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Rivoluzione IA: ecco come cambierà il tuo lavoro e la tua carriera

Scopri come l'intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del lavoro, creando nuove opportunità e sfide per le professioni del futuro.
  • La spesa per la tecnologia degli studi professionali in Italia crescerà fino a 2 miliardi di euro nel 2024, con un aumento del 5% rispetto al 2023.
  • Entro il 2025, l'intelligenza artificiale sostituirà circa 85 milioni di posti di lavoro, ma ne creerà 97 milioni di nuovi.
  • Le piccole e medie imprese italiane potrebbero raddoppiare i loro profitti in tre anni grazie all'adozione dell'IA, secondo il Centro Studi di Conflavoro.

Viviamo nel tempo dell’intelligenza artificiale, una tecnologia che attribuisce un’importanza crescente alle nuove tecnologie. Telefoni cellulari e PC sono divenuti abitudini e normalità, ma l’idea di affidarsi a tecnologie non controllate da noi può generare inquietudine. Parlare dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro nei prossimi anni è come un salto nel vuoto. Individuare traiettorie, percentuali e andamenti di una tecnologia in rapida evoluzione in una società che cambia velocemente è complesso e richiede tempo.

Il recente avvento della tecnologia dell’intelligenza artificiale e la diffusione della digitalizzazione sono i principali fattori alla base delle trasformazioni economiche, sociali e tecnologiche che stanno modificando le professioni e le metodologie di lavoro in Italia. Nel panorama professionale, la Generazione Z è in prima linea in questa trasformazione significativa guidata dall’Intelligenza Artificiale. Recenti titoli giornalistici sottolineano l’impatto dell’IA sull’occupazione e le previsioni sulla delocalizzazione dei posti di lavoro, navigando in acque inesplorate.

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, la spesa per la tecnologia degli studi professionali è prevista in crescita nel 2024, portando la spesa digitale a quasi 2 miliardi di euro (+5% rispetto al 2023). La tech company NCore, fondata da Enrico Ariotti e Aldo Toja, offre ai clienti la possibilità di instaurare un rapporto diretto con chi cerca lavoro, dimostrando come l’IA possa essere una risorsa preziosa per il mercato del lavoro.

Opportunità e Limiti dell’Intelligenza Artificiale nel Recruiting

Il dibattito sul rapporto tra intelligenza artificiale (IA) e lavoro è acceso negli ultimi mesi. Il timore diffuso è che molte professioni possano essere sostituite da sofisticate applicazioni in grado di produrre contenuti, gestire attività amministrative e industriali, regolare processi di marketing e strutturare canali e-commerce con target precisi. Tuttavia, c’è chi sostiene che l’intelligenza artificiale non sia destinata alla sostituzione delle professionalità umane, ma possa integrarle, aumentando efficienza e produttività.

Secondo il World Economic Forum – Future of Jobs Report 2020, entro il 2025 circa 85 milioni di posti di lavoro saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale, ma ne saranno creati 97 milioni. Questo implica che non dobbiamo chiederci se l’IA sottrarrà lavoro, ma come cambierà il mondo del lavoro. Probabilmente, aumenteranno efficienza e produttività, e i lavori saranno più creativi e richiederanno nuove competenze. Tuttavia, ogni trasformazione porta con sé limiti e rischi. Oggi, l’IA è priva di empatia, una caratteristica tipica degli esseri umani, e di capacità di comprensione e pensiero critico.

Nel processo di recruiting, l’IA può supportare il lavoro dei recruiter semplificando i passaggi preliminari, tramite la selezione dei CV e la restituzione di un numero limitato di candidati. Questo consente di velocizzare i processi, archiviare i CV e avere database sempre aggiornati. Gli studi evidenziano che l’IA integrata nei moderni ATS (Applicant Tracking System) può migliorare l’attività dell’ufficio HR, elaborando e analizzando un’enorme quantità di dati, velocizzando la fase di screening dei profili e migliorando la candidate experience.

