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- ChatGPT ha migliorato le prestazioni dei lavoratori meno qualificati del 13,8% in termini di produttività.
- Solo il 24% dei cittadini crede che l'IA avrà un impatto rilevante sulla pubblica amministrazione.
- Il progetto 'Datalake' mira a evolvere i sistemi informativi della PA verso piattaforme di dati non strutturati, finanziato dalla CRUI.
L’Intelligenza Artificiale (IA) è un fenomeno datato, con il termine introdotto circa 70 anni fa durante una conferenza al Dartmouth College. L’obiettivo iniziale era simulare l’intelligenza umana attraverso programmi informatici. Per molti anni, l’IA è rimasta un argomento di nicchia, discusso principalmente tra addetti ai lavori, università e imprese di informatica. Tuttavia, con l’uscita di ChatGPT nel novembre 2022, la visibilità dell’IA è esplosa. ChatGPT è un algoritmo di apprendimento automatico basato sull’analisi di grandi quantità di dati per la generazione di testi. La sua flessibilità e capacità di utilizzo hanno alimentato speculazioni fantascientifiche sui pericoli della sua supremazia nel mondo del lavoro, nella vita sociale e nella politica.
Un articolo pubblicato su PNAS Nexus, intitolato «The impact of generative artificial intelligence on socioeconomic inequalities and policy making», realizzato da un gruppo di trenta scienziati coordinati da Valerio Capraro dell’Università di Milano Bicocca, include l’economista Dan Acemoglu del MIT e lo scienziato cognitivo Gerd Gigerenzer della Herbert Simon Society. L’articolo fa il punto sulla varietà di credenze e facilonerie riguardanti l’IA, in particolare l’effetto sostitutivo sul mondo del lavoro. Alcune professionalità diventeranno desuete, mentre altre verranno create. Il gruppo di ricerca ha esaminato l’implementazione di un assistente di chat per una società di software Fortune 500, scoprendo che l’assistente IA ha migliorato le prestazioni dei lavoratori meno qualificati del 13,8% in termini di produttività. Tuttavia, sono stati riscontrati pochi effetti positivi per i lavoratori più qualificati con esperienza, poiché le raccomandazioni dell’IA catturano la conoscenza incorporata nei comportamenti.
AI per la Pubblica Amministrazione: Applicazioni e Benefici
Il capitolo 5 del nuovo Piano triennale ICT è dedicato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione. In attesa delle Linee Guida AGID, che definiranno i passi metodologici e organizzativi per le pubbliche amministrazioni, è possibile dare un esempio di applicazioni pratiche e indicazioni per sviluppare idee progettuali.
Il Piano triennale ICT riporta i principi generali adottati nella fase di applicazione e scenario di evoluzione:
1. Miglioramento dei servizi e riduzione dei costi. Le pubbliche amministrazioni concentrano l’investimento in tecnologie di intelligenza artificiale nell’automazione dei compiti ripetitivi e dei servizi istituzionali obbligatori.
2. Analisi del rischio. Le amministrazioni pubbliche analizzano i rischi legati all’impiego di sistemi di intelligenza artificiale per assicurare che i sistemi non provochino violazioni dei diritti fondamentali della persona o altri danni rilevanti.
3. Trasparenza, responsabilità e informazione. Le pubbliche amministrazioni prestano attenzione alla trasparenza e all’interpretabilità dei modelli di intelligenza artificiale per garantire responsabilità e rendere conto delle decisioni adottate.
Altri principi riguardano inclusività e accessibilità, privacy e sicurezza, formazione e sviluppo delle competenze, standardizzazione, sostenibilità, foundation models e dati.
Impatto dell’IA sul Lavoro e sui Cittadini
Secondo l’AI Index Report della Stanford University del 2023, diversi studi hanno valutato l’impatto dell’IA sul lavoro. L’IA consente ai lavoratori di completare le attività più rapidamente e migliorare la qualità dei risultati. Gli studi dimostrano il potenziale dell’IA nel colmare il divario di competenze tra lavoratori poco e altamente qualificati. Tuttavia, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale senza un’adeguata supervisione può portare a una riduzione delle prestazioni.
Un’indagine FPA su un campione di 500 cittadini italiani ha rivelato che il 26% dei cittadini pensa che l’IA sia una tecnologia come le altre, con un impatto limitato sul funzionamento della pubblica amministrazione. Il 20% è critico, ritenendo che la PA non sia pronta a gestire la rivoluzione. Solo il 24% crede che l’IA avrà un impatto rilevante, rafforzando le pubbliche amministrazioni. Il 30% degli italiani non ha un’opinione, evidenziando incertezza o scarsa conoscenza del tema.
Esperienze sull’Utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella PA
Un progetto presentato nel convegno Ital-IA 2024 riguarda il Ministero della Giustizia e il Consorzio Interuniversitario Nazionale di Informatica (CINI), finanziato dalla CRUI in convenzione con la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) del Ministero di Giustizia. Il progetto, denominato “Datalake”, mira a evolvere i sistemi informativi della PA verso piattaforme di dati non strutturati, migliorando i servizi digitali della PA e i processi di governo.
Un’altra esperienza significativa è quella della Regione Emilia-Romagna, con il sistema Savia, realizzato in collaborazione con il Consorzio interuniversitario Cineca, Unioncamere Emilia-Romagna e il Dipartimento di studi giuridici dell’Università di Bologna. Questo sistema è stato utilizzato per la creazione del primo prototipo di legge regionale sulla partecipazione.
Uno dei primi progetti realizzati con tecnologia dell’IA è stato quello dell’INPS per la gestione delle PEC in arrivo, che ha vinto un riconoscimento dell’UNESCO nel 2022. La soluzione rivoluzionerà la gestione documentale della PA, con istanze e messaggi inviati tramite PEC dai cittadini e professionisti protocollati automaticamente sulla base di parole chiave.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione in atto che sta trasformando profondamente il mondo del lavoro, la pubblica amministrazione e la società nel suo complesso. La sua capacità di automatizzare compiti ripetitivi, migliorare la produttività e colmare il divario di competenze tra lavoratori è innegabile. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide legate alla trasparenza, alla privacy e alla sicurezza per garantire un utilizzo etico e responsabile dell’IA.
Una nozione base di intelligenza artificiale correlata al tema principale dell’articolo è il machine learning, che consente ai sistemi di IA di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati.
Una nozione avanzata è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali profonde per analizzare grandi quantità di dati complessi. Questo approccio è alla base di molte delle applicazioni di IA più avanzate, come il riconoscimento delle immagini e la comprensione del linguaggio naturale.
La riflessione personale che emerge è che, mentre l’IA offre enormi opportunità, è essenziale che la società si prepari adeguatamente per gestire i cambiamenti che essa comporta. Solo attraverso un approccio equilibrato e informato possiamo garantire che l’IA sia uno strumento al servizio del progresso umano e non una fonte di disuguaglianze o rischi.
- Comunicati stampa dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca
- Pubblicazioni dell'economista Daron Acemoglu presso il MIT, utile per approfondire i suoi lavori sull'impatto dell'intelligenza artificiale sull'economia
- Sito ufficiale della rivista scientifica PNAS Nexus, dove è stato pubblicato l'articolo che analizza l'impatto dell'intelligenza artificiale sulla produttività dei lavoratori
- Articolo di ricerca sulla pubblicazione della rivista PNAS che approfondisce l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per supportare l'istruzione umana