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- Prabowo Subianto ha utilizzato un avatar digitale per avvicinarsi ai giovani elettori in Indonesia.
- Nel Regno Unito, Steve Endacott ha introdotto AI Steve per raccogliere feedback elettorali 24 ore su 24.
- Il Parlamento europeo ha approvato l'AI Act il 14 giugno 2023, che entrerà in vigore tra il 2024 e il 2025.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nella politica è diventata una realtà sempre più tangibile e influente. In Asia, l’uso di strumenti di IA durante le campagne elettorali ha dimostrato un potenziale significativo. Prabowo Subianto, candidato alla presidenza dell’Indonesia, ha utilizzato un avatar digitale in stile cartone animato per ammorbidire la sua immagine tra i giovani elettori. Questo approccio innovativo ha evidenziato il potere dell’IA nel contesto elettorale, dimostrando come possa essere utilizzata per tradurre discorsi in tempo reale e in diverse lingue, come avvenuto in India con il partito Bharatiya Janata.
Nel Regno Unito, l’uomo d’affari Steve Endacott ha introdotto “AI Steve”, un alter ego digitale che riceve feedback dagli elettori 24 ore su 24 per elaborare politiche basate su tali input. Tuttavia, non tutti gli usi dell’IA in politica sono benigni. Negli Stati Uniti, prima delle primarie statali, alcuni elettori democratici hanno ricevuto chiamate automatizzate con una riproduzione AI della voce del presidente Joe Biden, invitandoli a non votare. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla legalità e l’etica di tali pratiche.
Il Ruolo dell’Unione Europea nella Regolamentazione dell’IA
L’Unione Europea ha fatto passi significativi verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale con l’approvazione dell’Artificial Intelligence Act (AI Act). Il Parlamento europeo ha votato a favore di questa regolamentazione storica il 14 giugno 2023, con l’obiettivo di garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico, sicuro e trasparente. Questo regolamento, che dovrebbe entrare in vigore tra il 2024 e il 2025, stabilisce un quadro giuridico uniforme per lo sviluppo, la commercializzazione e l’uso dei sistemi di IA, in conformità con i valori e i diritti dell’UE.
L’AI Act classifica le applicazioni dell’IA in quattro livelli di rischio: inaccettabile, elevato, limitato e minimo o nullo. I sistemi di IA considerati a rischio inaccettabile, come la manipolazione comportamentale e la classificazione sociale, sono vietati. I sistemi ad alto rischio, che includono tecnologie utilizzate in infrastrutture critiche, educazione, occupazione e applicazione della legge, devono conformarsi a rigorosi standard di sicurezza e trasparenza.
L’Ufficio per l’IA della Commissione Europea
Per garantire l’attuazione efficace dell’AI Act, la Commissione Europea ha istituito l’Ufficio per l’IA, che entrerà a far parte dell’organigramma della Commissione da metà giugno. Questo ufficio, guidato dalla dirigente italiana Lucilla Sioli, coordinerà l’applicazione del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale e governerà le politiche comunitarie di investimento e sostegno al settore.
L’AI Office sarà organizzato in cinque unità, ciascuna con compiti specifici. L’unità “Eccellenza nell’AI e nella robotica” sosterrà lo sviluppo e la ricerca nel settore, mentre l’unità “Regolazione e conformità dell’AI” si assicurerà che le regole siano applicate correttamente. Altre unità si concentreranno sulla sicurezza dell’IA, sull’innovazione e sul coordinamento politico, e sull’uso dell’IA per il bene sociale.
La Sfida Globale della Regolamentazione dell’IA
La regolamentazione dell’intelligenza artificiale non è solo una questione europea. A livello globale, l’UNESCO ha adottato una “Raccomandazione sull’Etica dell’Intelligenza Artificiale”, mentre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto dibattiti sull’impatto dell’IA sulla pace e la sicurezza globale. Paesi come gli Stati Uniti stanno iniziando a considerare normative simili, con l’obiettivo di garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico e responsabile.
L’AI Act dell’UE rappresenta un passo avanti significativo nella regolamentazione dell’IA, stabilendo standard globali che altri governi potrebbero seguire. La legge mira a promuovere un’adozione dell’IA antropocentrica e affidabile, garantendo la protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto.
Bullet Executive Summary
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella politica e la sua regolamentazione rappresentano sfide e opportunità significative. L’uso dell’IA nelle campagne elettorali in Asia e l’introduzione dell’AI Act in Europa dimostrano come la tecnologia possa influenzare profondamente la società e la governance. L’AI Act stabilisce un quadro giuridico per garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico, sicuro e trasparente, promuovendo l’innovazione e proteggendo i diritti fondamentali.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’IA si riferisce a sistemi progettati per funzionare con autonomia, utilizzando dati di input per fare previsioni, raccomandazioni o prendere decisioni in ambienti reali o virtuali.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: I “gemelli digitali” sono rappresentazioni digitali di individui formate sulle loro preferenze politiche, utilizzate per fornire feedback sulle politiche proposte e aiutare gli elettori a scegliere candidati che rispecchiano le loro convinzioni politiche senza essere influenzati dalla disinformazione.
L’adozione di normative come l’AI Act è fondamentale per garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo che rispetti i diritti umani e promuova il bene comune. La cooperazione internazionale e la supervisione rigorosa sono essenziali per affrontare le sfide globali legate all’IA e per garantire che la tecnologia sia utilizzata in modo etico e responsabile.
- Il sito della Commissione Europea che raccoglie le informazioni sulla regolamentazione dell'Intelligenza Artificiali e sull'AI Act
- Sito ufficiale dell'Unione Europea per approfondire sulla Strategia Digitale e sull'Artificial Intelligence Act
- Sito ufficiale dell'Unione Europea con informazioni sulla Direttrice Lucilla Sioli, a capo dell'Ufficio per l'IA