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- 2 luglio 2024: Lancio dei 'Principi Globali per l’Integrità dell’Informazione' da parte delle Nazioni Unite.
- Il Segretario Generale ONU António Guterres ha evidenziato i danni causati da odio e menzogne online che compromettono le elezioni e demonizzano le minoranze.
- Il documento include raccomandazioni per Stati, aziende tecnologiche, AI e media per promuovere un'informazione etica e responsabile.
- L'AI Advisory Body dell'ONU ha pubblicato raccomandazioni per una gestione equa e responsabile dell'intelligenza artificiale, con un rapporto finale previsto per settembre 2024.
Il 2 luglio 2024, le Nazioni Unite hanno lanciato i “Principi Globali per l’Integrità dell’Informazione”, un documento che mira a promuovere buone pratiche nell’informazione pubblica e a combattere il discorso d’odio, la misinformazione e la disinformazione. Questo documento, elaborato in collaborazione con l’UNESCO e l’Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ecosistema informativo più etico e responsabile.
Il Contesto e la Necessità dei Principi
Durante una conferenza stampa, il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha sottolineato come la diffusione dell’odio e delle menzogne online stia causando gravi danni a livello globale. La misinformazione e la disinformazione alimentano pregiudizi, violenze e divisioni, compromettendo l’integrità delle elezioni e demonizzando le minoranze. Guterres ha dichiarato che i Principi Globali per l’Integrità dell’Informazione sono un punto di partenza per affrontare questi problemi, basandosi su una visione di un ecosistema informativo più umano.
I cinque principi delineati sono:
1. Fiducia e resilienza della società.
2. Media indipendenti, liberi e pluralistici.
3. Incentivi salutari e trasparenza nella ricerca.
4. Empowerment pubblico.
5. Indipendenza, libertà e pluralismo dei media.
Questi principi mirano a creare un ambiente informativo che difenda i diritti umani e promuova uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
Le Raccomandazioni e le Azioni Proposte
Il documento delle Nazioni Unite indirizza raccomandazioni specifiche a vari attori, tra cui Stati, aziende tecnologiche, attori dell’intelligenza artificiale, aziende di pubblicità, media specializzati, ricercatori e società civile. Tra le raccomandazioni principali vi sono:
– La tutela della sicurezza e della privacy degli utenti.
– La protezione dei minori nella progettazione delle applicazioni informatiche e delle pagine internet.
– L’implementazione di robuste procedure sui contenuti pubblicitari ammissibili.
– L’etichettatura dei contenuti generati con l’intelligenza artificiale.
– L’adozione di politiche efficaci per l’uso etico dell’IA.
Ulteriori raccomandazioni sono indirizzate alle reti e agli organismi di verifica dei fatti (fact-checking), invitandoli a dichiarare le proprie fonti di finanziamento, soprattutto in occasione delle elezioni.
Il Ruolo dell’Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale gioca un ruolo cruciale nella proliferazione della disinformazione. Gli algoritmi opachi delle piattaforme digitali spingono le persone in bolle informative che rafforzano pregiudizi, razzismo, misoginia e discriminazione. Le donne, i rifugiati, i migranti e le minoranze sono spesso gli obiettivi principali. Guterres ha sottolineato che gli algoritmi non sono progettati per proteggere gli interessi degli utenti, ma per tracciare il loro comportamento e raccogliere dati personali.
Il nuovo comitato di esperti sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite ha pubblicato le prime raccomandazioni per una gestione condivisa, equa e responsabile delle nuove tecnologie. Il rapporto intermedio, arrivato due mesi dopo l’insediamento ufficiale dell’AI Advisory Body, può essere commentato fino al 31 marzo 2024. Il rapporto finale sarà presentato a settembre 2024, durante il Vertice del Futuro.
Le Sfide e le Opportunità
Il lavoro del comitato di esperti dell’ONU è iniziato quest’anno e si concluderà alla fine del 2024. La missione affidata all’AI Advisory Board è quella di “Governare l’intelligenza artificiale per l’Umanità”. La bozza del documento non propone soluzioni specifiche, ma definisce i problemi e indica le metodologie per risolverli. Le intenzioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, sono chiare: proporre soluzioni concrete in un rapporto finale entro la fine del 2024.
I cinque principi cardine delineati dal comitato sono:
1. Inclusione, per garantire un accesso equo alle potenzialità dell’AI.
2. Tutela dell’interesse pubblico, per rendere responsabili le aziende dell’AI e gli utenti.
3. Protezione dei dati personali.
4. Partecipazione universale di tutti i paesi e le parti interessate nelle attività di regolamentazione.
5. Controllo dell’AI ancorato alla Carta delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e agli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Bullet Executive Summary
In conclusione, i “Principi Globali per l’Integrità dell’Informazione” delle Nazioni Unite rappresentano un passo fondamentale verso la creazione di un ecosistema informativo più etico e responsabile. La collaborazione tra Stati, aziende tecnologiche, media e società civile è essenziale per affrontare le sfide poste dalla disinformazione e dall’uso improprio dell’intelligenza artificiale. La tutela della sicurezza e della privacy degli utenti, la protezione dei minori e l’adozione di politiche etiche sono solo alcune delle raccomandazioni chiave.
Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di algoritmi di apprendimento automatico, che sono alla base delle piattaforme digitali e possono influenzare significativamente la diffusione delle informazioni. Una nozione avanzata è quella degli algoritmi di apprendimento profondo, che utilizzano reti neurali complesse per analizzare grandi quantità di dati e possono essere utilizzati per identificare e combattere la disinformazione in modo più efficace.
Riflettendo su questi principi e raccomandazioni, è chiaro che la strada verso un’informazione integrata e responsabile è lunga e complessa. Tuttavia, con l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, è possibile costruire un futuro in cui l’informazione sia un bene comune, accessibile e affidabile per tutti.