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Come l’Europa può dominare l’era dell’intelligenza artificiale

Scopri perché l'Europa deve investire di più nell'IA e come un Patto Sociale può garantire una distribuzione equa dei benefici tecnologici.
  • Nel 2023, solo 4 Paesi europei hanno investito in IA, con un totale inferiore a 4 miliardi di dollari.
  • Gli investimenti americani in IA nel 2023 ammontavano a 70 miliardi di dollari, superando di gran lunga gli investimenti europei.
  • Barry Smith sottolinea che l'IA non può governare gli esseri umani, ma può essere sfruttata da individui senza scrupoli per aumentare il loro potere.

Il 24 marzo del 2000, i Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, riuniti a Lisbona, lanciarono la “Strategia di Lisbona” con l’obiettivo di trasformare l’Unione nell’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo. Tuttavia, questo sogno naufragò cinque anni dopo in un “sostanziale fallimento”. Oggi, l’UE non può permettersi di ripetere un simile errore, soprattutto di fronte alle sfide internazionali e ai venti di guerra che soffiano sulle sue frontiere. La riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea garantisce una linea di continuità, ma la vera sfida sarà come l’Europa affronterà il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA).

L’IA è destinata a produrre risultati positivi, ma i rischi sottesi all’uso maldestro di qualsiasi tecnica produttiva non possono essere ignorati. La Commissione europea ha teorizzato che l’IA avrà un impatto paragonabile all’invenzione del motore a vapore o alla diffusione dell’energia elettrica. Tuttavia, gli investimenti realizzati in questo campo sono stati modesti. Nel 2023, solo quattro Paesi (Germania, Francia, Spagna e Svezia) comparivano nelle statistiche internazionali con un volume complessivo di investimenti pari a meno di 4 miliardi di dollari, inferiore a quello della Gran Bretagna e molto meno di un ventesimo degli investimenti americani, che ammontavano a 70 miliardi di dollari.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel futuro dell’Europa

L’IA prefigura un vero “salto di paradigma” e l’inizio di un nuovo ciclo che cambierà radicalmente il mondo. La produzione di “macchine intelligenti” in grado di svolgere compiti autonomamente, basandosi su database di vaste proporzioni e grazie alla capacità di calcolo dei nuovi super computer quantistici, garantirà grandi opportunità. Tuttavia, l’Europa è partita con il piede sbagliato. La Commissione europea ha teorizzato l’IA come una rivoluzione paragonabile all’invenzione del motore a vapore, ma gli investimenti sono stati modesti.

La crescente sostituzione delle “macchine intelligenti” alle vecchie strutture di produzione determinerà una riduzione delle vecchie “alienazioni” retaggio del ‘900. I lavori più ripetitivi e faticosi saranno sostituiti dal ronzio delle macchine, senza bisogno di un controllo ossessivo della fabbrica moderna. Questo passaggio non sarà meccanico e richiederà un intenso lavoro pedagogico per far conoscere le caratteristiche del nuovo mondo quando la transizione sarà compiuta.

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La visione di Barry Smith sull’Intelligenza Artificiale

Nel suo ultimo libro, il filosofo americano Barry Smith spiega le infondate paure riguardo al governo degli algoritmi sull’umanità. Smith, docente all’Università di Buffalo, sostiene che la complessità del sistema neurologico umano è impossibile da replicare. Nel libro “Why machines will never rule the world”, scritto con Jobst Landgrebe, Smith afferma che l’intelligenza artificiale generale è una chimera. Gli algoritmi, per quanto complessi, sono solo strumenti matematici che non possono governare gli esseri umani.

Smith ritiene che la paura dell’IA sia mal riposta. Ogni software di IA è un algoritmo matematico che converte vettori binari in altri vettori binari. L’idea che gli algoritmi possano governare gli esseri umani non ha senso. Tuttavia, la tecnologia può essere sfruttata da individui senza scrupoli per aumentare il loro potere. Smith sottolinea che è più preoccupato delle persone malintenzionate che degli strumenti a loro disposizione.

Un Patto Sociale Verde e Digitale per la Sovranità Tecnologica

La pandemia di Covid-19 ha rappresentato uno shock economico senza precedenti, peggiorando le disuguaglianze e creando precarietà diffusa. Questo ha reso urgente un’azione politica radicale che guardi al futuro. La crisi ha creato l’opportunità di articolare una nuova direzione per la società. La digitalizzazione forzata di molti aspetti della vita quotidiana ha evidenziato l’importanza della connettività e delle infrastrutture di rete. L’accesso alla connettività è diventato un diritto fondamentale per tutti i cittadini.

La trasformazione digitale della società deve essere resa strutturale, adattando le istituzioni e le strutture organizzative. È necessario comprendere l’impatto della digitalizzazione e guidarla in modo da perseguire la sostenibilità sociale e ambientale. La sovranità tecnologica è fondamentale per la competitività globale e la produttività nella rivoluzione industriale digitale. La guerra per la supremazia digitale, soprattutto tra USA e Cina, sta determinando un nuovo scenario per le regole sulla concorrenza e i monopoli.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la necessità di un Patto Sociale per affrontare le sfide dell’Intelligenza Artificiale è evidente. L’Europa deve investire maggiormente in IA e garantire una distribuzione equa e inclusiva dei guadagni di produttività. La visione di Barry Smith ci ricorda che l’IA non può governare gli esseri umani, ma la tecnologia può essere sfruttata per aumentare il potere di individui senza scrupoli. La pandemia ha reso urgente un’azione politica radicale che guardi al futuro, con un focus sulla sovranità tecnologica e la sostenibilità sociale e ambientale.

Nozione base di intelligenza artificiale: L’IA ristretta, focalizzata su task specifici come il riconoscimento delle immagini o la traduzione di testi, è estremamente utile e ha permesso progressi impressionanti.

Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’IA stocastica, basata su algoritmi di matematica statistica, abilita poteri straordinari e rappresenta una delle frontiere più avanzate della tecnologia moderna.

La riflessione personale che emerge è la necessità di un equilibrio tra progresso tecnologico e sostenibilità sociale. Solo attraverso un approccio inclusivo e strategico possiamo garantire che i benefici dell’IA siano equamente distribuiti e che la tecnologia sia al servizio della società, non il contrario.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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