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- Luciano Violante ha discusso l'importanza del diritto alla privacy mentale durante il convegno di Firenze.
- La Cina ha investito 85 milioni di dollari nella ricerca sulla guerra cognitiva, sollevando preoccupazioni per gli usi militari.
- Il cervello umano utilizza solo 15-20 watt di potenza per memorizzare un petabyte di dati, evidenziando la necessità di strategie specifiche per potenziarne la memoria.
Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine ETS, ha recentemente sollevato preoccupazioni significative riguardo l’impatto della neurotecnologia sul nostro futuro durante il convegno “State of Privacy – Focus sull’Intelligenza Artificiale” a Firenze. Violante ha sottolineato come la neurotecnologia possa potenzialmente monitorare, condizionare e modificare il cervello umano, portando alla nascita di un movimento internazionale per la difesa dei neurodiritti.
Questi neurodiritti includono cinque punti di riflessione etico-giuridica e due divieti fondamentali. Il diritto alla privacy mentale è uno di questi punti cruciali, che garantisce che i dati cerebrali siano trattati con riservatezza e soggetti a rigorose regolamentazioni riguardo il loro uso, vendita e trasferimento commerciale. Inoltre, è essenziale tutelare il diritto all’identità personale, limitando le tecnologie che potrebbero compromettere il senso di sé.
Violante ha anche evidenziato la necessità di garantire un accesso equo al potenziamento mentale, promuovendo l’uguaglianza nell’accesso alle neurotecnologie per migliorare le capacità mentali e proteggendo dall’incorporazione di pregiudizi negli algoritmi delle neurotecnologie, per evitare discriminazioni. La protezione dell’autonomia individuale dall’essere manipolata da neurotecnologie esterne è un altro punto cruciale.
Divieti e Investimenti Internazionali
Sul fronte dei divieti, Violante ha proposto di vietare le interferenze prive di consenso che alterano gli stati mentali e condizionano la persona. Le interferenze non autorizzate delle capacità neuronali possono causare danni diretti alle vittime. Un esempio preoccupante è l’investimento della Cina di 85 milioni di dollari per finanziare la ricerca sulla guerra cognitiva, evidenziando come queste tecnologie possano essere utilizzate per scopi militari e di controllo.
Costruire una Civiltà Digitale Consapevole
Violante ha sottolineato l’importanza di costruire una civiltà digitale con piena consapevolezza delle possibilità, dei limiti e dei rischi per la libertà di scelta. Ha criticato l’idea dell’Homo Connexus, presentato come un dato di fatto antropologico svincolato dai doveri di convivenza sociale, e ha ribadito la necessità di discutere e contrastare le banalizzazioni ideologiche. Promuovere un immaginario post-umano che intende azzerare la centralità delle persone nella Storia è inaccettabile per Violante.
Per lui, è fondamentale garantire un comune destino basato sulla centralità della dignità umana e sulla corretta interpretazione del progresso come strumento di sviluppo delle persone, della società e dei popoli. Pensare a una società digitale senza dubbi sulla differenza valoriale tra essere umano e macchina è un errore, e dobbiamo impegnarci a costruire la nostra civiltà digitale con la stessa consapevolezza con cui abbiamo costruito le civiltà del ferro e del bronzo.
Il Ruolo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale
L’analisi dei Big Data ha portato a scoperte significative riguardo il cervello umano, rivelando analogie tra modelli naturali e intelligenza artificiale. I modelli artificiali possono aiutare a spiegare fenomeni naturali e migliorare l’intelligenza artificiale stessa. Il nostro cervello, con i suoi 100 mila miliardi di neuroni, è un contenitore ideale per i Big Data, ma presenta limiti biologici che richiedono strategie ad hoc per potenziarne la memoria.
Il cervello umano utilizza solo 15-20 watt di potenza continua, meno di una lampadina, per memorizzare un petabyte di dati, quasi pari all’intera Internet. Tuttavia, comprendiamo ancora poco dei fenomeni cellulari, genetici, biochimici ed elettro-fisiologici che emergono come percezione, mente, memoria e coscienza. La comprensione del funzionamento del cervello di primati come gli scimpanzé potrebbe aiutare a fare luce sull’evoluzione cerebrale della nostra specie.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’intervento di Luciano Violante al convegno “State of Privacy – Focus sull’Intelligenza Artificiale” ha sollevato questioni cruciali riguardo l’impatto della neurotecnologia e la necessità di difendere i neurodiritti. La protezione della privacy mentale, l’accesso equo alle neurotecnologie e la tutela dell’autonomia individuale sono temi fondamentali in un mondo sempre più influenzato dalle tecnologie emergenti.
La nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema dell’articolo riguarda l’importanza di garantire che le tecnologie avanzate siano utilizzate in modo etico e rispettoso dei diritti umani. Un’ulteriore nozione avanzata di intelligenza artificiale applicabile al tema è l’uso del machine learning per migliorare la comprensione del cervello umano e sviluppare algoritmi che possano risolvere problemi complessi in modo autonomo.
Queste riflessioni ci invitano a considerare attentamente le implicazioni etiche e sociali delle tecnologie emergenti, promuovendo un progresso che rispetti la dignità umana e favorisca lo sviluppo equo e sostenibile della nostra società.
- Sito ufficiale della Fondazione Leonardo, fonte diretta per approfondire la missione e gli obiettivi dell'istituzione
- Sito ufficiale della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine ETS, per approfondire sulle neurotecnologie e i neurodiritti
- Sito ufficiale della Fondazione CR Firenze, partner dell'evento 'State of Privacy' che ha ospitato il convegno sulla neurotecnologia e privacy