E-Mail: [email protected]
- I Google Pixel 9 sono disponibili in versioni da 128 GB e 256 GB, mentre i Pixel 9 Pro offrono anche configurazioni da 512 GB e 1 TB.
- Le memorie UFS 4.0 hanno una velocità di lettura sequenziale di 4.200 MB/s, contro i 2.100 MB/s delle UFS 3.1.
- Il chip Tensor G4 dei Pixel 9 offre prestazioni comparabili al chip dell'iPhone 12 Pro, lanciato quattro anni fa.
La recente presentazione ufficiale dei Google Pixel 9 ha sollevato numerose domande, in particolare riguardo alla tipologia di memoria utilizzata. Nonostante le specifiche dettagliate pubblicate sul sito ufficiale di Google, manca una chiara indicazione sulla velocità delle memorie impiegate. Sappiamo che i Pixel 9 sono disponibili in versioni da 128 e 256 GB, mentre i Pixel 9 Pro e Pixel 9 Pro XL offrono anche configurazioni da 512 GB e 1 TB. Tuttavia, resta il dubbio se le memorie siano UFS 3.1 o UFS 4.0.
Il supporto Google ha risposto che tutti i modelli della serie Pixel 9 sono equipaggiati con memorie UFS 3.1, come i Pixel 8, indipendentemente dal taglio scelto. Tuttavia, queste informazioni potrebbero non essere definitive e sarà necessario attendere ulteriori test per confermare la veridicità di tali dichiarazioni.
Le memorie UFS 4.0 offrono prestazioni significativamente superiori rispetto alle UFS 3.1, con una velocità di lettura sequenziale di 4.200 MB/s contro 2.100 MB/s e una velocità di scrittura sequenziale di 2.800 MB/s contro 1.200 MB/s. Questa differenza si traduce in una maggiore reattività dello smartphone nell’accesso e nella scrittura dei dati, un aspetto cruciale per chi gestisce file video ad alta risoluzione o utilizza frequentemente la galleria fotografica.
La Rivoluzione Fotografica: Aggiungimi
Una delle novità più sorprendenti dei Google Pixel 9 è la funzionalità chiamata “Aggiungimi” (Add Me), che consente di inserire nella foto chi non era presente al momento dello scatto. Questa funzione è particolarmente utile in situazioni di gruppo, come durante una vacanza, dove potrebbe non esserci nessuno disponibile per scattare una foto di tutti i partecipanti insieme.
Il funzionamento di “Aggiungimi” è semplice ma rivoluzionario: l’utente scatta una foto panoramica dell’area interessata, poi passa il telefono a un’altra persona per scattare una seconda foto. L’intelligenza artificiale del Pixel 9 elabora le due immagini per creare una terza foto che include tutti i soggetti, anche se non erano fisicamente presenti nello stesso momento.
Questa innovazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella fotografia computazionale, un campo in cui Google è pioniere dal 2016. La possibilità di “reimmaginare” lo sfondo e l’ambientazione di uno scatto, trasformando una strada in un fiume o aggiungendo elementi come il Vesuvio sullo sfondo di una foto a New York, è un esempio di come l’IA stia ridefinendo i confini della fotografia tradizionale.
- 📸 La funzionalità 'Aggiungimi' è semplicemente incredibile perché......
- 🚫 Le prestazioni del Tensor G4 sono deludenti rispetto a......
- 🤔 La scelta strategica di Google per il lancio estivo......
Pixel 9 e Pixel 9 Pro: Anima Google, Filosofia Apple
I nuovi Pixel 9, Pixel 9 Pro e Pixel 9 Pro XL sono stati lanciati in Italia il 13 agosto, in un periodo in cui molti italiani sono in vacanza. Questa scelta strategica mira ad anticipare il lancio del nuovo iPhone, previsto per settembre, e a sfruttare l’assenza delle funzioni AI di Apple in Europa.
Google ha adottato una filosofia di integrazione verticale simile a quella di Apple, con un forte legame tra hardware e software. I nuovi Pixel 9 sono progettati per offrire un’esperienza utente unica, grazie a funzionalità avanzate come i “Pixel Drop” e l’integrazione con Google One, che offre un anno di abbonamento gratuito.
Il Pixel 9 Pro, in particolare, si distingue per il suo schermo LTPO OLED da 6.3” o 6.8”, con una luminosità massima di 3000 nits in modalità “alta luminosità”. Il processore Tensor G4, sviluppato in collaborazione con Samsung, offre prestazioni migliorate rispetto alla generazione precedente, con una configurazione a 8 core e una GPU Mali G715.
Il reparto fotocamere del Pixel 9 Pro è altrettanto impressionante, con un sistema a tripla fotocamera che include un sensore principale da 50 megapixel, un’ultrawide da 48 megapixel e un teleobiettivo da 48 megapixel. La fotocamera frontale da 42 megapixel con autofocus e obiettivo ampio completa il pacchetto, rendendo il Pixel 9 Pro uno degli smartphone più avanzati sul mercato.
Prestazioni del Chip Tensor G4
Nonostante le promesse di Google, i primi benchmark del chip Tensor G4 mostrano che le prestazioni non sono all’altezza dei concorrenti come il Snapdragon A17 Pro dell’iPhone 15 Pro. I test single-core e multi-core del Pixel 9 Pro XL indicano che il Tensor G4 è comparabile al chip dell’iPhone 12 Pro, un dispositivo lanciato quattro anni fa.
Questa discrepanza nelle prestazioni potrebbe influenzare la percezione degli utenti riguardo al valore dei nuovi Pixel 9, soprattutto considerando i prezzi elevati che li posizionano nella stessa fascia dei top di gamma Apple. Tuttavia, Google punta a compensare questa differenza con un’esperienza utente unica, grazie all’integrazione profonda con i servizi Google e alle funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale.
Bullet Executive Summary
In conclusione, i Google Pixel 9 rappresentano un significativo passo avanti nella fotografia computazionale e nell’integrazione tra hardware e software. La funzionalità “Aggiungimi” e le altre innovazioni basate sull’IA offrono un’esperienza utente unica, anche se le prestazioni del chip Tensor G4 non sono all’altezza dei concorrenti più recenti. Con un design raffinato e un forte legame con i servizi Google, i Pixel 9 mirano a ridefinire il concetto di smartphone di fascia alta.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale (IA) è la capacità di un sistema di eseguire compiti che richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento delle immagini, la comprensione del linguaggio naturale e la presa di decisioni.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’IA multimodale, come quella utilizzata nei Google Pixel 9, combina diverse modalità di input, come testo, immagini e audio, per migliorare la comprensione e l’interazione con l’utente. Questa tecnologia consente di creare esperienze più intuitive e personalizzate, sfruttando la potenza del machine learning e delle reti neurali.