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Come la liberazione di Julian Assange cambia il giornalismo investigativo?

Julian Assange è finalmente libero dopo 14 anni in un limbo legale. Scopri come questo evento potrebbe influenzare il futuro della libertà di informazione e del giornalismo investigativo.
  • Julian Assange è stato detenuto per 14 anni tra l'ambasciata dell'Ecuador e il carcere di Belmarsh.
  • WikiLeaks ha pubblicato oltre 700.000 documenti riservati forniti da Chelsea Manning, rivelando crimini di guerra e altre attività illecite.
  • Il patteggiamento ha permesso ad Assange di evitare ulteriori 5 anni di carcere, riconoscendo il periodo già trascorso in prigione come 'time served'.

Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è finalmente libero. La notizia è emersa nella notte europea di lunedì 24 giugno, segnando la fine di uno dei casi legali più intricati e controversi della nostra epoca. Assange è stato visto per la prima volta in libertà dopo un decennio, trascorso prima in detenzione arbitraria nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dal 2012, e poi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, vicino Londra, dal 2019.

Dal 2010, Assange è stato indagato e accusato dagli Stati Uniti per le pubblicazioni di WikiLeaks relative alle guerre in Afghanistan e Iraq, e alla corrispondenza diplomatica delle ambasciate statunitensi, nota come Cablegate. Le pubblicazioni di WikiLeaks, realizzate in collaborazione con maggiori testate giornalistiche come The Guardian e The New York Times, sono considerate tra i maggiori casi mediatici della nostra epoca, avendo rivelato crimini di guerra come l’assassinio di due giornalisti della Reuters a Baghdad e decine di persone nel bombardamento mostrato nel video “Collateral Murder”.

Il lungo cammino verso la libertà

Nel 2024, Julian Assange ha trovato la libertà dopo essere stato indagato e accusato di spionaggio da tre amministrazioni statunitensi (Obama, Trump e Biden). Questo è stato possibile grazie a un patteggiamento in cui Assange si è dichiarato colpevole di uno dei capi di accusa sui 18 imputati dell’Espionage Act. Assange non andrà in carcere per ulteriori cinque anni, poiché il tempo trascorso in carcere nel Regno Unito è stato riconosciuto come “time served”.

Assange si è dichiarato colpevole davanti al tribunale dell’isola di Saipan, un territorio statunitense nell’Oceano Pacifico, il 26 giugno e volerà nella nativa Australia per rimanere insieme alla sua famiglia. La liberazione di Assange è stata una vittoria per il giornalismo, salvando la vita del fondatore di WikiLeaks. Stella Assange, moglie di Julian, ha ricordato come la salute mentale e fisica del marito si fosse deteriorata in carcere, esponendolo a fragilità estrema.

Il ruolo di WikiLeaks e il valore della trasparenza

WikiLeaks ha avuto un ruolo fondamentale nel portare alla luce comportamenti non etici e crimini di guerra. Tra le pubblicazioni più rilevanti, oltre al video “Collateral Murder”, vi sono oltre 700.000 documenti riservati dagli archivi dell’esercito e dell’intelligence statunitense, forniti dalla whistleblower Chelsea Manning. Questi documenti hanno rivelato, tra le altre cose, l’uccisione di civili, l’occultamento di cadaveri e l’esistenza di unità segrete americane incaricate di fermare e uccidere talebani senza processo.

Nel 2010, WikiLeaks ha pubblicato una raccolta di 91.731 documenti militari relativi alla guerra in Afghanistan, coprendo il periodo dal gennaio 2004 al dicembre 2009. Questi documenti hanno rivelato informazioni sull’uccisione di civili da parte delle truppe statunitensi e britanniche, e il sostegno del Pakistan e dell’Iran ai talebani. Le rivelazioni sono arrivate in uno dei momenti peggiori per l’esercito statunitense dall’inizio dell’occupazione, con l’uccisione di 100 soldati americani nel giugno 2010.

Il prezzo della libertà

Il caso Assange ha coinvolto tre democrazie: Stati Uniti, Regno Unito e Svezia, mettendo a dura prova il rispetto dei diritti di un uomo e della libertà di informazione. Nonostante le pressioni della società civile, l’amministrazione Biden ha optato per non far cadere le accuse, scegliendo di disconoscere l’impianto accusatorio ma scongiurando scenari più foschi. Il patteggiamento riconosce come accettabile in Occidente far passare cinque anni in carcere e 14 senza libertà a un giornalista per aver pubblicato informazioni di interesse pubblico.

