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- Il Progetto Argo prevede l'installazione di 275 telecamere nei punti critici della città di Torino.
- Il Garante per la protezione dei dati personali ha richiesto al Comune di Torino di fornire, entro 15 giorni, dettagli specifici sui trattamenti dei dati personali effettuati mediante queste telecamere intelligenti.
- Il progetto ha ricevuto un finanziamento di un milione di euro dal Ministero dell'Interno e dalla Regione per l'acquisto dei server necessari all'elaborazione dei dati.
Il 19 luglio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria nei confronti del Comune di Torino riguardo l’implementazione di un nuovo sistema di videosorveglianza basato sull’Intelligenza Artificiale (IA). Questo sistema, che dovrebbe permettere alla polizia municipale di intervenire in tempo reale in situazioni di emergenza o per motivi di sicurezza, ha sollevato preoccupazioni significative circa la privacy dei cittadini. Il Garante ha richiesto al Comune di Torino di fornire, entro 15 giorni, dettagli specifici sui trattamenti dei dati personali effettuati mediante queste telecamere intelligenti.
Dettagli dell’istruttoria
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta formale di informazioni al Comune di Torino, chiedendo chiarimenti sulle funzionalità avanzate delle telecamere, la documentazione tecnica, le finalità e la base giuridica del trattamento dei dati personali. Il Comune dovrà fornire una copia della documentazione tecnica e spiegare come vengono gestiti i dati raccolti dalle telecamere intelligenti.
Il sistema di videosorveglianza in questione, noto come Progetto Argo, prevede l’installazione di 275 telecamere nei punti critici della città. Queste telecamere, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sono state installate due anni fa nei quartieri di Aurora e Barriera di Milano per contrastare lo spaccio di droga, la delinquenza e le baby gang. Il progetto ha già attirato l’attenzione del Garante in passato a causa dell’utilizzo di algoritmi per monitorare le persone individuando sesso, abbigliamento, borse, zaini e capelli.
Risposta del Comune di Torino
In risposta alla richiesta del Garante, l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Porcedda, ha dichiarato che attualmente non è presente alcuna funzione di intelligenza artificiale abbinata all’esistente impianto di videosorveglianza per finalità di sicurezza urbana della città di Torino. Tuttavia, ha aggiunto che, nell’ambito del regolamento della videosorveglianza recentemente approvato, in futuro i sistemi di videosorveglianza sul territorio cittadino potranno essere dotati di sistemi di intelligenza artificiale. L’utilizzo di tali sistemi dovrà tenere conto del Regolamento generale sulla protezione dei dati e delle prescrizioni legate alla privacy in vigore.
Torino è dotata di un board sull’uso etico per le tecnologie emergenti, il cui compito è rendere coerenti le progettualità cittadine con l’uso etico delle nuove tecnologie e il trattamento dei dati dei cittadini. Questo board valuta l’impatto quotidiano delle tecnologie e la loro coerenza con il nuovo regolamento europeo sull’intelligenza artificiale.
Implicazioni per la privacy
L’attivazione di sistemi di videosorveglianza intelligenti solleva preoccupazioni significative per la vita privata di migliaia di cittadini. Il Garante ha sottolineato il potenziale rischio per la privacy derivante dall’uso di tali tecnologie, che potrebbero monitorare dettagli personali come il vestiario e altri attributi identificativi senza il consenso esplicito degli individui coinvolti.
Il progetto Argo, che ha già visto l’installazione di telecamere intelligenti in alcune aree di Torino, ha ricevuto un finanziamento di un milione di euro dal Ministero dell’Interno e dalla Regione per l’acquisto dei server necessari all’elaborazione dei dati. Inoltre, il nuovo regolamento della giunta comunale consente ai privati, come negozi, banche, supermercati e aziende, di allacciarsi alla rete di videosorveglianza comunale, ampliando ulteriormente la portata del monitoraggio.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’istruttoria avviata dal Garante per la protezione dei dati personali nei confronti del Comune di Torino rappresenta un passo cruciale nella valutazione dell’impatto delle tecnologie di videosorveglianza basate sull’intelligenza artificiale sulla privacy dei cittadini. L’uso di IA per la sicurezza urbana offre potenziali benefici in termini di interventi tempestivi in situazioni di emergenza, ma solleva anche questioni etiche e legali significative.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati in tempo reale per identificare situazioni di emergenza e potenziali minacce alla sicurezza, migliorando così la capacità di risposta delle forze dell’ordine.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Gli algoritmi di machine learning utilizzati nelle telecamere intelligenti possono essere addestrati per riconoscere comportamenti sospetti e prevedere eventi criminali, ma richiedono rigorosi controlli etici e legali per garantire il rispetto della privacy e dei diritti umani.
Riflettendo su queste implicazioni, è essenziale che le tecnologie emergenti siano implementate con un equilibrio tra sicurezza e privacy, garantendo che i benefici dell’innovazione non compromettano i diritti fondamentali dei cittadini.