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- Il 2024 segna l'anno in cui l'AI Act diventerà legge ufficiale, introducendo una regolamentazione pionieristica dell'IA in Europa.
- Il divieto di utilizzo dell'IA per il controllo biometrico di massa stabilisce un limite chiaro per proteggere la privacy e la libertà dei cittadini.
- Gianluigi Greco evidenzia l'importanza della correlazione tra cybersicurezza e intelligenza artificiale per la sicurezza nazionale e internazionale.
L’approvazione definitiva dell’AI Act da parte del Parlamento europeo rappresenta un momento storico e pionieristico nel contesto globale dell’intelligenza artificiale (IA). Questo atto normativo, che prevede di diventare legge ufficiale entro la metà del 2024, introduce per la prima volta una regolamentazione sistematica e complessa dell’IA, basata sulla sicurezza dei consumatori e sulla valutazione dei rischi che determinate applicazioni possono comportare per i diritti dei cittadini. Il fulcro di questa normativa è la protezione della dignità umana, un principio che si radica profondamente nella cultura e nell’etica europea, e che mira a preservare la libertà individuale e sociale di fronte agli avanzamenti tecnologici.
Le Implicazioni dell’AI Act per la Sicurezza e la Privacy
L’AI Act stabilisce dei limiti chiari e stringenti su alcune applicazioni dell’intelligenza artificiale, come il controllo biometrico di massa, il social scoring, e il riconoscimento facciale a distanza da parte delle forze dell’ordine. Queste misure sono state adottate per prevenire abusi che potrebbero minacciare la libertà individuale e la privacy dei cittadini. Il divieto di utilizzare l’IA per il controllo biometrico di massa, ad esempio, scongiura la possibilità che gli Stati possano monitorare indiscriminatamente la posizione e le attività dei propri cittadini. Allo stesso modo, il rifiuto del social scoring evita che ogni azione di un individuo possa essere valutata e punteggiata dallo Stato, una prospettiva che avrebbe profonde implicazioni sulla libertà personale.
Il Ruolo dell’Italia e la Correlazione con la Cybersicurezza
Parallelamente all’adozione dell’AI Act a livello europeo, l’Italia ha intrapreso una “via italiana all’IA”, con l’obiettivo di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale orientati al benessere delle persone e alla competitività delle imprese. Gianluigi Greco, responsabile del comitato di coordinamento per l’aggiornamento delle strategie sull’utilizzo dell’IA in Italia, sottolinea l’importanza di una stretta correlazione tra cybersicurezza e intelligenza artificiale. L’IA, infatti, gioca un ruolo cruciale sia nel mondo dell’hackeraggio sia nelle strategie di difesa, rendendo la competenza nell’utilizzo di queste tecnologie un fattore chiave per la sicurezza nazionale e internazionale.
Bullet Executive Summary
L’AI Act segna un punto di svolta nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, ponendo l’Europa all’avanguardia nella definizione di un quadro etico e legale per l’uso di queste tecnologie. La normativa riflette una profonda considerazione per la dignità umana e la libertà individuale, stabilendo limiti chiari all’utilizzo dell’IA in ambiti che potrebbero compromettere questi valori fondamentali. L’Italia, seguendo questa direzione, cerca di posizionarsi come un leader nello sviluppo di un’intelligenza artificiale che sia al servizio del benessere delle persone e della competitività delle imprese.
Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza dell’etica nell’IA: la necessità di sviluppare e utilizzare tecnologie intelligenti in modo responsabile, con un occhio attento alle implicazioni sociali, etiche e legali. Un concetto avanzato è l’apprendimento federato (federated learning), che potrebbe permettere di migliorare la privacy e la sicurezza dei dati nell’IA, consentendo ai modelli di apprendere da dati distribuiti senza doverli centralizzare. Questo approccio potrebbe essere particolarmente rilevante nel contesto delle restrizioni imposte dall’AI Act, stimolando una riflessione sulla gestione etica e sicura dei dati nell’era dell’intelligenza artificiale.
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