Secondo Reporters Without Borders, il finale del caso Assange potrebbe avere conseguenze importanti e preoccupanti sul giornalismo. Assange oggi è libero, ma il caso passerà alla storia come una pagina oscura, in modo epocale. Ora che Assange è libero, resta da ricostruire per chiunque spera in una società digitale diversa, un’informazione libera e uno scenario politico meno soffocante.

Principali siti attivi in Giornalismo investigativo nel 2024

International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) – L’ICIJ è una rete globale indipendente di oltre 290 giornalisti investigativi in 105 paesi che collaborano a inchieste approfondite su questioni di interesse internazionale come crimini transnazionali, corruzione e responsabilità del potere. Hanno condotto importanti inchieste come i Panama Papers e i Pandora Papers.

ProPublica – ProPublica è un’organizzazione giornalistica indipendente e senza scopo di lucro che produce inchieste giornalistiche di interesse pubblico. Hanno vinto numerosi premi Pulitzer per il loro lavoro di inchiesta su temi come la corruzione, l’abuso di potere e le disuguaglianze

The Bureau of Investigative Journalism – The Bureau è la più grande redazione giornalistica no-profit del Regno Unito. Attraverso un reporting basato sui fatti e imparziale, espongono torti sistemici, contrastano la disinformazione e innescano cambiamenti

Center for Public Integrity – CPI è un’organizzazione giornalistica no-profit che si concentra su inchieste di interesse pubblico a livello nazionale e internazionale. Hanno vinto numerosi premi per il loro lavoro su temi come la corruzione politica e l’influenza del denaro in politica

The Center for Investigative Reporting – CIR è una delle più antiche organizzazioni di giornalismo investigativo no-profit negli Stati Uniti. Producono inchieste di impatto su temi come l’ambiente, i diritti umani e l’abuso di potere

Global Investigative Journalism Network – GIJN è un’associazione internazionale di organizzazioni no-profit che supportano, promuovono e producono giornalismo investigativo a livello globale. Organizzano conferenze, forniscono formazione, risorse e consulenza

L’utopico legame tra Giornalismo Investigativo e AI

Immaginate un mondo in cui l’intelligenza artificiale è al centro del giornalismo investigativo, dove la tecnologia non solo facilita il lavoro dei giornalisti, ma rivoluziona il modo in cui le verità vengono scoperte e raccontate.

Un giorno, un gruppo di giornalisti affiliati a ICIJ riceve una soffiata anonima riguardo a una vasta rete di corruzione che coinvolge politici, imprenditori e funzionari pubblici di alto livello in diversi paesi. Utilizzando un avanzato sistema di intelligenza artificiale, iniziano a connettere database finanziari, documenti governativi e registri aziendali provenienti da tutto il mondo. In pochi istanti, l’AI identifica transazioni sospette, collegamenti nascosti e schemi di riciclaggio di denaro che sarebbero stati impossibili da scoprire con i metodi tradizionali.

La rete di corruzione inizia a emergere. Un potente politico europeo è collegato a un magnate del petrolio in Medio Oriente attraverso una serie di società di comodo e conti offshore. I dati rivelano come milioni di dollari siano stati trasferiti attraverso conti bancari segreti, finanziando campagne elettorali e progetti privati. Grazie alla connessione di questi database, il puzzle viene finalmente completato, portando alla luce una rete criminale globale. La pubblicazione di queste scoperte scatena un’ondata di indignazione pubblica, portando a indagini ufficiali, arresti e riforme politiche.

Ora facciamo il gioco al contrario: immaginate uno scenario in cui algoritmi potenti, sviluppati inizialmente per scopi legittimi, vengono manipolati da enti senza scrupoli. Un governo autoritario potrebbe utilizzare questi algoritmi per monitorare ogni movimento dei propri cittadini, intrudendo nei loro dati personali senza consenso. Telecamere di sorveglianza dotate di riconoscimento facciale, database di comunicazioni private, cronologie di navigazione web: tutto viene raccolto e analizzato per tracciare un profilo dettagliato di ogni individuo.

