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L’intelligenza artificiale è il grande filtro che ci impedisce di diventare una civiltà spaziale?

Secondo l'astrofisico Michael Garrett, l'intelligenza artificiale potrebbe essere l'ostacolo che blocca l'evoluzione delle civiltà verso entità interstellari.
  • L'astrofisico Michael Garrett propone che l'IA potrebbe essere il grande filtro, impedendo alle civiltà di evolversi in entità interplanetarie.
  • Il ritmo dei progressi dell'IA potrebbe superare la capacità umana di controllarla, mettendo a rischio la sopravvivenza delle civiltà biologicali prima di diventare multiplanetarie.
  • Garrett stima che la longevità tipica di una civiltà tecnologica potrebbe essere inferiore a 100 anni, suggerendo l'esistenza di poche civiltà intelligenti nella nostra galassia.

Il 15 maggio 2024, l’astrofisico Michael Garrett ha pubblicato un articolo su Acta Astronautica che ha suscitato un acceso dibattito nel campo della scienza e della tecnologia. Garrett propone una teoria intrigante: l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere il “grande filtro” che impedisce alle civiltà di evolversi in entità spaziali. Questa ipotesi si inserisce nel contesto del paradosso di Fermi, che si interroga sul motivo per cui, nonostante l’alta probabilità di esistenza di altre civiltà nell’universo, non siamo ancora entrati in contatto con esse.

Il Paradosso di Fermi e l’Intelligenza Artificiale

Il paradosso di Fermi, formulato dal fisico Enrico Fermi negli anni ’50, si chiede: “Se l’universo è così vasto e pieno di pianeti abitabili, dove sono tutti?”. Garrett suggerisce che l’intelligenza artificiale potrebbe essere il “grande filtro” che impedisce alle civiltà di evolversi in entità spaziali. Secondo Garrett, lo sviluppo dell’IA potrebbe rappresentare un collo di bottiglia nello sviluppo delle civiltà, rendendo difficile la loro sopravvivenza a lungo termine.

Garrett osserva che il ritmo attuale dei progressi dell’IA, in particolare gli sforzi verso la creazione di una superintelligenza artificiale (ASI), potrebbe superare la capacità umana di controllarla. Questo scenario potrebbe portare alla caduta delle civiltà biologiche prima che possano diventare multiplanetarie. Garrett richiama l’attenzione sul tema del controllo delle armi, come quelle nucleari, da parte dell’IA, sottolineando che se le nazioni affidassero il potere a sistemi di intelligenza artificiale autonomi, le capacità militari potrebbero essere utilizzate per distruggere senza precedenti.

La Teoria del Grande Filtro

La teoria del Grande Filtro suggerisce che ci sono ostacoli insormontabili nella linea temporale evolutiva delle civiltà che impediscono loro di svilupparsi in entità spaziali. Garrett ipotizza che lo sviluppo dell’IA potrebbe essere uno di questi ostacoli. L’emergere dell’ASI potrebbe intersecarsi con una fase critica nello sviluppo delle civiltà: la transizione da specie monoplanetaria a specie multiplanetaria.

Garrett stima che la longevità tipica di una civiltà tecnologica potrebbe essere inferiore a 100 anni, un periodo allarmante se confrontato con la scala temporale cosmica di miliardi di anni. Collegando questa stima a versioni ottimistiche dell’equazione di Drake, Garrett suggerisce che potrebbero esistere solo una manciata di civiltà intelligenti nella nostra galassia, le cui attività tecnologiche modeste le rendono difficili da individuare.

La Fiducia nell’Intelligenza Artificiale

Il concetto di fiducia nell’intelligenza artificiale è complesso e multifacetato. Secondo Rino Falcone e Cristiano Castelfranchi, la fiducia è un concetto soggettivo che combina aspetti razionali ed emotivi. La fiducia nei confronti della tecnologia non è uno stato mentale singolo e unitario, ma può manifestarsi in modo frammentario e volatile. La fiducia implica una valutazione che incorpora aspetti motivazionali e può essere utilizzata per sfruttare l’ignoranza o come segnale.

La fiducia nei confronti dell’IA è influenzata da vari fattori, tra cui la conoscenza dello sviluppatore, gli obiettivi personali, la valutazione del rischio e la conoscenza di sé. Ad esempio, la fiducia in un videogioco gratuito che richiede l’accesso a dati sensibili dipende dalla percezione dello sviluppatore e dall’importanza dei dati memorizzati sul dispositivo.

Gli Alieni come Intelligenze Artificiali

Seth Shostak, astronomo del SETI Institute, ha proposto un’ipotesi alternativa: gli alieni potrebbero essere intelligenze artificiali avanzate. Shostak osserva che la stella più vicina a noi, Proxima Centauri, dista circa 38mila miliardi di chilometri, e la nostra nave spaziale più veloce impiegherebbe 75.000 anni a coprire tale distanza. Anche se ipotetici vicini alieni avessero tecnologie avanzate per coprire tale distanza in 10 anni, il viaggio richiederebbe un’energia enorme.

Secondo Shostak, è più probabile che eventuali visitatori alieni siano macchine particolarmente evolute, capaci di viaggiare per migliaia di anni e rappresentare il popolo che le ha costruite. Questa ipotesi solleva ulteriori domande sulle intenzioni di queste macchine avanzate: verrebbero in pace o con velleità di conquista?

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’ipotesi di Michael Garrett che l’intelligenza artificiale possa essere il “grande filtro” che impedisce alle civiltà di evolversi in entità spaziali offre una prospettiva intrigante sul paradosso di Fermi. La fiducia nell’IA è un concetto complesso che richiede una valutazione attenta dei rischi e delle opportunità. Inoltre, l’idea che eventuali visitatori alieni possano essere intelligenze artificiali avanzate aggiunge un ulteriore livello di complessità alla nostra comprensione dell’universo.

Nozione base di intelligenza artificiale: L’intelligenza artificiale si riferisce a sistemi informatici in grado di svolgere compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica e la presa di decisioni.

Nozione avanzata di intelligenza artificiale: La superintelligenza artificiale (ASI) è una forma di intelligenza artificiale che supera di gran lunga le capacità cognitive umane, potenzialmente in grado di auto-migliorarsi e di risolvere problemi complessi in modo autonomo.

L’umanità si trova a un punto cruciale della sua traiettoria tecnologica. Le nostre azioni potrebbero determinare se diventeremo una civiltà interstellare duratura o se soccomberemo alle sfide delle nostre creazioni. La riflessione personale su questi temi è fondamentale per guidare lo sviluppo dell’IA in modo responsabile e sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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