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- Oracle offre oltre 50 Agenti AI preconfigurati nel 2025.
- L'AI Agent Studio è senza costi aggiuntivi per abbonati SaaS.
- Mercato agenti AI: crescita stimata del 45,8% dal 2025 al 2030.
Nel dinamico mondo dell’intelligenza artificiale (AI), Oracle, pilastro del software enterprise, ha compiuto un investimento significativo, promettendo di rivoluzionare il modo in cui le aziende operano. Tuttavia, sorge spontanea una domanda: le soluzioni AI di Oracle sono una vera svolta o una mera strategia di marketing? Questo articolo si propone di analizzare a fondo le offerte AI di Oracle, valutare le loro reali performance in vari settori industriali, confrontarle con quelle dei leader di mercato come Google, Amazon e Microsoft e ascoltare le esperienze dirette dei Chief Information Officer (CIO) e dei responsabili IT che le hanno implementate. Esamineremo inoltre l’importanza dell’etica e della trasparenza nell’uso dell’AI in ambito aziendale, analizzando le policy di Oracle in questo ambito.
Panoramica delle soluzioni Ai di Oracle
L’offerta di Oracle nel campo dell’AI si estende dall’infrastruttura cloud ai servizi applicativi, con l’Oracle Cloud Infrastructure (OCI) che funge da fulcro per lo sviluppo e l’implementazione di modelli di machine learning. Tra i servizi più importanti spiccano gli OCI AI Services, che includono funzionalità di AI generativa, machine learning in-database e unità di elaborazione grafica (GPU) per l’AI. Un’aggiunta recente è l’AI Agent Studio per le applicazioni Fusion Cloud, uno strumento progettato per la creazione, l’estensione e la gestione di agenti AI su vasta scala. Questi agenti sono in grado di automatizzare compiti complessi e di collaborare con il personale umano, migliorando così la produttività e l’efficienza operativa. L’approccio di Oracle si concentra sull’integrazione profonda dell’AI nel suo ecosistema tecnologico, offrendo soluzioni preconfigurate e la possibilità di personalizzare i modelli con i dati specifici di ogni azienda. Nell’anno 2025, Oracle ha ulteriormente ampliato le sue offerte, con l’introduzione di oltre 50 Agenti AI preconfigurati e più di 100 casi d’uso di AI generativa nella suite di applicazioni aziendali, senza costi aggiuntivi per gli abbonati SaaS, dimostrando un impegno costante nell’innovazione e nell’accessibilità.
La flessibilità nell’integrazione di diversi modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), inclusi modelli open source e proprietari, è un altro aspetto chiave. Gli utenti possono ottimizzare e personalizzare i modelli predefiniti con i propri dati aziendali, sfruttando database vettoriali integrati per migliorare la precisione e la pertinenza delle applicazioni AI. Questa capacità di adattamento è particolarmente utile per le aziende che cercano di ottenere un vantaggio competitivo attraverso l’innovazione basata sui dati. L’AI Agent Studio, ad esempio, consente agli utenti di selezionare tra vari LLM, come Liama e Cohere, o di integrare LLM esterni per casi d’uso specializzati, offrendo un controllo senza precedenti sulle capacità AI.
L’importanza dei supercluster progettati per gestire carichi di lavoro di intelligenza artificiale su larga scala non può essere sottovalutata. Questi supercluster, che sfruttano reti a bassissima latenza e GPU ad alte prestazioni, possono scalare fino a 130.000 unità, consentendo un training di modelli all’avanguardia. Questa infrastruttura robusta è essenziale per supportare le crescenti esigenze di calcolo delle applicazioni AI avanzate. Inoltre, l’OCI Generative AI Service fornisce un accesso basato su API a modelli curati e ottimizzati per casi d’uso enterprise, semplificando l’implementazione di soluzioni AI in vari contesti aziendali.
In sostanza, Oracle offre un ecosistema completo di strumenti e servizi AI, progettato per soddisfare le diverse esigenze delle aziende di oggi. Che si tratti di automatizzare attività ripetitive, migliorare il processo decisionale o creare esperienze cliente personalizzate, le soluzioni AI di Oracle promettono di trasformare il modo in cui le aziende operano e competono. Tuttavia, la vera prova del valore di queste soluzioni risiede nella loro capacità di generare risultati tangibili e misurabili nel mondo reale.
Performance sul campo: casi d’uso e valutazioni
Le soluzioni AI di Oracle trovano applicazione in una vasta gamma di settori, ognuno con esigenze e sfide specifiche. Nel settore finanziario, l’AI viene impiegata per migliorare la soddisfazione del cliente attraverso interazioni personalizzate, garantire la compliance normativa attraverso il monitoraggio automatizzato e prevenire le frodi grazie all’analisi predittiva. Nel settore retail, l’AI consente di personalizzare l’esperienza di acquisto, prevedere le tendenze di mercato e ottimizzare la gestione della catena di approvvigionamento. Ad esempio, l’analisi dei dati dei clienti può rivelare modelli di acquisto nascosti, consentendo ai rivenditori di offrire promozioni mirate e raccomandazioni personalizzate. L’AI può anche automatizzare i processi di inventario, riducendo i costi e migliorando l’efficienza.
