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Truffa Ferrari sventata: il deepfake del Ceo scoperto in extremis

Un dirigente della Ferrari smaschera una sofisticata truffa AI grazie a un dettaglio personale. Ecco come la tecnologia deepfake è stata utilizzata per ingannare.
  • Un dirigente Ferrari riceve messaggi WhatsApp da un numero sconosciuto che finge di essere il Ceo Benedetto Vigna.
  • Il truffatore utilizza un deepfake per clonare la voce e l'immagine del Ceo, rendendo il raggiro quasi perfetto.
  • La truffa viene smascherata grazie a una domanda specifica su un libro consigliato dal vero Ceo: Il decalogo della complessità di Alberto Felice De Toni.
  • La Polizia di Stato di Verona segnala che una truffa simile ha causato una perdita di circa un milione di euro a un'altra azienda.

Nel panorama moderno dell’intelligenza artificiale, la notizia di una truffa sventata alla Ferrari ha suscitato notevole interesse. Pochi giorni fa, un dirigente della casa automobilistica di Maranello è stato contattato da un truffatore che si spacciava per l’amministratore delegato Benedetto Vigna, utilizzando un sofisticato deepfake per riprodurre l’immagine e la voce del Ceo in modo quasi indistinguibile. Questo tipo di tecnologia, spesso utilizzata per pubblicità online truffaldine, ha permesso al malintenzionato di orchestrare una truffa che, se non fosse stata scoperta, avrebbe potuto avere conseguenze gravi.

Il tentativo di truffa è iniziato un martedì, quando il dirigente ha ricevuto una serie di messaggi da un numero sconosciuto su WhatsApp. La foto del profilo mostrava Vigna in abito elegante con il cavallino rampante sullo sfondo, rendendo il tutto molto plausibile. Il discorso per messaggio sembrava sensato: l’operazione era pronta per essere chiusa e tutte le parti legali erano state informate. “Stai pronto e mantieni la massima discrezione”, avvertiva il falso Vigna.

Il dirigente, tuttavia, ha iniziato a sospettare quando ha notato che la voce del presunto Ceo aveva un tono meccanico e metallico. Per accertarsi della fondatezza dei suoi sospetti, ha avuto un colpo di genio: ha chiesto al finto Vigna di parlare di qualcosa che solo loro due sapevano. “Scusa Benedetto, devo essere certo che sia tu. Qual è il libro che mi hai consigliato pochi giorni fa?” ha chiesto il dirigente. Il libro in questione era “Il decalogo della complessità” di Alberto Felice De Toni. Il deepfake non ha saputo rispondere e ha chiuso la telefonata, confermando i sospetti del dirigente.

Il ruolo di Alberto Felice de Toni nella scoperta della truffa

Alberto Felice de Toni, sindaco di Udine e autore del libro “Il decalogo della complessità”, ha giocato un ruolo cruciale nella scoperta della truffa. Commentando l’accaduto, De Toni ha dichiarato: “L’intelligenza umana batte l’intelligenza artificiale 1 a 0”. La truffa è stata sventata grazie al suo libro, che era stato consigliato da Vigna al dirigente pochi giorni prima.

Attraverso sofisticati software di intelligenza artificiale, i truffatori erano riusciti a creare copie digitali realistiche della voce e del volto di Vigna. Utilizzando un account WhatsApp con una foto profilo e un numero diversi, hanno contattato il dirigente parlando di nuovi progetti di acquisizione e chiedendo la massima discrezione. Tuttavia, la voce meccanica ha insospettito il manager, che ha deciso di fare domande specifiche all’IA. Quando il truffatore non ha saputo rispondere alla domanda sul libro consigliato, la truffa è stata smascherata.

De Toni ha confermato che il 12 aprile aveva tenuto un seminario per il board della Ferrari sui contenuti del suo libro. Il dirigente chiamato dal truffatore non era presente a quel seminario, il che ha reso ancora più difficile per l’IA rispondere correttamente alla domanda. Nemmeno l’intelligenza artificiale avrebbe potuto pensare a un’iniziativa di marketing così sofisticata, ha aggiunto De Toni.

Cosa ne pensi?
  • Incredibile salvataggio, la Ferrari è stata davvero tempestiva... 🚀...
  • Ancora una volta, la tecnologia viene utilizzata per scopi fraudolenti... ⚠️...
  • Il ruolo inaspettato di un libro nel sventare la truffa... 📚🤔...

La truffa del Ceo: un fenomeno in crescita

La truffa del Ceo è una variante sofisticata delle truffe che puntano a ottenere soldi o beni contattando un dipendente di un’azienda e facendosi passare per un superiore. Nelle ultime settimane, un dirigente della Ferrari è stato chiamato dal Ceo, Benedetto Vigna, ma la telefonata era stata creata dall’intelligenza artificiale. Il dirigente ha capito che si trattava di una truffa grazie a una sola domanda, un caso da manuale.

Il testo del messaggio ricevuto su WhatsApp recitava: “Ehi, hai sentito della grande acquisizione che stiamo pianificando?”. Dal numero è poi arrivata una telefonata con la voce di Vigna. Tuttavia, la Ferrari non aveva nessuna acquisizione in programma, né c’era alcuna discussione in corso con il dipendente protagonista della storia. Questo tipo di truffa può portare a richieste di bonifici, informazioni riservate o firme su documenti.

La Polizia di Stato di Verona ha riportato un caso simile a maggio, in cui una truffa del genere ha fatto perdere a un’azienda circa un milione di euro. Nel caso della Ferrari, il truffatore impersonava il Ceo e non ha chiesto soldi o informazioni sensibili, ma una firma su un “accordo di non divulgazione” per un affare importante. La voce clonata utilizzava un deepfake per parlare come il Ceo.

Bullet Executive Summary

La truffa sventata alla Ferrari rappresenta un monito per tutte le aziende e i loro dipendenti. L’accesso sempre più facile agli strumenti di intelligenza artificiale rende semplice e veloce organizzare raggiri di questo tipo. La storia ci insegna l’importanza di mantenere un alto livello di vigilanza e di utilizzare l’intelligenza umana per smascherare le frodi tecnologiche.

In conclusione, una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è quella dei deepfake, ovvero la capacità di creare copie digitali realistiche di volti e voci. Una nozione avanzata, invece, riguarda l’uso di reti neurali generative avversarie (GAN), che sono alla base della creazione di deepfake e rappresentano una delle tecnologie più potenti e pericolose nel campo dell’IA.

Riflettendo su questa vicenda, è evidente che, nonostante i progressi tecnologici, l’intelligenza umana rimane un elemento cruciale per la sicurezza e l’integrità delle operazioni aziendali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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