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Come sta l’intelligenza artificiale rivoluzionando il mondo dell’arte?

Scopri come le mostre a San Martino e Padova stanno esplorando le nuove frontiere dell'arte digitale e dell'intelligenza artificiale.
  • 5 luglio: Inaugurazione della mostra 'Sentieri di Colore' ad Asti con opere di Annalisa Torelli e Nicolò Maggio.
  • 14-28 ottobre: 'Intersezioni Digitali' a Padova esplora l'evoluzione dell'arte digitale con 14 artisti contemporanei.
  • AI e arte: L'uso di Generative Adversarial Networks (GAN) per creare nuovi linguaggi estetici e opere d'arte innovative.

La Parrocchia di San Martino, attraverso il “Gruppo Culturale San Martino ODV”, ha allestito una mostra d’arte intitolata “Sentieri di Colore” presso il Coro della Sacrestia della Chiesa barocca di San Martino ad Asti. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 5 luglio alle 17:30 e resterà aperta fino al 4 agosto 2024, offre un percorso artistico attraverso le opere di Annalisa Torelli, con il contributo di Nicolò Maggio. Le opere esposte rappresentano un viaggio attraverso i sentieri di Asti, rivisti dall’occhio dell’artista, in un iter cromatico che si completa scoprendo curiosità sui luoghi.

Annalisa Torelli, nata a Vallo della Lucania (SA) il 16 giugno 1986, ha conseguito la maturità scientifica e ha terminato i suoi studi con il massimo dei voti presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, indirizzo Grafica d’Arte. Ha inoltre ottenuto un master in illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e ha partecipato a numerose mostre. Attualmente, insegna Storia dell’Arte nei licei astigiani e Grafica pubblicitaria presso il liceo artistico di Asti Benedetto Alfieri.

Nicolò Maggio, nato il 5 dicembre 1992, è laureato in Scienze Storiche con il massimo dei voti presso l’Università di Messina e attualmente è dottorando in Scienze Umanistiche. È docente di italiano e storia per le scuole secondarie di secondo grado di Asti e si occupa dello studio dei medievalismi, con particolare riferimento all’età romantica in Sicilia, al periodo normanno-svevo e alla Rivoluzione dei Vespri. Ha dedicato saggi scientifici e ricerche all’analisi dell’opera di J.R.R. Tolkien, rielaborando il Medioevo nei principali romanzi come “The Hobbit” e “The Lord of the Rings”.

Intersezioni Digitali: Una mostra a Padova

La mostra “Intersezioni Digitali”, prodotta dall’Associazione Culturale Cartavetrata e curata da Ennio Bianco, si svolgerà dal 14 al 28 ottobre presso gli spazi della Chiesa Storica di San Martino di Lupari, in provincia di Padova. Questo evento riprende il filo rosso che lega le sperimentazioni dell’arte cinetica e programmata con la storia dell’arte digitale, dagli albori della computer art negli anni Sessanta fino ai giorni nostri.

Negli anni Sessanta, un gruppo di ingegneri iniziò a indagare le potenzialità degli elaboratori nel campo visuale, producendo le prime immagini sintetiche fisse e in movimento. Alla base delle loro ricerche vi era l’utilizzo di algoritmi e formule matematiche, con la volontà di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza di fruizione interattiva e dinamica. Il concetto di arte generativa, fondamentale per comprendere le opere della new media art attuale, nasce proprio in quegli anni.

La scelta della location è significativa: a San Martino di Lupari, tra il 1971 e il 1985, si svolse la Biennale d’Arte, ideata dall’artista Edoer Agostini, che ospitò esponenti di gruppi di arte cinetica e programmata provenienti dall’Italia, dall’Europa e dal Sudamerica, tra cui Julio Le Parc, Agostino Bonalumi e Grazia Varisco.

La mostra “Intersezioni Digitali” coinvolge 14 artisti contemporanei, tra cui quattro italiani, e presenta una tipologia varia di opere: dai video al software generativo, fino alla scultura. Tra le opere esposte vi sono le evoluzioni visive di Andy Lomas (Regno Unito), che utilizza algoritmi per riprodurre cellule e meccanismi di crescita organica, e gli “alberi binari” di Letizia Galli (Italia), realizzati in acciaio nichelato. Kevin McGloughlin (Irlanda) esplora la simmetria nello sviluppo naturale e le strutture musicali attraverso software generativi, mentre Alessandro Capozzo (Italia) produce forme geometriche in tempo reale ispirate alla leggenda di Dedalo. L’austriaca Lia rende omaggio all’arte optical, citando visivamente le opere iconiche di Bridget Riley.

La mostra è affiancata da un programma di eventi collaterali che include spettacoli di danza, musica, performance 3D e conferenze sull’arte digitale e sul patrimonio artistico locale.