Intelligenza Artificiale e Formazione dei Dipendenti

L’intelligenza artificiale può fornire strumenti per la crescita professionale personalizzata e lo sviluppo di skill e talenti, rendendo il curriculum appetibile sul mercato del lavoro. Un’impresa che segue i nuovi trend per l’impiego sa che con strumenti adeguati può investire nello sviluppo delle competenze dei dipendenti, favorendo la crescita del business e il rinnovamento dell’immagine aziendale.

L’IA permette di effettuare valutazioni e dare feedback sulle prestazioni dei singoli, identificando aree di debolezza e punti di forza, implementando competenze; mettere a punto piani di apprendimento su esigenze individuali, con risorse e contenuti a misura di professionista; creare situazioni di pratica simulate per rafforzare le mancanze con contenuti mirati e concreti; seguire corsi di formazione in lingue e informatica, e avere suggerimenti di letture e approfondimenti per migliorare le competenze.

L’Impatto dell’IA sull’Occupazione: Un’Opportunità per i Giovani

Il mondo del lavoro sta subendo una rivoluzione grazie all’intelligenza artificiale generativa. Le piccole e medie imprese italiane potrebbero raddoppiare i profitti in tre anni se utilizzassero questa tecnologia. Tuttavia, l’Italia è in ritardo nell’adozione dell’IA, rendendo necessario un cambio culturale e investimenti per non restare indietro.

Il Centro Studi di Conflavoro, confederazione nazionale delle imprese, stima che l’intelligenza artificiale, se applicata, possa raddoppiare gli utili per le aziende in un triennio. Gli ambiti di applicazione dell’intelligenza spaziano dal marketing al commerciale, fino all’area produttiva. Lo studio di Conflavoro analizza anche l’ambito del fisco, ipotizzando che l’intelligenza artificiale possa snellire la burocrazia, con vantaggi per cittadini e imprese.

Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, sostiene che “L’impatto dell’intelligenza artificiale deve essere considerato nei futuri processi di sviluppo del lavoro. Non si perderanno posti di lavoro, ma si creeranno nuove opportunità per i giovani”. Sul fronte della formazione, l’introduzione di algoritmi generativi contribuirà allo svecchiamento delle imprese e allo snellimento delle procedure. Capobianco è convinto che l’innovazione tecnologica non possa prescindere dall’intelligenza artificiale generativa.

Conflavoro stima che l’impiego dell’intelligenza artificiale possa valere per le imprese 1000 miliardi di euro. Tuttavia, l’Italia rischia di restare indietro. Negli Stati Uniti e in Canada, due imprese su tre hanno investito sull’intelligenza artificiale, mentre in Italia solo sei aziende su cento l’hanno fatto. “Dobbiamo convincere tutti, con un cambiamento culturale e azioni concrete, che l’innovazione derivante dall’applicazione dell’intelligenza artificiale è economicamente vantaggiosa”, aggiunge Capobianco.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro del lavoro, offrendo opportunità significative per i giovani e le imprese. Tuttavia, è essenziale affrontare i limiti e i rischi associati a questa tecnologia, garantendo una regolamentazione adeguata e promuovendo un cambiamento culturale che favorisca l’adozione dell’IA.

Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il machine learning, un sottoinsieme dell’IA che consente ai sistemi di apprendere e migliorare dalle esperienze senza essere esplicitamente programmati. Questa tecnologia è fondamentale per molte applicazioni di IA nel recruiting e nella formazione dei dipendenti.

Una nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile al tema dell’articolo è il natural language processing (NLP), che permette ai computer di comprendere, interpretare e rispondere al linguaggio umano in modo naturale. L’NLP è cruciale per migliorare l’interazione tra IA e utenti, rendendo i processi di recruiting e formazione più efficienti e personalizzati.

L’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia, ma una rivoluzione che richiede un approccio consapevole e responsabile. Riflettiamo su come possiamo integrare l’IA nelle nostre vite e nei nostri lavori, sfruttando al massimo le sue potenzialità e minimizzando i rischi.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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