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- Il 21 maggio 2024, il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato il regolamento sull'Intelligenza Artificiale.
- Il DDL S. 1146 promuove l'accessibilità e il benessere psicofisico degli studenti attraverso l'uso dell'IA.
- L'articolo 22 del DDL S. 1146 incentiva lo sviluppo di competenze STEM e include l'IA nei piani didattici personalizzati per studenti ad alto potenziale cognitivo.
Il 21 maggio 2024, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), un passo significativo verso la regolamentazione dell’uso dell’IA in vari settori. In seguito a questa approvazione, il Parlamento italiano ha presentato una legge quadro per normare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel sistema di istruzione italiano. Il testo del DDL S. 1146, in particolare l’Articolo 20, affronta le potenzialità delle nuove tecnologie e il loro impatto sulla salute dei giovani, ponendo un’attenzione particolare all’inclusione e al benessere psicofisico degli studenti.
Inclusione e Benessere Psicofisico
Il DDL S. 1146 prevede la promozione dell’accessibilità ai sistemi di IA per migliorare il benessere psicofisico attraverso l’attività sportiva e l’inclusione delle persone con disabilità. L’uso dell’IA può avere un impatto positivo sulla salute dei giovani, promuovendo sistemi che migliorano le condizioni di vita delle persone con disabilità e facilitando l’accessibilità e l’autonomia.
I sistemi di IA possono aiutare a sviluppare protesi intelligenti, dispositivi di assistenza alla mobilità e tecnologie di comunicazione per persone con disabilità. L’IA è incoraggiata a supportare l’inclusione sociale delle persone con disabilità, favorendo la loro partecipazione attiva nella società e nel mondo del lavoro. Nella scuola, la legge prevede che l’IA sia utilizzata per rendere l’educazione accessibile alle persone con disabilità, adattando materiali didattici e metodologie di insegnamento alle esigenze individuali degli studenti.
Competenze STEM e Orientamento Personalizzato
L’Articolo 22 del DDL S. 1146 include disposizioni per potenziare lo sviluppo di competenze scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), nonché artistiche, nei curricoli scolastici. L’obiettivo è incentivare la scelta di percorsi formativi superiori in queste discipline, attraverso attività di orientamento personalizzato per gli studenti.
Una delle proposte prevede la possibilità di inserire attività e competenze di intelligenza artificiale nei piani didattici personalizzati (PDP) per studenti ad alto potenziale cognitivo nelle scuole secondarie di secondo grado. Questo avverrebbe attraverso esperienze di apprendimento presso istituzioni di formazione superiore, creando un ponte tra la scuola e il mondo accademico e professionale.
Monitoraggio e Valutazione
Un altro aspetto cruciale del DDL riguarda l’uso dell’IA per valutare i livelli di istruzione degli allievi e monitorare i loro comportamenti durante gli esami, al fine di evitare fenomeni di “cheating”. Tuttavia, è importante notare che l’IA non potrà captare emozioni, monitorare l’attenzione degli studenti o il loro grado di soddisfazione. Questo limite è stato posto per evitare un utilizzo invasivo della tecnologia, rispettando la privacy e l’autonomia degli studenti.
Bullet Executive Summary
In sintesi, il DDL S. 1146 rappresenta un passo avanti significativo nel normare l’uso dell’Intelligenza Artificiale nel sistema di istruzione italiano. Le principali aree di intervento includono l’inclusione delle persone con disabilità, il miglioramento del benessere psicofisico degli studenti, lo sviluppo di competenze STEM e l’orientamento personalizzato. L’obiettivo è creare un ambiente educativo più inclusivo e innovativo, che prepari i giovani alle sfide del futuro.
L’intelligenza artificiale può essere vista come un potente strumento per migliorare l’educazione, ma è essenziale utilizzarla in modo etico e responsabile. Ad esempio, l’uso di algoritmi di apprendimento automatico (machine learning) può aiutare a personalizzare l’insegnamento in base alle esigenze individuali degli studenti, migliorando così i risultati educativi. Tuttavia, è altrettanto importante garantire che questi algoritmi siano trasparenti e privi di bias, per evitare discriminazioni e garantire l’equità.
In conclusione, mentre ci avventuriamo in questo nuovo territorio, è fondamentale mantenere un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e i valori umani fondamentali. L’IA ha il potenziale per trasformare l’educazione, ma solo se utilizzata con saggezza e attenzione. Riflettiamo su come possiamo sfruttare al meglio queste tecnologie per creare un futuro più inclusivo e prospero per tutti.