Un giornalista che cerca di svelare queste pratiche abusive scopre che il governo ha accesso ai dati sanitari, ai dettagli bancari e persino alle conversazioni private dei cittadini. Questi dati vengono utilizzati per controllare e reprimere il dissenso, monitorando gli oppositori politici e manipolando l’opinione pubblica. La privacy dei cittadini è violata su una scala senza precedenti, e chiunque cerchi di denunciare queste violazioni si trova ad affrontare intimidazioni e persecuzioni.

Questi esempi illustrano il potenziale rivoluzionario dell’intelligenza artificiale nel giornalismo investigativo, ma anche i pericoli che essa comporta se non viene utilizzata con responsabilità, trasparenza e governance pubblica. La tecnologia può essere una potente alleata nella lotta per la verità e la giustizia, ma solo se accompagnata da una vigilanza costante e da un impegno incondizionato per la tutela dei diritti fondamentali.

Come saranno i prossimi anni (secondo noi)

Nel vasto panorama del giornalismo investigativo, la presenza di fondazioni e associazioni come ICIJ, CPI e GIJN ha segnato un’epoca d’oro senza precedenti. Questi baluardi della verità hanno fornito risorse, formazione e reti di supporto che hanno permesso ai giornalisti di tutto il mondo di svelare corruzioni, abusi di potere e ingiustizie con una precisione e una portata mai viste prima. Grazie a loro, storie che altrimenti sarebbero rimaste nell’ombra hanno potuto emergere (Es. Panama Papers), illuminando angoli oscuri della corruzione e restituendo al pubblico la conoscenza che merita.

Tuttavia, nonostante questa crescita straordinaria, il giornalismo investigativo è tuttora in bilico, sorretto principalmente da un modello di business no profit. Questo significa che senza l’attenzione del grande pubblico, senza il consumo critico delle notizie e le continue donazioni, la libertà di informazione resta sempre vulnerabile. Il pericolo è reale: se il sostegno diminuisce, anche la capacità di questi giornalisti di svolgere il loro lavoro vitale ne risentirà.

Il rischio è accentuato dalla tendenza dei popoli occidentali a essere sommersi da un muro di informazioni superficiali e di puro intrattenimento. Gli algoritmi delle piattaforme social come TikTok ne sono un esempio lampante. In Occidente, TikTok è strutturato per alimentare il mito della ricchezza e dello sperpero di risorse, spingendo i giovani a inseguire sogni di fama e fortuna attraverso contenuti frivoli e spesso vacui. Al contrario, in Cina, lo stesso algoritmo è programmato per promuovere esempi virtuosi legati al lavoro, alla disciplina e al sostegno dello stato, orientando i giovani verso un percorso di crescita e responsabilità.

Questa dicotomia mette in luce una problematica fondamentale: mentre le società occidentali rischiano di perdere il contatto con la realtà e con l’importanza di un’informazione libera e approfondita, altre culture stanno utilizzando la stessa tecnologia per rafforzare i loro valori e il loro impegno civico. È quindi imperativo che il pubblico occidentale riconosca il valore del giornalismo investigativo e lo sostenga attivamente, affinché la libertà di informazione non diventi un lusso, ma resti un diritto condiviso.

Bullet Executive Summary

La liberazione di Julian Assange rappresenta una vittoria significativa per la libertà di informazione e il giornalismo investigativo. Tuttavia, il prezzo pagato è stato altissimo, con Assange che ha trascorso 14 anni in un limbo legale. Il caso ha messo in luce l’importanza della trasparenza e del whistleblowing, ma ha anche sollevato preoccupazioni sul futuro del giornalismo.

Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati e identificare pattern nascosti, facilitando il lavoro di giornalisti investigativi nel portare alla luce informazioni cruciali.

Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Gli algoritmi di machine learning possono essere addestrati per rilevare disinformazione e manipolazione dei dati, contribuendo a mantenere l’integrità delle informazioni pubblicate e proteggendo la libertà di stampa.

La liberazione di Julian Assange ci ricorda l’importanza della libertà di informazione e del ruolo cruciale che il giornalismo investigativo svolge nella nostra società. È un momento per riflettere su come possiamo proteggere e promuovere questi valori in un’era digitale sempre più complessa.


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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