Un esempio concreto di successo è rappresentato da Tea, una società multiservizi italiana che gestisce servizi pubblici essenziali come acqua, ambiente ed energia. Tea utilizza strumenti AI per ridurre le perdite di gas sulla rete, ottimizzare l’uso dell’odorizzatore (una sostanza aggiunta al gas per facilitarne il rilevamento) e proteggere le tubature dalla corrosione. L’introduzione dell’AI ha permesso a Tea di rafforzare i suoi cruscotti di analisi e controllo della rete, analizzando rapidamente una grande quantità di dati raccolti tramite sensori dislocati in vari punti della rete. Inoltre, Tea ha creato un digital twin della rete, consentendo di effettuare simulazioni e previsioni più accurate.
Anche il Consiglio di Stato italiano sta sfruttando l’AI per migliorare l’efficienza e la qualità delle sue attività. L’ente sta adottando strumenti basati sull’AI per accelerare le fasi di studio e analisi delle cause, supportando i magistrati nell’identificazione di casistiche simili e nella verifica delle fonti giurisprudenziali. L’obiettivo non è sostituire il giudice, ma fornirgli strumenti avanzati per semplificare il suo lavoro e migliorare il processo decisionale. A partire da dicembre 2024, il Consiglio di Stato ha reso disponibile uno strumento di open data per l’accesso ai contenuti dei procedimenti di giustizia amministrativa da parte dei cittadini, promuovendo la trasparenza e la partecipazione civica.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’implementazione di soluzioni AI non è priva di sfide. Le aziende devono affrontare questioni come la qualità dei dati, la complessità dei modelli e la necessità di competenze specialistiche. Inoltre, è fondamentale considerare i costi di implementazione e manutenzione, che possono essere significativi. Pertanto, è essenziale valutare attentamente i benefici e i costi prima di intraprendere un progetto AI.

La concorrenza nel mercato dell’Ai enterprise
Il mercato dell’AI enterprise è un campo di battaglia dominato da giganti tecnologici come Google, Amazon e Microsoft, ognuno con la propria visione e strategia. Oracle si distingue per la sua solida presenza nel settore enterprise e per l’integrazione profonda dell’AI nelle sue applicazioni cloud. Tuttavia, Google e Amazon offrono una gamma più ampia di servizi AI e una maggiore flessibilità in termini di modelli e piattaforme. Microsoft, con Azure AI, si concentra sull’integrazione dell’AI con i suoi servizi cloud e le sue applicazioni per la produttività, creando un ecosistema completo per le aziende.
La competizione tra queste aziende è intensa e si manifesta in vari modi, dalla corsa all’innovazione tecnologica alla battaglia per accaparrarsi i migliori talenti. Ogni azienda cerca di offrire soluzioni uniche e differenziate, puntando sui propri punti di forza e cercando di colmare le proprie lacune. Ad esempio, Google eccelle nel machine learning e nell’analisi dei dati, mentre Amazon offre una vasta gamma di servizi cloud e una solida infrastruttura. Microsoft, con la sua esperienza nel software enterprise, si concentra sull’integrazione dell’AI con le applicazioni aziendali esistenti.
L’AI Agent Studio di Oracle, ad esempio, viene visto da alcuni analisti come meno “agentico” rispetto alle offerte di Salesforce e ServiceNow, che puntano maggiormente sull’automazione di processi complessi. Questo suggerisce che Oracle potrebbe dover fare ulteriori investimenti per migliorare le capacità di automazione e orchestrazione della sua piattaforma AI. Tuttavia, la strategia di Oracle di offrire l’AI Agent Studio senza costi aggiuntivi per gli abbonati Fusion Cloud potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo significativo, soprattutto per le aziende che cercano di ridurre i costi e semplificare l’implementazione dell’AI.
Il mercato degli agenti AI è in rapida crescita, con una stima di 5,4 miliardi di dollari nel 2024 e una previsione di crescita del 45,8% dal 2025 al 2030. Questo suggerisce che le aziende stannoRecognizing sempre più il valore degli agenti AI per l’automazione dei processi, il miglioramento della produttività e la creazione di esperienze cliente personalizzate. Pertanto, è probabile che la competizione nel mercato dell’AI enterprise diventerà ancora più intensa nei prossimi anni, con nuove aziende che entrano in gioco e quelle esistenti che cercano di consolidare la propria posizione.
Etica, trasparenza e responsabilità nell’era dell’Ai
L’avvento dell’intelligenza artificiale (AI) ha sollevato questioni cruciali riguardanti l’etica, la trasparenza e la responsabilità nell’utilizzo di queste tecnologie avanzate. L’AI Act, approvato in Europa, rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione dell’AI, con l’obiettivo di ridurre i rischi e proteggere i diritti dei cittadini. È fondamentale che le aziende, come Oracle e i suoi concorrenti, adottino un approccio responsabile all’AI, garantendo che le loro soluzioni siano etiche, trasparenti e affidabili.