Alta Percezione: Contaminazioni artistiche nell’era digitale

L’Associazione Culturale Cartavetrata riprende, dopo tre decenni, il fil rouge che ha reso San Martino di Lupari protagonista della scena artistica internazionale grazie alle Biennali d’Arte Programmata e Cinetica, proponendo la mostra “Intersezioni Digitali” dal 14 al 28 ottobre. La mostra mette a fuoco l’evoluzione delle ricerche in chiave digitale, estendendo l’indagine alle sperimentazioni di algoritmi applicati alla biologia, neurobiologia, intelligenza artificiale e fisica delle particelle, condotte da artisti internazionali della New Media Art.

In questi trent’anni, l’enorme trasformazione tecnologico-scientifica ci ha portato nell’Era Digitale. La cultura “elettronica”, anticipata dall’Almanacco Bompiani del 1962 con scritti di Bruno Munari, Umberto Eco e Silvio Ceccato, ha visto artisti, musicisti, film-maker e designer creativi utilizzare programmi che bypassano la scrittura del codice, consentendo di elaborare immagini bidimensionali, produrre video con algoritmi generativi, creare animazioni realistiche e sorprendere con effetti speciali, includendo realtà aumentata e virtuale.

L’universo dell’Arte Digitale, che comprende il lavoro al computer come risorsa fondamentale del processo creativo, permette di mostrare le opere ovunque attraverso strumenti di visione come smartphone, tablet, proiettori e Smart TV 4K. L’immaterialità del codice creativo consente la riproducibilità, trasmissibilità, condivisibilità e inseribilità nel web.

Tra gli artisti partecipanti alla mostra vi sono Andy Lomas (Regno Unito), Boredomresearch, Can Büyükberber (Turchia), Kevin McGloughlin (Irlanda), Letizia Galli (Italia), Lia (Austria), Markos R. Kay (Regno Unito), Matthew Gardiner (Australia), Max Cooper (Regno Unito), Maxime Causeret (Francia), Pier Giorgio De Pinto (Svizzera) e Vincenzo Marsiglia (Italia). Le opere esposte spaziano dalla scultura alla video-arte, dalle installazioni interattive alla realtà aumentata.

L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale

La mostra “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale”, curata da Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni, è stata inaugurata il 26 giugno 2024 negli spazi virtuali di ArTech su Spatial, realizzati da Dario Buratti. Questo evento rappresenta la prima mostra collettiva di artisti italiani sull’Intelligenza Artificiale e si ricollega al saggio di Walter Benjamin “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, pubblicato nel 1936.

L’Intelligenza Artificiale ha visto una rapida ascesa negli ultimi anni, tanto da essere designata parola dell’anno 2023 dal Collins Dictionary. Oggi, sempre più artisti utilizzano questa tecnologia per creare opere d’arte e progetti artistici collaborativi, esplorando nuovi linguaggi estetici. La mostra presenta video, progetti immersivi, artwork digitali e opere fisiche, frutto della creatività di 20 artisti che includono l’uso dell’AI.

Tra i temi trattati vi sono la natura, la botanica, l’ambiente, l’uomo, l’umanità, la comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni e le mitologie, plasmati e trasformati attraverso l’impiego di GAN (Generative Adversarial Networks) e algoritmi AI Generative. Tra gli artisti in mostra vi sono Antonio Barbieri, Domenico Barra, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi, Michele Ronchetti, Chiara Passa, Luca Pozzi, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo e Lino Strangis.

La mostra è accompagnata da un libro-catalogo dedicato al progetto, edito da Jaca Book, con saggi dei curatori e contributi critici e iconografici dedicati agli artisti in mostra. L’esposizione ha anche una versione digitale nel Metaverso su Spatial, grazie alla collaborazione con Dario Buratti, che ha realizzato uno spazio con architetture futuristiche per accogliere le opere in versione virtuale.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’arte digitale e l’intelligenza artificiale stanno ridefinendo i confini della creatività contemporanea, offrendo nuove prospettive e linguaggi estetici. Le mostre descritte in questo articolo rappresentano un viaggio affascinante attraverso le evoluzioni tecnologiche e artistiche degli ultimi decenni, mettendo in luce come l’IA stia trasformando il panorama artistico.

Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale (IA) è un campo dell’informatica che si occupa della creazione di macchine capaci di eseguire compiti che richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica e la percezione visiva.

Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Le Generative Adversarial Networks (GAN) sono una classe di algoritmi di machine learning in cui due reti neurali competono l’una contro l’altra per migliorare le loro prestazioni. Una rete genera dati (il generatore) e l’altra valuta la loro autenticità (il discriminatore), portando a risultati sorprendenti e innovativi nel campo dell’arte generativa.

Queste mostre ci invitano a riflettere su come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata non solo come strumento, ma come vero e proprio collaboratore creativo, aprendo nuove possibilità per l’espressione artistica e la fruizione delle opere d’arte.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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