembra davvero interessante, soprattutto per chi come me non vuole svenarsi per un abbonamento. Vediamo se mantiene le promesse!

Camilla

Io non capisco tutto questo scetticismo. Se l’hanno definito “lo strumento di IA più impressionante mai provato” da uno di Hugging Face, qualcosa vorrà dire! Forse è ancora presto per giudicare, diamogli una chance!

Greta

Il problema non è la tecnologia in sé, ma come viene utilizzata. Se Manus AI finisce per sostituire posti di lavoro o diffondere disinformazione, allora abbiamo un problema serio. Bisogna regolamentare queste cose prima che sia troppo tardi.

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