L’etica dell’AI si basa su principi fondamentali come la beneficenza, la non maleficenza, l’autonomia e la giustizia. Le aziende devono assicurarsi che le loro soluzioni AI siano progettate per il bene comune, evitando di causare danni o discriminazioni. La trasparenza è altrettanto importante: gli utenti devono essere in grado di comprendere come funzionano le soluzioni AI e come vengono utilizzati i loro dati. La responsabilità implica che le aziende siano ritenute responsabili delle conseguenze delle loro soluzioni AI, adottando misure per mitigare i rischi e correggere eventuali errori.
Luciano Floridi, nel suo libro “Etica dell’intelligenza artificiale”, sottolinea l’importanza di definire politiche e limiti allo sviluppo e all’applicazione etica dell’AI. Floridi identifica cinque modi in cui si assiste al divorzio tra teoria e pratica, tra cui il “shopping etico” e il “bluewashing etico”. Le aziende devono evitare questi comportamenti, impegnandosi a promuovere un’AI etica e affidabile in modo concreto e trasparente.
Oracle, come altri grandi player del settore, deve adottare un approccio proattivo all’etica dell’AI, sviluppando policy chiare e trasparenti e investendo in tecnologie che promuovano la trasparenza e l’affidabilità. È inoltre fondamentale coinvolgere gli stakeholder, tra cui i clienti, i dipendenti e la società civile, nel processo decisionale relativo all’AI. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile garantire che l’AI sia utilizzata per il bene comune e che i suoi benefici siano distribuiti equamente.
L’orizzonte dell’Ai enterprise: tra sfide e opportunità
Le testimonianze dei CIO e dei responsabili IT che hanno implementato soluzioni Oracle AI offrono una prospettiva preziosa sulle opportunità e le sfide associate all’adozione di queste tecnologie. Da un lato, l’AI promette di trasformare il modo in cui le aziende operano, migliorando l’efficienza, la produttività e la capacità di innovazione. Dall’altro lato, l’implementazione dell’AI richiede investimenti significativi, competenze specialistiche e un approccio strategico.
Secondo gli analisti, l’AI Agent Studio di Oracle è un modo per aumentare la “stickiness” delle applicazioni Fusion, rendendo più difficile per i clienti migrare verso altre piattaforme. Tuttavia, il valore reale dell’offerta dipenderà da quanto sarà aperta l’orchestrazione degli agenti. Se l’approccio di Oracle rimarrà strettamente vincolato alle applicazioni Fusion, le aziende che cercano una maggiore autonomia e orchestrazione dell’AI potrebbero rivolgersi ad AWS, Google o Microsoft.
Alcuni CIO potrebbero trovare interessante l’AI Agent Studio se già utilizzano Fusion Cloud Applications, in quanto gli agenti creati tramite lo Studio saranno integrati fin dall’inizio in Oracle Fusion Cloud Applications, garantendo una maggiore sicurezza, privacy e performance. Tuttavia, è importante valutare attentamente i costi e i benefici prima di intraprendere un progetto AI.
L’orizzonte dell’AI enterprise è pieno di opportunità, ma anche di sfide. Le aziende che sapranno adottare un approccio strategico all’AI, investendo in competenze, tecnologie e policy etiche, saranno in grado di sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia trasformativa. Oracle, con la sua solida presenza nel settore enterprise e il suo impegno per l’innovazione, ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nella rivoluzione dell’AI. Tuttavia, l’azienda dovrà affrontare la concorrenza agguerrita dei leader di mercato come Google, Amazon e Microsoft, e dovrà dimostrare di poter offrire soluzioni etiche, trasparenti e affidabili.
Oltre il dato: una riflessione sull’intelligenza aumentata
L’articolo che hai appena letto ci offre uno sguardo dettagliato sull’impegno di Oracle nel campo dell’intelligenza artificiale enterprise. Ma cosa significa realmente “intelligenza artificiale” in questo contesto? A un livello base, l’AI si riferisce alla capacità delle macchine di eseguire compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana, come l’apprendimento, il ragionamento e la risoluzione di problemi. Nel caso di Oracle, l’AI viene utilizzata per automatizzare processi, migliorare la produttività e fornire insight preziosi ai clienti.
Ma c’è una nozione più avanzata che merita di essere considerata: l’intelligenza aumentata. Invece di vedere l’AI come un sostituto dell’intelligenza umana, l’intelligenza aumentata si concentra sull’utilizzo dell’AI per potenziare le capacità umane. In questo scenario, l’AI fornisce strumenti e informazioni che consentono alle persone di prendere decisioni migliori e di svolgere il proprio lavoro in modo più efficiente. L’AI Agent Studio di Oracle, ad esempio, può essere visto come uno strumento di intelligenza aumentata, in quanto consente agli utenti di creare agenti AI personalizzati per automatizzare compiti specifici e migliorare la loro produttività.
La riflessione che ne consegue è questa: stiamo veramente considerando il valore intrinseco dell’essere umano nell’equazione dell’intelligenza artificiale? Non dovremmo forse spostare il focus dalla mera automazione alla sinergia tra uomo e macchina, valorizzando le capacità uniche che entrambi possono apportare? Forse, solo allora, potremo realizzare appieno il potenziale trasformativo dell’AI.