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- Pietro Labriola di TIM ha annunciato la vendita di Netco a KKR per ridurre l'indebitamento.
- Claudia Parzani ha evidenziato la necessità di semplificare le regole per attrarre investimenti in Italia.
- Un'indagine Fim Cisl ha mostrato che 66% dei lavoratori conosce i progetti di digitalizzazione, ma il 40% teme impatti negativi sull'occupazione.
- Compensi per i freelance italiani che addestrano IA variano tra 7 e 15 euro l'ora.
L’evento milanese per i 50 anni del Giornale ha visto la partecipazione di figure di spicco come Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri, Marco Hannappel, Amministratore Delegato di Philip Morris Italia, Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, e Claudia Parzani, Presidente di Borsa Italiana. Moderata dal vicedirettore Nicola Porro, la tavola rotonda ha esplorato le evoluzioni in corso nel panorama imprenditoriale italiano, con un focus particolare sull’intelligenza artificiale (IA) e la trasformazione digitale.
Pietro Labriola ha annunciato che TIM ha fissato il closing per la vendita di Netco a KKR, un passo significativo per ridurre l’indebitamento e eliminare vincoli burocratici. Claudia Parzani ha sottolineato l’importanza di una maggiore semplificazione delle regole e dei processi per attrarre investimenti in Italia, mentre Marco Hannappel ha illustrato l’imponente investimento di Philip Morris a Crespellano, Bologna, con una fabbrica che esporta in 40 Paesi e rappresenta un pilastro per l’agricoltura e la ricerca italiana.
IA e competenze dei lavoratori
Una recente indagine nazionale condotta da Fim Cisl ha rivelato che quasi metà dei lavoratori intervistati vede favorevolmente la digitalizzazione, anche se 4 su 10 temono un impatto negativo sull’occupazione. Il 66% del campione ha dichiarato di avere una conoscenza piena dei progetti di digitalizzazione, mentre il 48% è favorevole alla conversione delle fasi del processo lavorativo da manuali a assistite da computer.
Durante un incontro organizzato da Fim Cisl Bergamo, Luca Nieri, segretario generale di Fim Cisl Bergamo, ha evidenziato la necessità di investire nelle risorse umane e nella formazione continua per affrontare le sfide future. Gianluigi Viscardi, presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, ha sottolineato l’importanza di fabbriche moderne, veloci e flessibili, mentre Luciano Pero, docente del Politecnico di Milano, ha parlato dell’impatto umano della IA e della necessità di supportare i lavoratori con sistemi evoluti.
Il proletariato dell’intelligenza artificiale
L’arrivo di annunci di lavoro per “addestratori” di sistemi IA in Italia segna un cambiamento significativo. Questi lavori, che in passato erano rivolti solo a Paesi in via di sviluppo, ora coinvolgono anche il mercato italiano. Le aziende cercano freelance per compiti come mettere didascalie a immagini, identificare veicoli e correggere contenuti errati prodotti dall’IA.
Aziende come Google e OpenAI si rivolgono a terze parti che impiegano freelance in Paesi come Kenya, Filippine e Venezuela. Un’indagine di Time e una dell’Institut Mines-Télécom di Parigi ha accusato queste aziende di sfruttamento dei lavoratori, con paghe bassissime e condizioni di lavoro stressanti. Ora, questo meccanismo è arrivato anche in Italia, con compensi che variano dai 7 ai 15 euro l’ora.
IA e industria: una sfida etica e tecnologica
L’industria manifatturiera è al centro di un dibattito etico e tecnologico. Stefano Biancu, docente alla LUMSA di Roma, ha sottolineato l’importanza di non delegare ogni scelta alle macchine, mentre Ferdinando Uliano, segretario generale di Fim Cisl nazionale, ha parlato delle incognite e dei rischi dell’IA, evidenziando la necessità di evitare discriminazioni nella selezione del personale.
Il mercato del lavoro è scosso da tensioni e cambiamenti, con nuove professioni che emergono e competenze richieste che cambiano. Le imprese devono affrontare difficoltà nel reperimento di risorse umane adeguate, e l’automazione e il capitale umano devono essere al centro della fabbrica moderna.
Bullet Executive Summary
L’intelligenza artificiale sta trasformando il panorama imprenditoriale e lavorativo italiano, portando con sé opportunità e sfide. Da un lato, l’IA offre la possibilità di migliorare l’efficienza e la produttività, come dimostrato dagli investimenti di Philip Morris e dalle innovazioni di Fincantieri. Dall’altro, solleva preoccupazioni etiche e occupazionali, come evidenziato dall’indagine di Fim Cisl e dalle condizioni di lavoro dei “proletari dell’IA”.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’IA si basa su algoritmi che apprendono dai dati per migliorare le loro prestazioni nel tempo. Questo processo di apprendimento automatico richiede l’intervento umano per correggere errori e affinare i modelli.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: Le reti neurali profonde, una sottocategoria dell’apprendimento automatico, sono in grado di riconoscere pattern complessi nei dati e sono alla base di molte delle recenti innovazioni in IA, come il riconoscimento delle immagini e la generazione di linguaggio naturale.
In conclusione, l’IA rappresenta una frontiera affascinante e complessa, che richiede un equilibrio tra innovazione tecnologica e considerazioni etiche. La sfida per le imprese e i lavoratori è di abbracciare questa trasformazione con consapevolezza e responsabilità, investendo nelle competenze umane e nella formazione continua.
- Sito ufficiale di Fincantieri con comunicato stampa sull'accordo con iGenius per lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale
- Sito ufficiale di Philip Morris Italia, per approfondire sulla presenza dell'azienda in Italia e sugli investimenti in innovazione e digitale
- Comunicato ufficiale di TIM sulla vendita di NetCo a KKR
- Sito ufficiale della Fim-Cisl, sindacato italiano dei metalmeccanici, per approfondire sulla ricerca nazionale condotta sulla digitalizzazione e sui progetti di formazione continua per i lavoratori