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- La fabbrica di Ex-Robots a Dalian produce robot umanoidi con capacità emotive avanzate, pronti in due settimane a un mese.
- Prezzi dei robot umanoidi oscillano tra 1,5 milioni di yuan (207.000 dollari) e 2 milioni di yuan (275.633 dollari).
- IEEE Robotics & Automation Society sta sviluppando una roadmap per futuri standard di sicurezza e prestazionali per i robot umanoidi, con risultati attesi entro un anno.
Nel cuore della città di Dalian, situata nel nord-est della Cina, si trova una fabbrica che sembra uscita direttamente da un film di fantascienza. Questa è la sede di Ex-Robots, un’azienda che ha come obiettivo la creazione di robot umanoidi con capacità emotive avanzate. All’interno di questa struttura, braccia, gambe, mani e volti sparsi sui tavoli di acciaio creano un’atmosfera surreale. I robot, con capelli, occhi e nasi che sembrano umani, sono progettati per sorridere, urlare e fare smorfie, suscitando un senso di disagio noto come Uncanny Valley.
*Li Boyang, amministratore delegato di Ex-Robots, spiega che l’obiettivo è creare robot multimodali con capacità emotive. “Devono imparare a riconoscere l’ambiente e produrre feedback facciali,” afferma Boyang. Le maschere realizzate in silicone permettono semplici movimenti facciali, e i primi prototipi mostrano teste di robot che sorridono e fanno linguacce grazie a minuscoli motori nel cranio. Molti dei modelli utilizzano algoritmi open source per migliorare le loro capacità.
Il futuro dei robot secondo Boyang è promettente: “Vogliamo che i nostri robot siano pronti in due settimane, massimo un mese, con prezzi che oscillano tra 1,5 milioni di yuan (207.000 dollari) e 2 milioni di yuan (275.633 dollari).” L’azienda prevede di esporre i robot in un museo dedicato all’interno della fabbrica e di espandere il loro ruolo in ambiti come l’istruzione e la sanità. “Credo che l’interazione emotiva abbia applicazioni ampie nei settori dei servizi, come quelli rivolti ai bambini,” aggiunge Boyang.
La Necessità di Standard Universali per i Robot Umanoidi
Con l’aumento dell’interesse per i robot umanoidi, diventa essenziale definire standard e parametri di sicurezza e prestazionali. La IEEE Robotics & Automation Society ha annunciato la formazione di un nuovo gruppo di studio che analizzerà lo stato attuale dei robot umanoidi e svilupperà una roadmap per futuri standard che potranno essere adottati da organizzazioni internazionali. Il gruppo sarà presieduto da Aaron Prather, direttore dei programmi di robotica e sistemi autonomi presso ASTM International.
Il gruppo di studio, aperto a partecipanti provenienti dall’industria, dal mondo accademico, da enti governativi e da altre organizzazioni, ha un anno di tempo per produrre risultati finali. Questi includeranno un’analisi dello stato attuale degli standard applicabili ai robot umanoidi e l’identificazione delle lacune nel quadro normativo attuale. Ad esempio, si valuterà quanto l’attuale standard ANSI/RIA R15.08 sulla sicurezza dei robot mobili industriali possa essere applicato ai robot umanoidi.
Il gruppo prevede di identificare lacune in settori come l’uso industriale rispetto all’uso domestico e l’uso per servizi. Inoltre, individuerà potenziali ostacoli nell’affrontare queste lacune, che potrebbero essere dovuti a mancanza di informazioni, ricerche insufficienti o tecnologia non ancora a livello. La roadmap per la definizione di standard futuri terrà conto di queste lacune e potenziali ostacoli, identificando quali SDO (Organizzazioni di Sviluppo degli Standard) sono più adatti a svolgere il lavoro necessario.
Robot Umanoidi: La Prossima Frontiera
Costruire macchine che somigliano agli esseri umani comporta difficoltà tecniche significative, ma alcune aziende sono convinte di poterle superare presto. Pras Velagapudi, direttore tecnico di Agility Robotics, sostiene che l’aspetto umano è una “garanzia di versatilità”, permettendo ai robot di adattarsi a una vasta gamma di compiti. Amazon sta testando Digit, un robot della Agility Robotics, per aiutare i magazzinieri nelle mansioni ripetitive. Alto due metri, Digit sposta contenitori vuoti dagli scaffali ai nastri trasportatori.
Boston Dynamics, di proprietà di Hyundai, programma di usare Atlas, il suo ultimo robot umanoide, nelle linee di produzione dell’azienda. Questi progetti dimostrano i passi da gigante fatti dai robot umanoidi negli ultimi decenni. Secondo stime di CB Insights, dal 2020 le startup del settore hanno raccolto 2,3 miliardi di dollari, facendo concorrenza ad aziende come Boston Dynamics, Tesla e UbTech.
Idealmente, un robot umanoide è progettato per somigliarci e agire come noi. Tuttavia, l’aspetto è importante quanto la funzione. Se un robot sembra troppo umano, può risultare inquietante. Alcuni modelli, come Digit e Atlas, hanno una testa semplice di forma geometrica per evitare questo effetto. Per essere utilizzati in contesti reali, i robot devono uguagliare l’abilità e la versatilità degli esseri umani. La maggior parte dei video di robot che corrono e saltano sono girati in situazioni controllate. Uno studio del 2023 ha confrontato le prestazioni di 27 robot umanoidi con quelle degli esseri umani, e i primi battevano i secondi solo in alcune funzioni specifiche.
Alcune aziende cercano di superare i limiti ampliando la definizione di umanoide. Apollo, sviluppato dalla Apptronik, ha un design modulare che permette di collegare al busto gambe, ruote o una base fissa a seconda del compito. Sanctuary AI ha rinunciato all’andatura bipede, sostenendo che per essere quasi umani bastano un cervello e delle mani efficienti.
Bullet Executive Summary
La fabbrica di Ex-Robots a Dalian rappresenta un passo significativo nel campo della robotica umanoide, con l’obiettivo di creare robot con capacità emotive avanzate. Tuttavia, la somiglianza troppo stretta con gli esseri umani può suscitare un senso di disagio noto come Uncanny Valley. La IEEE Robotics & Automation Society sta lavorando per definire standard universali per garantire la sicurezza e l’efficacia di questi robot nel prossimo futuro. Le aziende come Agility Robotics e Boston Dynamics stanno già testando robot umanoidi in contesti reali, dimostrando i progressi fatti negli ultimi decenni.
Nozione Base di Intelligenza Artificiale: L’Uncanny Valley è un concetto introdotto dal professore di robotica Masahiro Mori nel 1970, che descrive il senso di disagio che le persone provano quando un robot sembra quasi umano ma non del tutto.
Nozione Avanzata di Intelligenza Artificiale:* Il paradosso di Moravec, che prende il nome dall’esperto di robotica canadese Hans Moravec, afferma che compiti semplici per gli esseri umani possono essere estremamente difficili per le macchine. Questo paradosso è ancora una sfida significativa nella progettazione di robot umanoidi.
In conclusione, mentre i robot umanoidi si avvicinano sempre più alla realtà, è essenziale considerare non solo le loro capacità tecniche ma anche l’impatto psicologico e sociale che avranno sulla nostra vita quotidiana. La strada verso un’integrazione armoniosa di queste macchine nella nostra società richiederà non solo innovazione tecnologica ma anche una riflessione profonda sulle implicazioni etiche e umane.