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- Parlamento Europeo approva l'AI Act il 13 marzo 2024, segnando un traguardo nella normazione delle tecnologie emergenti.
- La legge introduce una classificazione basata sul rischio per i sistemi di IA: inaccettabile, alto, limitato e minimo.
- Le aziende potrebbero affrontare sanzioni fino al 7% del fatturato per mancato rispetto delle norme dell'AI Act.
Il 13 marzo 2024, il Parlamento Europeo ha approvato l’AI Act, il primo quadro normativo specifico sull’intelligenza artificiale (IA) a livello mondiale. Questa legge rappresenta un traguardo significativo per l’Unione Europea, che si pone come leader nella regolamentazione delle tecnologie emergenti. L’AI Act mira a creare un ambiente sicuro ed etico per lo sviluppo e l’uso dell’IA, garantendo al contempo la protezione dei diritti fondamentali e la promozione dell’innovazione.
Obiettivi e Struttura dell’AI Act
L’AI Act è stato proposto dalla Commissione Europea il 21 aprile 2021, con l’obiettivo di creare un quadro normativo armonizzato e proporzionato per l’intelligenza artificiale nell’Unione Europea. La legge si basa sul principio che l’IA deve essere sviluppata e utilizzata in modo sicuro, etico e rispettoso dei diritti fondamentali e dei valori europei. Gli obiettivi principali dell’AI Act includono:
- Creare un mercato unico per l’IA, facilitando la libera circolazione e il riconoscimento dei sistemi di IA conformi alle norme dell’UE.
- Aumentare la fiducia nell’IA, assicurando che i sistemi di IA siano affidabili, trasparenti e responsabili, rispettando principi etici e diritti fondamentali.
- Prevenire e mitigare i rischi dell’IA, vietando o limitando l’uso di sistemi di IA che presentano un rischio inaccettabile per la sicurezza, la salute, la dignità e l’autonomia delle persone.
- Sostenere l’innovazione e l’eccellenza nell’IA, fornendo incentivi, finanziamenti e orientamenti per lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi di IA sicuri ed etici.
Regolamentazione Basata sul Rischio
L’AI Act adotta un approccio basato sul rischio per la regolamentazione dei sistemi di IA, classificandoli in quattro categorie di rischio: inaccettabile, alto, limitato e minimo. Questa classificazione determina i requisiti e gli obblighi che i fornitori e gli utilizzatori di sistemi di IA devono rispettare.
Sistemi di IA a rischio inaccettabile sono vietati o soggetti a severe restrizioni. Questi includono sistemi di sorveglianza biometrica in tempo reale e quelli che manipolano il comportamento umano o consentono lo “scoring sociale” da parte delle autorità pubbliche.
Sistemi di IA ad alto rischio possono avere un impatto significativo sui diritti fondamentali e sulla sicurezza delle persone. Questi sistemi sono soggetti a rigorosi obblighi e requisiti prima di essere immessi sul mercato o utilizzati. Esempi includono sistemi di IA utilizzati per la selezione del personale, l’ammissione all’istruzione e l’erogazione di servizi sociali essenziali.
Sistemi di IA a rischio limitato devono rispettare requisiti di trasparenza, consentendo agli utenti di essere consapevoli del fatto che stanno interagendo con un sistema di IA e di comprenderne le caratteristiche e le limitazioni.
Sistemi di IA a rischio minimo o nullo non sono soggetti a obblighi normativi specifici, ma devono rispettare le leggi e i regolamenti generali applicabili all’IA.
Implicazioni per Aziende e Consumatori
L’entrata in vigore dell’AI Act rappresenta un punto di svolta per le imprese che sviluppano e utilizzano sistemi di IA. Le aziende dovranno prevedere e stanziare risorse necessarie per implementare sistemi basati sull’IA conformi alla legge. Gli obblighi più stringenti riguardano la protezione dei dati personali, la trasparenza algoritmica, l’interoperabilità, la cyber security, la non discriminazione e la sorveglianza umana.
Il mancato rispetto delle prescrizioni dell’AI Act comporterà l’applicazione di sanzioni che possono variare dal 2% al 7% del fatturato dell’azienda, a seconda della gravità della violazione. L’AI Act prevede inoltre la creazione di un Comitato europeo per l’IA, incaricato di offrire linee guida e garantire l’applicazione coerente della normativa in tutti gli Stati membri dell’UE.
Per i consumatori, l’AI Act mira a tutelare i diritti delle persone fisiche che possono beneficiare o essere vittime dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale. Le aziende saranno obbligate a svolgere valutazioni di impatto sui diritti degli interessati prima di attivare o utilizzare sistemi di IA che possono determinare rischi per i diritti e le libertà delle persone.
Bullet Executive Summary
L’AI Act rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, con implicazioni significative per aziende e consumatori. La legge introduce un approccio basato sul rischio, classificando i sistemi di IA in quattro categorie e stabilendo requisiti specifici per ciascuna. Le aziende dovranno adeguarsi a nuovi obblighi riguardanti la protezione dei dati, la trasparenza e la sicurezza, mentre i consumatori beneficeranno di una maggiore tutela dei loro diritti.
In conclusione, l’AI Act non solo promuove lo sviluppo responsabile dell’IA, ma pone anche l’Unione Europea come leader globale nella regolamentazione delle tecnologie emergenti. Questa legge rappresenta un equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei diritti umani, un obiettivo che richiede l’impegno costante di tutti gli attori coinvolti.
Nozione base di intelligenza artificiale: L’IA si riferisce a sistemi che possono eseguire compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la traduzione linguistica e la presa di decisioni.
Nozione avanzata di intelligenza artificiale: L’IA generativa, come i modelli di linguaggio GPT, può creare contenuti originali e complessi, come testi, immagini e video, basandosi su grandi quantità di dati e algoritmi avanzati di apprendimento automatico.